Sei alla ricerca delle comode e pratiche scarpe da trekking ammortizzate? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori scarpe da trekking ammortizzate del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori scarpe da trekking ammortizzate presenti sul mercato:
Il trekking è una forma di escursionismo che consente di effettuare passeggiate su percorsi di vario genere, più o meno impegnativi a seconda dell’allenamento dello sportivo, che non richiedono attrezzature particolari ma soltanto un adeguato abbigliamento.
Uno degli aspetti fondamentali per affrontare in maniera adeguata il trekking è relativo alla scelta delle calzature, poiché l’alloggiamento di piedi e caviglie consente di affrontare in maniera adeguata qualsiasi genere di percorrenza.
Esistono tre macro categorie di scarpe da trekking, che sono:
Dal punto di vista strutturale, simili calzature sono formate dalle seguenti parti:
Nelle scarpe da trekking, l’ammortizzazione è quella capacità di assorbire la forza dell’impatto con il terreno, contribuendo a rendere la fase di contatto con il fondo di percorrenza il più possibile graduale, per ridurre il rischio di distorsioni e urti.
Nel momento stesso in cui il piede arriva a contatto con il suolo, lo shock derivante dalla decelerazione del corpo provoca una vibrazione che si riflette in tutto il corpo, dalla pianta del piede fino alla testa.
L’organismo umano è organizzato in modo tale da minimizzare naturalmente un simile disagio.
I più recenti modelli di scarpe da trekking sono dotati di un sistema di ammortizzazione che oltre a ridurre la vibrazione provocata dal contatto con il terreno, contribuisce a limitare il fenomeno di affaticamento muscolare e quindi non avviene la produzione di acido lattico.
In una scarpa sportiva come quella da trekking, l’ammortizzazione serve per alleviare la tensione del corpo minimizzando le forze generate dall’impatto dei piedi con il suolo.
Questo sistema, applicato alle scarpe da trekking, riduce inoltre il livello di adattamento ai vari tipi di sentiero, poiché una scarpa ammortizzata non consente alle vibrazioni generate dal contatto con il suolo, di risalire per tutto il corpo.
Esistono alcuni fattori che influenzano in maniera più o meno evidente l’ammortizzazione nelle scarpe da trekking, e precisamente:
La deformazione della superficie di impatto determina la forza con cui i piedi dapprima e poi tutto il corpo avvertono la tensione attiva che potrebbe danneggiare organi e apparati.
È proprio per evitare un simile inconveniente che la deformazione della superficie della scarpa viene ridotta al minimo, dato che i sistemi ammortizzanti si contrappongono alla forza d’urto riequilibrando la postura dell’escursionista.
Questi sistemi di ammortizzazione variano la loro struttura in rapporto al tipo di superficie calpestata e al numero della calzatura.
Quanto maggiore è l’ampiezza della suola, tanto più intenso è lo scarico a terra delle forze tensive, pertanto, tenuto conto che il posizionamento del sistema ammortizzante deve essere definito preventivamente al momento dell’acquisto, bisogna porre particolare attenzione al tipo di materiale con cui vengono realizzate le tomaie.
Ogni escursionista si muove con un metodo di camminata completamente differente.
Quasi il 90% degli escursionisti appoggia sul terreno dapprima il tallone e successivamente l’avampiede, in questo modo l’energia si distribuisce in maniera uniforme senza creare squilibri posturali e sfruttando una minima quantità di energia.
In fase di impatto l’effetto ottenuto è molto vantaggioso, poiché il piede si trova parzialmente isolato dall’ambiente esterno.
A seconda del tipo di sentiero che si affronta, la falcata può modificarsi notevolmente, condizionando anche l’affaticamento dei polpacci e la resistenza delle calzature.
Una falcata ripetitiva, come quella del trekking, non prevede l’impiego di scarpe rinforzate, poiché il piede risulta adeguatamente sostenuto dai materiali costitutivi delle calzature.
È evidente che chi affronta escursioni senza avere un’adeguata preparazione, mostra necessariamente una falcata irregolare che non gli consente di ottenere ottimi risultati soprattutto se il ritmo rimane costante.
Camminare su un terreno pianeggiante non prevede nessun rinforzo alla scarpa, mentre chi affronta terreni tecnici e pendenze elevate deve adattare la propria falcata alle diverse condizioni ambientali.
La struttura delle scarpe da trekking ammortizzate apparentemente è identica a quella delle scarpe da trekking normali, mentre in realtà contiene un alloggiamento speciale per il plantare.
Oltre a questo materiale naturale, trovano impiego materiali sintetici che garantiscono una perfetta traspirabilità proteggendo il piede da nocivi fenomeni di termo-dispersione.
Il livello di ammortizzazione di una scarpa può essere visualizzato all’interno della sua struttura poiché essa presenta una geometria spaziale degli accessori, completamente differente dai modelli normali.
La suola infatti è dotata di un alzatacco posteriore inserito nella zona del tallone, e di una soletta di materiale spugnoso.
Coloro che affrontano percorsi su terreni pianeggianti necessitano di un’ammortizzazione differente rispetto a quella utile per terreni collinari o montuosi.
Complessivamente, una scarpa ammortizzata non è più pesante né meno comoda di un’altra semplice, ma è dotata soltanto di una struttura accessoria alla suola.
Infatti, quando le persone entrano in contatto con il terreno appoggiando dapprima il tallone e poi l’avampiede, diventa essenziale che la scarpa sia fornita di un sistema ammortizzante, confortevole e resistente.
