Stai cercando una trae per l’arrampicata di qualità ed adatta per le tue esigenze? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori travi per arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa delle migliori travi per arrampicata da acquistare online:
Chi si cimenta in arrampicate su pareti rocciose oppure su falesie di solito segue un preciso allenamento indoor, che può essere portato avanti in palestra oppure in ambiente domestico.
Il principale obiettivo da raggiungere è quello di rinforzare la muscolatura di braccia, gambe e mani, che sono le parti principalmente interessate al climbing all’aperto.
Lo sportivo infatti deve poter contare su una presa muscolare salda e sicura e soprattutto su una forza fisica ottenuta in seguito a ripetuti esercizi sia di potenza che di resistenza.
Grazie alla trave è possibile aumentare moltissimo la potenza nelle dita, a patto di scegliere attrezzi adatti alle esigenze individuali e di eseguire un allenamento continuativo.
Dal punto di vista tecnico la trave da arrampicata (conosciuta anche con la denominazione di fingerboard oppure hangboard) consiste in un pezzo di legno o di plastica su cui si trovano alcune prese, tra cui buchi, tacche, pinze e svasi, posizionate in modo tale da fornire supporti diversificati.
Sono proprio le differenze tra questi dispositivi che consentono allo sportivo di allenarsi anche in pochissimo spazio e senza bisogno di recarsi in palestra.
Bisogna che la trave venga montata a un’altezza adeguata e con un orientamento utile per le necessità del climber che, a seconda della propria tecnica d’arrampicata, può scegliere tra le differenti proposte disponibili sul mercato.
La conformazione di un simile strumento permette innanzi tutto di potenziare la forza delle dita soprattutto per quanto riguarda i bloccaggi e le trazioni, che sono le due operazioni in cui è richiesta una fatica maggiorata.
Risultati di questo tipo si possono realizzare mediante prove statiche di bloccaggio sulle prese oppure con prove dinamiche servendosi di fettucce per migliorare la trazione.
Per non correre il rischio di affaticare troppo l’apparato muscolare è sempre opportuno incominciare con esercizi poco impegnativi, per dare modo al corpo di adattarsi gradualmente allo sforzo fisico.
Dopo un simile approccio iniziale è consigliabile aumentare progressivamente intensità e carico, inserendo numerose pause di riposo tra una sessione e l’altra, adattando l’allenamento alle proprie funzioni fisiologiche.
La regola principale per evitare qualsiasi tipo di infortunio anche indoor è quella di portare a termine un buon riscaldamento, indispensabile in quanto si tratta si tratta di sport ad altissima intensità e con un elevatissimo dispendio energetico.
L’arrampicata, ancor più di altre attività atletiche, non si può improvvisare dall’oggi al domani, ma al contrario presuppone un percorso ben definito sia a livello quantitativo (intensità degli sforzi) che qualitativo (tipologia di esercizi mirati).
Chi si appresta a utilizzare la trave deve possedere già un buon livello di esperienza, dato che questo attrezzo simula in tutto r per tutto le condizioni logistiche presenti in parete.
È chiaro che una trave resta comunque un supplemento rispetto a quello che il climber deve affrontare outdoor, ma tuttavia richiede ugualmente un notevole impegno.
Il riscaldamento rappresenta una tappa indispensabile per ogni situazione in quanto se lo sforzo viene eseguito con tendini e legamenti ancora freddi, le probabilità che il fisico non risponda adeguatamente aumentano esponenzialmente.
L’impiego della trave serve appunto anche per questo scopo, che deve essere raggiunto mediante differenti esercizi:
Uno degli scopi principali che si possono raggiungere utilizzando la trave è quello di realizzare (e mantenere) una postura corretta, per evitare che i muscoli assumano posizioni non fisiologiche, contribuendo a causare dolore allo sportivo.
Quando la trave non stimola in maniera bilanciata le due parti del corpo possono derivare squilibri funzionali tra la parte sinistra e quella destra, con conseguenti infortuni.
Una postura ideale prevede che il corpo si mostri dritto visto sia frontalmente che lateralmente, con lo sguardo fissato in avanti e le braccia aggrappate alle prese.
Trave e prese devono essere montate a distanze prestabilite, in grado di offrire allo sportivo tutte le varie opzioni per allenarsi al meglio mettendo in attività i fasci muscolari, i tendini e i legamenti.
Di solito l’allenamento si realizza in piena sospensione, con le braccia stese e con le mani sempre in attività di bloccaggio: per garantire una simile condizione è necessario che le angolazioni delle prese e che il posizionamento della trave siano perfetti.
La trave non è utile soltanto per esercizi in sospensione, ma anche per quelli di forza, indicati soprattutto per potenziare la parte superiore del corpo.
