Stai cercando dei rinvii per l’arrampicata solidi e facili da usare? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori rinvii per arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori rinvii per arrampicata da acquistare online:
Prima di acquistare dei rinvii per arrampicata, bisogna prendere in considerazione tre requisiti fondamentali, che sono:
La tenuta è un parametro che deve essere sempre valutato con attenzione, poiché i rinvii di più recente fabbricazione dovrebbero garantire un’omologazione CE sia della fettuccia che del moschettone, identificata dal numero di omologazione, nonché il riconoscimento dell’unione internazionale (UIAA).
Bisogna considerare che in linea generale, la tenuta dei rinvii usurati oppure vecchi potrebbe essere una vera e propria incognita, di cui l’utilizzatore deve tenere conto prima di decidere se affrontare l’arrampicata o meno in tali condizioni.
Lo storico del materiale, assolutamente specifico e individuale, è l’unico parametro a cui affidarsi, purché l’esperienza dell’arrampicatore sia in grado di guidarlo in scelte di questo tipo.
Solamente se si conoscono esattamente i fattori a cui sono stati esposti i rinvii, come microtraumi o stress meccanici di varia entità e durata, nonché agenti climatici come radiazioni solari, temperature estreme, pioggia, vento o grandine, si può effettuare una valutazione oggettiva della tenuta.
In generale, un rinvio nuovo correttamente conservato (al buio e in assenza di umidità), viene considerato omologato per un periodo di tempo pari a una decina d’anni.
Per quanto riguarda l’utilizzo del rinvio, si deve sempre incominciare da un adeguato assemblaggio, servendosi del moschettone a leva dritta che deve essere collocato a livello della fettuccia, dove è visibile un’asola più larga.
Il moschettone a leva curva invece dovrebbe favorire l’ingresso della corda, che deve essere inserito all’interno della fettuccia più piccola, in maniera tale da mantenere più fissa la struttura, agevolando l’ingresso della corda.
La leva dritta in ogni caso deve collocarsi sulla piastrina, mentre la leva curva sull’inserimento della corda.
Se si dispone di modelli dotati di blocca-moschettoni, bisogna necessariamente fare in modo di infilarsi completamente all’interno, abbracciando sia la plastica che la fettuccia stessa con i moschettoni.
Anche quando arriva il momento di posizionare i rinvii, si dovrebbe prestare la massima attenzione al fatto che la corda, una volta applicata, non dovrebbe trovarsi a strisciare sulla parete, non per proteggere il rinvio quanto per preservare la corda che potrebbe arrivare perfino a tagliarsi.
Se la piastrina dovesse trovarsi in una collocazione anomala, potrebbe diventare addirittura impossibile bloccare il moschettone: in questa condizione bisogna necessariamente garantire il movimento mediante il metodo di dissipazione delle forze.
Per valutare l’ergonomicità di un rinvio da arrampicata si dovrebbero valutare la costruzione del rinvio, le sue dimensioni e gli angoli che si vanno a creare, per favorire l’impugnatura del rinvio e l’inserimento della corda, dato che l’obiettivo è sempre quello di aumentare il più possibile la velocità di esecuzione e, parallelamente, limitare l’esposizione al rischio.
In buona sostanza, è molto più utile disporre di un rinvio grande rispetto a uno piccolo, che comunque viene utilizzato per un altro tipo di prestazioni come l’arrampicata a vista.
Riguardo all’ergonomicità, si dovrebbero sempre controllare le caratteristiche di fabbricazione dell’interno del moschettone, in quanto la piastrina ha il compito di favorire il rotolamento mentre la zona a contatto con la corda promuove lo scorrimento della stessa, evitando di generare degli angoli.
Solamente se la corda non presenta punti di strozzatura, si può considerare un rinvio dotato di una buona ergonomicità, visto che qualsiasi tipo di angolo, nel lungo periodo, andrà irrimediabilmente a usurare e compromettere la camicia esterna.
Ogni rinvio svolge bene il suo scopo se è in grado di promuovere il più possibile la progressione verticale, questo significa che deve ridurre le resistenze al massimo.
Se la corda dovesse passare troppo stretta vicino alla parete, potrebbe creare degli attriti nei confronti di qualsiasi movimento sulla superficie verticale, ancora più accentuati in caso di angoli.
Ecco perché gli arrampicatori professionisti suggeriscono sempre di associare ad un set di 12 rinvii, anche 10 fettucce da 17 e almeno 2 da 22, mentre quelle corte sono progressivamente abbandonate in quanto generano un attrito eccessivo.
Inoltre, se si dovessero verificare dei cambi di direzione della corda, gli angoli diventerebbero eccessivamente acuti e potrebbero frenare la progressione verticale.
Valutando la fabbricazione del moschettone, una peculiarità da non trascurare in quanto potrebbe compromettere le manovre di inserimento della corda, è la tipologia di aggancio.
