Outdoor Paradise

Passamontagna Trekking: Scopri Tutti i Modelli

passamontagna trekking

Stai cercando un passamontagna da trekking comodo ed efficiente? Allora sei nel posto giusto!

Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori passamontagna da trekking del 2021, le loro principali caratteristiche e il loro link al sito ufficiale.

migliori passamontagna trekking

sonic

passamontagna trekking sonic
5/5

salomon

passamontagna trekking salomon
3.9/5

gore wear

passamontagna trekking gore
3.7/5

rockbros

passamontagna trekking rockbros
3.3/5

Abbigliamento da trekking invernale

Fare trekking invernale è una delle esperienze più esaltanti per chi ama il contatto con paesaggi naturali incontaminati, silenziosi e immersi nel fantastico scenario offerto dalla appena caduta.

Le escursioni attraverso i boschi ricoperti da un soffice manto di neve comportano tuttavia anche alcuni pericoli, dato che le temperature molto basse potrebbero provocare sbalzi termici per l’organismo.

Uno dei maggiori pericoli è collegato al fatto che l’escursionista non si accorge subito del deficit calorico, dato che lo avverte quando ormai le condizioni termiche sono già presenti da qualche tempo.

Il classico colpo di freddo, che spaventa tutti i trekker, subentra nel momento in cui il sangue si è notevolmente raffreddato e quindi, circolando in tutto il corpo, ha distribuito ovunque una simile condizione nociva.

La percezione del freddo non è immediata, in quanto l’organismo è ricoperto di termo-recettori cutanei il cui ruolo è quello di adattarsi alle brusche variazioni climatiche.

Inizialmente infatti questi gruppi di neuroni sono in grado di reagire alle rigide condizioni esterne, facendo aumentare la produzione di calorie.

Dopo qualche minuto però il meccanismo compensatorio si interrompe e l’escursionista è assalito da brividi e ipotermia, reazioni fisiologiche che comportano notevoli rischi per la salute.

Per evitare simili eventualità è dunque indispensabile utilizzare un adeguato abbigliamento invernale, facendo particolare attenzione alle parti scoperte del corpo, come testa, volto e mani.

Mentre il corpo è comunque rivestito da una serie di indumenti stratificati (a cipolla), testa, mani e viso devono per forza rimanere in parte scoperti, per consentire di vedere il percorso e di manovrare correttamente le racchette.

Le due principali esigenze del trekker che affronta percorsi immersi nella neve sono:

  • impedire la dispersione del calore corporeo;
  • consentire l’evaporazione del sudore.

Infatti è necessario da un lato evitare che il sudore possa ristagnare a contatto con la pelle, provocando un calo termico significativo e d’altro lato trattenere il calore prodotto dal metabolismo energetico.

passamontagna escursioni & trekking

Lo stato termico dell’organismo deve inoltre essere costante e confortevole, per consentire allo sportivo di non sprecare energie nel tentativo di contrastare l’impatto del freddo.

Il pericolo maggiore è senza dubbio quello legato alla vaso-costrizione periferica, responsabile del brusco calo di ossigenazione ai tessuti.

La protezione comincia dal basso, dato che i piedi rappresentano la parte del corpo costantemente a contatto con neve e ghiaccio e che pertanto richiede una protezione di alto livello.

In inverno il trekker deve indossare scarponi tecnici altamente specializzati e prodotti con materiali idro-repellenti e capaci di conservare la fisiologica temperatura delle estremità.

Grazie a perfezionati standard di isolamento termico derivanti dall’impiego di materiali di ultima generazione, queste calzature assolvono le due principali necessità dell’escursionista che sono di trattenere il calore e nello stesso tempo di traspirare.

La struttura esterna di simili scarponi di solita è piuttosto rigida e resistente, per fornire il giusto supporto non soltanto ai piedi, ma anche a caviglie e polpacci, che vengono sottoposti a notevoli sforzi muscolari.