Nelle fasi iniziali di rodaggio dello strumento bisogna lavorare cercando di scaricare parte del peso per non forzare eccessivamente gli allungamenti muscolo-tendinei.
In qualsiasi condizione è sempre consigliabile procedere con cautela e cercando di bilanciare bene le forze fisiche, per non correre il rischio di avere un cedimento in fase di allenamento.
Le travi d’arrampicata in legno sono considerate l’elemento chiave per migliorare le prestazioni fisiche prima di affrontare qualsiasi impresa su parete.
Secondo la maggior parte dei climber non esiste infatti un sistema migliore per aumentare la forza delle dita a delle mani, da cui dipende la riuscita dell’impresa.
Si tratta di una soluzione economica, versatile e comoda che offre l’opportunità di allenarsi continuativamente anche a casa propria, per migliorare progressivamente la forza fisica, la coordinazione dei movimenti e gli atteggiamenti posturali.
Una corretta distribuzione del peso e il giusto posizionamento dell’equilibrio sono infatti i presupposti necessari per affrontare in sicurezza qualsiasi parete rocciosa.
Il legno è un materiale naturale molto resistente e nello stesso tempo di grande adesività alle dita, per cui il suo impiego viene considerato ideale per affrontare allenamenti anche impegnativi.
Per migliorare la resistenza, che è probabilmente l’esigenza più importante per arrampicare, bisogna che l’atleta riesca a rimanere appeso il più a lungo possibile, effettuando trazioni più o meno intense.
In questo modo i fasci muscolari coinvolti sono in grado di aumentare la loro potenza, migliorando notevolmente le prestazioni sportive.
Il prerequisito essenziale per utilizzare la trave in legno è quello di avere precedentemente effettuato un riscaldamento di almeno 10 minuti, poiché affrontare la trave a freddo mette in tensione avambracci e mani che non sono ancora pronte a sostenere il corpo.
I dispositivi in legno, che sono quelli che trovano maggiore impiego, devono avere il maggior numero possibile di prese, per diversificare l’allenamento.
Uno dei più interessanti vantaggi delle travi in legno è quello di minimizzare le forze d’attrito, una caratteristica che può avere anche un risvolto negativo, dato che è più difficile mantenere la presa soprattutto dopo un certo tempo.
Travi del genere non sono quindi adatte per principianti, che possono orientarsi su modelli in resina.
Inoltre sul legno è assolutamente controindicato utilizzare la magnesite, dato che nel tempo potrebbe contribuire a chiudere i pori, alterando i requisiti tipici del materiale.
Il legno non consente di venire modellato in maniera variegata e di conseguenza il numero delle prese è minore rispetto a quelle presenti su supporti in resina.
La struttura tradizionale delle travi in legno prevede l’inserimento di prese orizzontali, ma non di quelle verticali.
Tuttavia questo materiale rimane il preferito da chi decide di allestire una palestra domestica, in quanto esteticamente è molto più bello della resina e inoltre può inserirsi facilmente in qualsiasi contesto abitativo, migliorando l’arredamento.
Se in casa le travi sono quasi tutte in legno, in palestra invece sono principalmente di resina, poiché questo materiale permette un’ampia gamma di soluzioni soprattutto per quanto riguarda la struttura delle prese.
Su attrezzi del genere è possibile utilizzare la magnesite che non provoca nessuna modificazione strutturale.
Il principale svantaggio della resina è la sua durezza che può risultare aggressiva sulla pelle soprattutto quando gli allenamenti sono prolungati e mettono a dura prova l’epidermide di mani e dita.
L’associazione tra resina e magnesite in alcuni casi può rivelarsi addirittura dannosa in quanto responsabile dell’insorgenza di dermatiti, arrossamenti e irritazioni.
Si può dire che non esiste una trave in legno che non sia allenante dato che questo materiale influisce positivamente sulla pelle e stimola maggiormente lo sforzo muscolare, ottimizzando le tempistiche d’allenamento.
Tacche e microtacche possono distribuirsi in maniera omogenea e ben bilanciata sull’intera superficie della trave per garantire un perfetto equilibrio funzionale e gestionale dello sforzo muscolare.
Prensioni, maniglie e svasi di solito sono inseriti a distanze prestabilite per offrire l’occasione di diversificare al massimo il lavoro in parete.
Alcuni modelli di travi in legno sono divisi in due pezzi simmetrici che possono essere montati in base alle esigenze individuali, spesso di chi desidera potenziare maggiormente un lato del corpo rispetto all’altro.
In base alla distanza, più o meno ravvicinata, dei due supporti è possibile variare la tipologia degli esercizi in base al tipo di allenamento impostato.