Gli agganci possono essere a filetto, ultraleggero che scarica il peso su un piccolo dentino, oppure a keylock, in cui c’è una maggiore linearità e quindi potrebbe trattenere le dita, la corda o la piastrina, infatti quest’ultima tecnologia è ormai superata.
Anche se spesso non ci si pensa al momento dell’acquisto, un rinvio da falesia rispetto a un rinvio da utilizzare in montagna possono presentare alcune differenze non trascurabili.
La leggerezza è una caratteristica che può interessare di meno in quanto spesso essi devono semplicemente essere lasciati in loco, mentre è importante valutare la scorrevolezza da moschettonare, in quanto non dovrebbero essere richieste forze eccessive per passare la corda.
L’aspetto più importante probabilmente riguarda la fettuccia, che deve essere prensile, salda, ferma, in modo da potersi attaccare con sicurezza nel momento in cui si sta per cadere.
Il rinvio, a prescindere dall’azienda produttrice, presenta sempre due moschettoni forgiati a caldo, leggeri e pratici da moschettonare, con un gommino piuttosto robusto che va a fissare il rinvio verso il basso.
La fettuccia dovrebbe presentarsi più larga che stretta per assicurare un certo grado di robustezza, indispensabile per effettuare in sicurezza le arrampicate sportive.
Le fettucce, i moschettoni e i rinvii dovrebbero rigorosamente presentare la certificazione di omologazione, che attesta una tenuta compresa tra 20 e 25 kilonewton, ovvero una resistenza molto elevata.
Sono reperibili sul mercato specifici rinvii studiati appositamente per la falesia, che sono fabbricati generalmente in modo tale da risultare molto leggeri, tranne per quanto riguarda la moschettonata; il gommino di fissaggio è classico e i moschettoni presentano il doppio sistema lock.
Alcuni modelli di ultima generazione offrono, intorno alla fettuccia, un’innovativo sistema che consente la massima rigidità ed è progettato per un appoggio privo di problemi legati a eventuali deformazioni; in questi casi il prezzo è leggermente superiore.
Un’alternativa a questi rinvii può essere rappresentata da una fettuccia più lunga, anche se esistono differenti lunghezze ormai proposte dalle diverse aziende e quindi non ha più senso, a tutt’oggi, classificarle in due o più categorie.
La forma ergonomica del moschettone, con assenza di spigoli, solitamente viene considerata un plus da qualsiasi climber, in quanto permette una procedura più agevole e pratica, esigenza di ogni utilizzatore.
Esiste la possibilità di installare un supporto in plastica che fa in modo che la fettuccia non possa uscire dal moschettone superiore, anche questa caratteristica, seppur influente sul costo dell’articolo, è sempre più ricercata dagli sportivi che si apprestano a effettuare un acquisto di questo tipo.
I moschettoni sono in genere forgiati a caldo e presentano una morfologia ergonomica la cui progettazione deriva da accurati studi di biomeccanica, mentre lo spessore della fettuccia solitamente viene preferito più ampio possibile per consentire una presa salda e sicura.
Una macro categoria che trova un sempre maggiore riscontro di mercato è rappresentata dai rinvii ultraleggeri, ovvero quelli che presentano moschettoni con leva a filo, particolarmente utili quando l’esigenza principale è quella di limitare il peso, ad esempio in caso di una scalata a vista o di una via in montagna.
La principale peculiarità della leva a filo è proprio quella, infatti, di ottimizzare il rapporto pesantezza/resa, che fino a pochi anni fa era considerato biunivoco: si riteneva cioè che esclusivamente rinvii molto pesanti potessero garantire le migliori performance, e che guadagnando in leggerezza si andasse inevitabilmente a perdere in prestazioni.
Oggi invece la relazione non è più così stretta, anzi, grazie alle più recenti tecnologie produttive, questi due importanti parametri sono assolutamente indipendenti.
Moschettoni anche molto leggeri, ovvero dotati di una leva a filo, riescono comunque a garantire una presa sulla roccia ottimale, che si apre addirittura con più difficoltà rispetto a quanto avviene nel caso di una leva tradizionale.
I rinvii con doppia leva a filo, cioè presente sia sopra che sotto, sono ovviamente definiti ultraleggeri, il gommino interno è sempre compreso in qualsiasi modello a prescindere dal brand.
L’unico inconveniente che si potrebbe verificare è rappresentato dal fatto che, per privilegiare appunto la leggerezza, il progetto potrebbe comprendere un minore diametro complessivo del moschettone.
Ovviamente qualsiasi rinvio viene ampiamente testato prima di essere immesso in commercio, quindi anche prodotti di questo genere assicurano funzionalità e sicurezza, ma potrebbero, visto il ridotto diametro, risultare meno immediati per soggetti principianti o con poca esperienza.
Tra i professionisti invece ci sono anche gli amanti dei moschettoni piccoli, che, grazie all’allenamento di ottimo livello, non rappresentano un impedimento anzi sono addirittura un plus.
Quando il gommino è posto esternamente, potrebbe risultare un poco più fragile rispetto a quanto avviene nel posizionamento all’interno e quindi il naso del rinvio dovrebbe essere piuttosto ridotto per bilanciare la struttura nel suo complesso.