Anche le calze termiche devono essere di ottima qualità, per permettere all’escursionista di sfruttare una perfetta aderenza tra piede e calzatura, evitando l’insorgenza di vesciche e ulcerazioni dovute agli attriti.

Risalendo verso l’alto, l’abbigliamento del trekker deve essere organizzato a strati, cominciando da quello più interno, definito “base layer”, il cui compito è quello di veicolare il sudore lontano dal corpo, trasferendolo verso gli strati più esterni.

Anche in inverno, gli sforzi muscolari derivanti dall’intensa attività fisica producono una notevole quantità di sudore, che non può ristagnare a contatto con l’epidermide.

Gli indumenti appartenenti allo strato di base layer sono quelli intimi che, rivestendo direttamente la pelle, devono offrire il massimo comfort termico, assicurando la così detta “catena di traspirazione“.

Poliestere e polipropilene sono i tessuti che trovano maggior impiego nella realizzazione dell’intimo tecnologico, in quanto sono substrati ideali per la loro capacità di asciugarsi con estrema rapidità, spingendo l’umidità verso l’esterno.

Simili materiali subiscono anche uno speciale trattamento anti-batterico e anti-odore, dovuto all’inserzione di una piccola percentuale di elastan, una fibra sintetica in grado di assicurare la perfetta aderenza degli indumenti al corpo.

Alternativamente l’intimo per trekking invernale può essere prodotto anche con lana merino, un filato naturale al 100% dotato dei medesimi requisiti di quelli sintetici.

L’abbigliamento intimo, che contribuisce a una funzione di isolamento termico, deve anche mantenere inalterata la temperatura interna.

Lo strato centrale dell’abbigliamento ideale per trekking invernale, il così detto “mid layer” o “fleece“, di solito è costituito da indumenti di leggero pile, un materiale idrofobo e traspirante estremamente confortevole e sicuro.

berretto passamontagna trekking

A differenza della lana, questi filati si caratterizzano in quanto tendono a non impregnarsi di sudore e mantengono inalterata la loro funzione termo-isolante.

Le maglie e i leggings in fibre sintetiche di poliestere oppure di PET spesso sono arricchite da uno strato in pile, un substrato morbido e versatile che rende ancora più caldi e termo-isolanti i capi.

I peli che ricoprono la superficie del pile formano una fitta rete che intrappola e trattiene l’aria, funzionando come un vero e proprio cuscinetto isolante intorno al corpo.

Grazie alla sua elevata permeabilità all’aria, questo filato si asciuga molto rapidamente in quanto aumenta l’eliminazione del vapore acqueo.

Lo strato esterno, che è il famoso “guscio”, può essere di due diverse tipologie: softshell (più leggero) oppure hardshell(pesante).

Il suo compito fondamentale è quello di proteggere al massimo il corpo dell’escursionista.

Si tratta di indumenti perfettamente impermeabili e progettati con l’impiego di tessuti idro-repellenti di ultima generazione che si rivelano più morbidi e adattabili alla conformazione fisica dello sportivo (softshell) oppure più spessorati, resistenti a con un aspetto quasi cartonato (hardshell).

Per completare l’abbigliamento invernale del trekker è infine necessario scegliere un paio di guanti adeguatamente coprenti, protettivi, impermeabili, termo-isolanti e stratificati.

Di solito a contatto diretto con le mani si utilizzano sottili guanti di seta, su cui vanno indossati quelli tecnici più pesanti, che possono essere a manopola oppure con le dita separate.

Passamontagna da trekking

La parte più esposta agli insulti climatici è la testa, che deve essere protetta da una copertura progettata appositamente per queste condizioni, come il passamontagna da trekking.

Si tratta di un accessorio capace di ricoprire alla perfezione non soltanto il cranio, ma anche parte del volto, lasciando libere unicamente le parti del viso che servono per procedere (soprattutto gli occhi) e per respirare (il naso).