È stato stimato che una percentuale importante di escursionisti si imbatte in infortuni, in genere di lieve entità, durante il trekking.
Tale dato sconfortante è indicativo di oggettivi rischi che sussistono nella passeggiata outdoor, direttamente proporzionali alla pericolosità del percorso che si decide di affrontare.
Fortunatamente, sono sempre più diffuse sul mercato ormai le cosiddette scarpe da trekking super-ammortizzate, che hanno il preciso scopo di proteggere il piede del trekker durante le sue escursioni, anche quelle più avventurose.
Esistono a tutt’oggi due diverse scuole di pensiero: chi utilizza scarpe minimal, afferma che l’essere umano ha sempre deambulato e corso a piedi scalzi e pertanto anche le calzature più idonee devono riprodurre tale condizione.
Però, il problema che si riscontra con l’impiego di calzature prive di ammortizzazione, è rappresentato proprio dall’eccessiva tensione meccanica che si sviluppa a carico degli arti inferiori e delle articolazioni.
Chi impiega abitualmente scarpe super ammortizzate, sostiene che la possibilità di ridurre l’impatto col terreno, qualsiasi esso sia, costituisce un’irrinunciabile protezione nei confronti degli infortuni.
Una suola più alta infatti contribuisce a minimizzare gli urti con il suolo e di conseguenza rende impercettibile il dolore, tipico invece di chi affronta determinate passeggiate con uno spirito free.
Sicuramente la principale causa di danno fisico risiede in uno scorretto allenamento: l’errore umano, che si traduce in sovraccarichi qualitativi o quantitativi, può condurre a movimenti non corretti e sforzi eccessivi.
Anche la forma fisica del trekker ha un ruolo decisivo: chi si trova in una condizione di sovrappeso, anche lieve, associata a uno scarso o nullo grado di allenamento, potrà andare incontro a problematiche di vario genere, anche in un contesto di escursione tranquilla.
Le scarpe da trekking super-ammortizzate consentono durante il cammino di non avvertire alcuno stress in termini di compressione o di movimenti improvvisi, nonché di urti e insulti meccanici da parte di corpi solidi presenti al suolo.
Il processo di ammortizzazione viene studiato, in fase di progettazione, facendo riferimento alle leggi della fisica, e in particolare a quelle della dinamica, ovvero la scienza del movimento.
Analogamente alle sospensioni di un automezzo, i sistemi di ammortizzazione delle scarpe da trekking hanno il preciso scopo di annientare le sollecitazioni meccaniche lungo l’asse verticale, opponendosi, nei limiti, anche alla forza di gravità che spinge verso il basso.
Gli escursionisti che decidono di acquistare delle scarpe da trekking super-ammortizzate sono in genere clienti piuttosto eterogenei per quanto riguarda l’esperienza: si tratta di un pubblico che parte dal principiante più inesperto, che desidera comunque tutelarsi durante le prime passeggiate outdoor, e arriva al trekker professionista, che conosce esattamente i pericoli del suo sport e pertanto si vuole proteggere in maniera sicura.
Le tecnologie che si trovano alla base della fabbricazione di tali calzature sono il risultato di anni di sperimentazione, dato che i modelli ammortizzati erano già presenti sul mercato, ma una fetta piuttosto consistente di consumatori ha incominciato a manifestare esigenze sempre più ambiziose.
Anche i materiali utilizzati per questo scopo sono decisamente all’avanguardia, infatti i tradizionali supporti in poliuretano e etilene-vinil-acetato, a livello dell’intersuola, garantiscono un buon supporto ma un assorbimento degli urti non eccellente.
Ecco perché l’industria ha focalizzato la sua attenzione su cuscinetti in gomma, eventualmente intrecciati, nella parte inferiore, a fibre di carbonio, che hanno l’obiettivo di conferire rigidità e quindi affidabilità anche in contesti molto accidentati.
Una delle potenziali limitazioni delle scarpe da trekking super-ammortizzate è rappresentata dalla possibile pesantezza della calzatura nel suo insieme, dato che essa, per esercitare al meglio la sua funzione assorbi-pressione, deve inevitabilmente contemplare un maggiore spessore complessivo della suola e dell’intersuola.
In realtà, di fronte a una dimensione certamente più grande rispetto ai prodotti tradizionali, sussiste comunque una certa leggerezza che permette all’escursionista di affrontare piacevoli passeggiate senza accusare peso a livello dei piedi.
Tale inconveniente, oltre a ridurre notevolmente il comfort della calzata, potrebbe diventare causa di lesioni articolari anche significative, pertanto il suo evitamento è il principale obiettivo di qualsiasi azienda produttrice.
Il prezzo delle scarpe da trekking ammortizzate parte da 50 euro per i modelli più basici e raggiunge anche i 250 euro per i prodotti più performanti.
Un presupposto fondamentale da considerare prima di effettuare l’acquisto di tali calzature è rappresentato dall’auto-analisi che il consumatore dovrebbe sempre fare circa le sue specifiche esigenze.
Non ha senso infatti investire una cifra molto alta se la prospettiva è quella di affrontare ogni tanto passeggiate lungo percorsi non accidentati, lineari, e magari per una durata di tempo non eccessiva.
Per un utilizzo del genere sarà sufficiente orientarsi verso scarpe da trekking ammortizzate assolutamente basic, senza rinunciare alla qualità dei materiali e della tecnica di fabbricazione.
Viceversa, un escursionista professionista o particolarmente avventuroso, che magari pratica trekking tutto l’anno, in qualsiasi condizione meteorologica, dovrà necessariamente optare per calzature professionali e inevitabilmente più costose.
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