La misura standard delle tacche, compresa tra 10 e 24 millimetri, permette un impiego particolarmente versatile delle travi in legno , dato che il corpo è in grado di adattarsi gradualmente alla maggiore richiesta di potenza sulle dita.
La trave d’arrampicata in legno rimane lo strumento per allenamento più utilizzato nel mondo, poiché consente ai climber di potenziare le loro caratteristiche muscolari in maniera efficace e versatile, interagendo con tutti i fasci muscolari.
Esistono due tipi di travi da arrampicata: fissa e mobile; la prima deve essere ancorata a un supporto di sostegno (solitamente una parete muraria), mentre la seconda può cambiare destinazione a seconda delle singole esigenze.
La trave portatile, che trova maggiore impiego in contesti outdoor, ha un aspetto estremamente compatto e dotato di più facce con numerose tasche di differente profondità.
Si tratta di attrezzi caratterizzati da un’estrema versatilità che può essere sfruttato per il riscaldamento in falesia oppure appeso a un albero, per eseguire esercizi utili anche in condizioni sfavorevoli.
Questa struttura, dalle dimensioni variabili, ha lo scopo di simulare una vera e propria arrampicata per allenare lo sportivo a salire in verticale senza avere la stessa stabilità, ma piuttosto adattandosi a situazioni sempre diverse.
Di conseguenza il climber acquista una notevole esperienza che gli permetterà di non trovarsi mai nei guai anche di fronte a ostacoli non preventivati.
La trave mobile consente di realizzare esercizi statici e dinamici esattamente come quella fissa, con in più il vantaggio di poter essere posizionata su vari supporti.
Sollecitando le diverse zone della muscolatura, essa è in grado di adattarsi perfettamente alle differenti condizioni dello sportivo che può calibrare meglio le sue forze anche in rapporto con eventuali attacchi di stanchezza improvvisi.
Chi non dispone della possibilità di fissare la trave nella propria abitazione ma desidera ugualmente allenarsi con continuità, può utilizzare questi attrezzi portatili che si caratterizzano per un ottimo rapporto qualità/prezzo, un’elevata affidabilità e una grande versatilità.
La trave da arrampicata è uno strumento che può essere impiegato sia in casa che in palestra, poiché pur occupando uno spazio minimo, garantisce il rinforzo della muscolatura di mani, dita e avambracci, sviluppando potenza e forza.
Il processo per montare le travi in legno, che sono quelle più diffuse, prevede l’impiego di specifiche viti e di fisher, che devono inserirsi profondamente nella parete di supporto.
Chi ha a disposizione un muro portante è avvantaggiato poiché è sufficiente forare la parete con il trapano e inserire bulloni e viti per fissare la trave, che rimarrà ancorata in maniera salda e sicura.
Se invece la parete non è portante, bisogna cercare i punti in cui la struttura è più resistente, magari dove sono collocate le colonne perimetrali.
È sempre consigliabile usare viti lunghe più di due centimetri, poiché la trave deve sopportare forze di trazione molto elevate, corrispondenti al peso dell’atleta che esegue esercizi in sospensione.
Il numero delle viti di fissaggio dipende dalla lunghezza della trave, tenendo conto che di solito esse devono essere distanziate di 8-10 centimetri una dall’altra.
In alcuni casi è possibile ancorare il dispositivo anche a travi del soffitto, a patto che non siano di legno ma di cemento: in questi casi si può applicare dapprima una lastra di legno in massello, che deve essere fissata con viti molto lunghe, e successivamente procedere al montaggio della trave sul pannello precedentemente installato.
Per completare le operazioni di fissaggio, è sempre consigliabile rivestire le viti con colla oppure cemento a presa rapida, materiali che aumentano la resistenza delle parti metalliche.
I prezzi delle travi da arrampicata sono condizionati dal materiale costitutivo, che può essere legno o resina.
Si parte da circa 50 euro per i modelli più economici fino ad arrivare a oltre 200 euro per quelli più tecnologici.
In commercio sono disponibili anche travi da 30-35 euro che comunque non sono consigliabili poiché non garantiscono gli standard qualitativi necessari per allenarsi in sicurezza.
È sempre preferibile spendere una cifra leggermente superiore per avere la certezza di utilizzare uno strumento performante, durevole e sicuro.
Un buon compromesso tra prestazioni e costo si aggira intorno agli 80-100 euro, una cifra tipica di prodotti qualitativamente buoni e soprattutto garantiti dalle ditte produttrici.
Chi vuole orientarsi su travi da arrampicata di fascia economica, non dovrebbe mai spendere meno di 60-65 euro, poiché al di sotto di questo valore gli attrezzi sono decisamente scadenti.
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