Spesso succede che l’escursionista sia particolarmente attento all’abbigliamento del corpo, ma trascuri quello del capo, lasciandolo parzialmente a contatto con neve, vento e intemperie.

La prima protezione indispensabile per trekking invernale è proprio il passamontagna tecnico, realizzato con materiali di ultima generazione in grado di associare leggerezza, protezione e copertura.

Un simile accessorio è stato realizzato per coprire anche guance e bocca, due porzioni anatomica estremamente vulnerabili alle basse temperature in quanto ricchissime di termo-recettori.

Trattandosi di indumenti ben aderenti alla testa e al volto, possono venire rivestiti anche da un eventuale cappuccio della giacca a vento oppure del guscio impermeabile (un altro dispositivo indispensabile per affrontare percorsi impegnativi termicamente).

Negli ultimi tempi le case produttrici di abbigliamento tecnico per trekking hanno lanciato sul mercato passamontagna realizzati con materiali innovativi, che hanno sostituito quasi completamente la lana.

Spesso sono disponibili prodotti con struttura differenziata e comprendenti uno strato più sottile (che viene a contatto con la pelle) e leggero, generalmente confezionato in microfibra e uno esterno, più spesso e pesante, impermeabile e anti-vento.

La lana merino è quasi sempre abbinata a poliestere oppure a poliammide, materiali sintetici a trama fitta che impediscono la dispersione del calore corporeo, pur mantenendo attiva la traspirazione.

Il compito fondamentale di questi accessori protettivi rimane quello di allontanare dalla testa il sudore, che, durante le escursioni invernali, viene prodotto abbondantemente soprattutto sulle tempie.

È proprio in tale zona anatomica che si trovano concentrati numerosissimi termo-recettori che, attraverso processi di vasocostrizione e di vaso-dilatazione, contribuiscono a stabilizzare la temperatura corporea.

Per mantenere sotto controllo il benessere termico della testa è indispensabile che, oltre a permettere l’evaporazione del sudore, il copricapo garantisca anche la conservazione del calore endogeno.

Quando i materiali impiegati non sono conformi a ottimi standard qualitativi, potrebbe instaurarsi il così detto effetto “a pentola a pressione”, secondo cui il calore prodotto sotto sforzo risulta talmente elevato (in quanto non adeguatamente disperso) che la testa va in ebollizione.

Si tratta di una sensazione particolarmente spiacevole, che potrebbe provocare notevoli disagi al trekker.

Alternativamente, la produzione di brividi freddi provocati dal bagnato del sudore non evaporato potrebbe innescare reazioni molto sgradevoli.

il passamontagna trekking

Pertanto i passamontagna da trekking devono essere prodotti con filati dotati di due requisiti: da un lato la capacità di asciugarsi rapidamente e d’altro lato quella di trattenere il calore.

Capi realizzati in poliestere e polipropilene riescono a garantire tutte le funzioni necessarie per affrontare al meglio le impegnative escursioni invernali, mantenendo la testa sempre asciutta e ben calda.

Per chi diffida delle fibre sintetiche, una valida alternativa è offerta dalla lana merino, apprezzatissima per le sue caratteristiche di leggerezza, traspirabilità, resistenza e idro-repellenza.

Essa inoltre è dotata di un elevato potere anti-batterico, dato che le sue fibre tendono a respingere (per forze elettrostatiche generate dallo sfregamento) i microrganismi cutanei.

In caso di trekking estremo è preferibile optare per modelli più pesanti, realizzati con strutture stratificate a diversi livelli di spessore e con differenti filati.

A contatto con la pelle sono indicati tessuti morbidi e pelosi, come il pile e la microfibra, in grado di trattenere il calore anche con temperature esterne particolarmente rigide.

Esternamente invece vengono usati i sintetici, caratterizzati da una trama fitta e compatta, spesso trattata con sostanze idrorepellenti e anti-umidità.