Se si desidera orientarsi verso rinvii che offrono maggiori performance e quindi che sono anche più costosi, ci si può rivolgere a modelli con gommino interno e naso bloccato dalla moderna tecnologia (keylock gate) che impedisce che gli elementi si incastrino tra loro.
Un’innovazione particolarmente apprezzata dagli amanti dell’arrampicata è rappresentata da un sistema di fissaggio del moschettone superiore in modo tale da impedire la fuoriuscita della fettuccia.
Il peso più ridotto degli ultraleggeri presenti sul mercato è riconducibile a 30-40 grammi: in questi modelli il gommino è preferibilmente interno e il naso può essere ridotto fino al punto da essere inglobato nella porzione appartenente al moschettone.
Nel momento dell’acquisto di rinvii da arrampicata, bisogna sempre interrogarsi circa la lunghezza della fettuccia, in quanto sussistono alcune differenze non trascurabili in termini di praticità di utilizzo.
Infatti, non tutti i climber hanno le stesse esigenze, così come non tutte le arrampicate presentano le stesse caratteristiche, quindi la lunghezza dei rinvii da arrampicata è una caratteristica da ponderare accuratamente per non rischiare di acquistare un modello che non soddisfa i propri bisogni.
Per trarre il massimo beneficio da una sessione di arrampicata sportiva, infatti, oltre all’allenamento e a un’adeguata guida (se necessaria), è fondamentale poter disporre di un’opportuna attrezzatura.
La lunghezza standard della fettuccia di un rinvio da arrampicata viene considerata pari a 12 centimetri, più o meno universalmente, da utilizzatori principianti o esperti che siano.
Tale dimensione si rivela estremamente pratica nei rinvii classici, che non presentano particolari problematiche o inconvenienti specifici, così come non è imprescindibile una marcata familiarità con questa pratica sportiva.
Infatti, la fettuccia cosiddetta corta, offre il vantaggio della maneggevolezza associato a quello della leggerezza di qualche grammo che, quando si parla di set di oltre 12 rinvii, può realmente diventare rilevante.
Nello stesso tempo una lunghezza del genere garantisce il minimo ingombro per l’imbrago.
Rinvii lunghi da 12 a 21 centimetri, che dovrebbero comunque far parte dell’attrezzatura standard di ogni climber, sono più indicati quando è necessario moschettonare in posizioni piuttosto basse rispetto allo spit, per rendere più fluida e agevole l’arrampicata.
Il rinvio lungo riveste un ruolo di fondamentale importanza per pareti molto strapiombanti, dove una minore lunghezza potrebbero creare forti attriti sulla corda, tanto da intralciare il normale funzionamento dei moschettoni.
Esso può essere d’ostacolo anche sulle placche verticali, mentre è indicato per vie molto lunghe e ricche di falesie.
La soluzione migliore è quella di poter disporre di una vasta gamma di opzioni, in modo da scegliere il rinvio più adatto in relazione ai moschettoni da utilizzare.
Bisogna sempre tenere conto del fatto che, al di là dell’estetica (forma e dimensioni) e del fattore peso, la lunghezza del rinvio riveste un’estrema rilevanza per i diversi generi di climbing.
Un primo fattore discriminante è il materiale su cui esso viene inserito, la compattezza della roccia infatti incide notevolmente anche sulla lunghezza del rinvio.
La distinzione tra principianti e professionisti è come sempre importantissima non soltanto per le modalità di arrampicata, ma anche per le precauzioni di sicurezza.
Per chi non ha ancora acquisito l’esperienza necessaria è preferibile scegliere rinvii di più facile gestione, e manovrabili con intuitività, soprattutto nel momento in cui la corda deve essere passata dentro.
I climber più abituati ad ascese estremamente verticali possono decidere volta per volta quale possa essere la lunghezza ideale per i loro rinvii, sempre basandosi su un insieme di fattori interni (imbrago) ed esterni (tipo di roccia).
Il costo dei rinvii da arrampicata è quanto mai variabile poiché dipende da dimensioni, forma, robustezza, materiali costitutivi e possibilità di acquisto in set (che di solito consente un notevole risparmio).
Si parte da poco più di 10 euro (per un singolo rinvio) fino ad arrivare a 60-80 euro per un set di 6 rinvii.
Di norma è preferibile acquistare i set poiché così si ha la certezza di disporre di dispositivi identici tra loro e quindi indicati per ascese anche piuttosto lunghe.
Dieci rinvii sono un buon punto di partenza per realizzare un’attrezzatura valida su pareti in falesia, che sono quelle più affrontate nelle arrampicate classiche.
Bisogna scegliere questi supporti tenendo conto delle corde, dei moschettoni e degli imbraghi, in modo tale da costruire un set completo e adatto per le singole esigenze.
È indispensabile non lasciarsi condizionare dal desiderio di risparmiare, ma piuttosto prendere in esame il rapporto qualità/prezzo.
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