Nella scelta di un passamontagna da trekking è opportuno valutare con attenzione le proprie esigenze e le abitudini personali, che si riflettono soprattutto sulla termoregolazione.

Chi è tendenzialmente freddoloso dovrebbe optare per modelli forniti di un doppio strato interno in pile e lana merino e di uno esterno realizzato in poliestere.

I calorosi, che preferiscono avere un po’ freddo piuttosto che sudare, dovrebbero scegliere passamontagna più leggeri, con un solo strato in pile e uno esterno in tessuto tecnico.

Oltre alle condizioni climatiche ambientali, una variante estremamente incisiva è costituita dalla singola percezione termica, che può essere il vero fattore discriminante.

Passamontagna da trekking: caratteristiche

I passamontagna da trekking devono avere le seguenti caratteristiche:

  • impermeabilità;
  • idro-repellenza;
  • tessuto anti-vento;
  • interno morbido e caldo (preferibilmente in pile oppure in lana merino);
  • fori per la respirazione non troppo ampi;
  • perfetta aderenza alla conformazione della testa;
  • giusta pesantezza;
  • design ergonomico;
  • asciugatura rapida;
  • facilità di lavaggio.

Materiali e design sono i principali requisiti da valutare prima di acquistare un simile accessorio, tenendo conto che il suo impiego è indispensabile per le escursioni invernali, mentre per quelle estive può essere sufficiente anche un semplice cappello.

Alcuni modelli sono dotati di un’ampia base che può fungere anche da scalda-collo e da sciarpa.

Particolare attenzione deve essere rivolta al pannello frontale, che deve avvolgere adeguatamente tutta la porzione superiore del viso, lasciando liberi gli occhi.

Alcuni prodotti sono realizzati con materiali “windstopper“, considerati i più performanti in caso di tempeste di vento e di pioggia o neve intense.

Un particolare da non sottovalutare è anche l’elasticità, requisito indispensabile per consentire la massima libertà di movimento.

I fori di ventilazione devono poter favorire un fisiologico ricambio d’aria, ma nello stesso tempo proteggere il volto dall’impatto diretto con l’aria gelida.

passamontagna escursioni e trekking

Il tessuto, che è generalmente fornito di cuciture piatte, deve difendere la pelle consentendo un’adeguata traspirazione, soprattutto a livello di tempie, naso e mento.

Flessibile, morbido, leggero, resistente e termo-regolante, il passamontagna da trekking può essere confezionato anche senza cuciture, utilizzando un unico pezzo di tessuto elasticizzato.

Per assicurare le migliori prestazioni funzionali e di comodità, spesso questo accessorio possiede una forma anatomica precostituita, che deve soltanto adattarsi all’anatomia del viso.

Oltre ad assorbire l’umidità (sia interna prodotta dal sudore che esterna dovuta alle condizioni climatiche), un simile copricapo deve essere in grado di favorire il ricircolo d’aria e di offrire condizioni igieniche di alto livello.

I modelli di ultima generazione sono solitamente realizzati con tessuti elasticizzati a nucleo cavo che, oltre ad eliminare rapidamente il sudore, mantengono al caldo collo e testa.

Non bisogna dimenticare infine che il passamontagna spesso viene indossato sotto al cappuccio della giacca a vento e che pertanto non può essere troppo ingombrante.

Passamontagna da trekking: prezzo

Il costo di un buon passamontagna da trekking non dovrebbe mai essere inferiore a 20-25 euro, tenendo conto soprattutto del suo rapporto qualità/prezzo.

In commercio sono disponibili modelli da oltre 40-50 euro: si tratta di accessori di lusso, realizzati con filati di ottima qualità e caratterizzati da un design di tendenza.

Un buon compromesso tra funzionalità e costo può essere quello di un passamontagna da trekking da 35-40 euro.

Outdoor Paradise

Lascia un commento

Outdoor Paradise
Outdoor Paradise

Il blog ideale per gli amanti dell'outdoor e del trekking