Stai cercando dei pantaloni da trekking per donna che facciano al caso tuo? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori pantaloni da trekking per donna del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori pantaloni da trekking per donna da acquistare online:
I pantaloni da trekking sono molto importanti in quanto ogni pratica sportiva possiede indumenti caratteristici che consentono di fruirne al meglio senza incorrere in problematiche di comfort o, ancor peggio, di salute.
Lo scopo di qualsiasi escursionista è quello di trarre il maggior beneficio possibile dalla passeggiata in montagna, e questo obiettivo attraversa necessariamente la scelta del giusto vestiario.
I pantaloni in particolare sono stati progettati dalle industrie in maniera sempre più tecnica e perfezionata, in quanto in passato la loro importanza era un poco sottovalutata.
Considerando il pubblico femminile, inoltre, le esigenze diventano ancora più specifiche, in quanto gli arti inferiori delle donne presentano caratteristiche e necessità peculiari, che si differenziano da quelle degli uomini.
Ecco perché l’acquisto di un adeguato modello di pantaloni da trekking donna rappresenta uno step imprescindibile per affrontare al meglio le escursioni in montagna, senza incorrere in spiacevoli sensazioni di malessere o, nei casi peggiori, in conseguenze sulla salute.
Spesso tali indumenti presentano l’opzione di una cerniera trasversale all’altezza del ginocchio, che consente di convertire pantaloni lunghi in pantaloni corti, e viceversa.
Tale accessorio, che potrebbe sembrare banale, in realtà ha una sua importanza non solamente in termini economici (si acquista un articolo ma è come averne acquistati due), ma anche dal punto di vista della praticità durante la passeggiata.
Non è infrequente imbattersi in repentini cambiamenti climatici, specialmente nella stagione calda: è molto utile poter cambiare la lunghezza in funzione dell’irraggiamento solare, piuttosto che della velocità delle folate di vento o di un improvviso acquazzone estivo.
Se l’esigenza principale è quella di proteggersi dal sole, nel caso di epidermide particolarmente sottile e fotosensibilizzata, l’opzione migliore è quella di un pantalone lungo, mentre se l’escursionista è particolarmente intollerante nei confronti delle elevate temperature, opterà per dei pantaloni da trekking corti.
Inoltre, anche i potenziali pericoli del sentiero sono in genere disomogenei, esistendo porzioni di tragitto ricche di vegetazione urticante (come ad esempio le ortiche) o potenziali animali velenosi (serpenti), alternate a zone estremamente tranquille, senza ostacoli fisici nè eventuale fauna aggressiva.
Bisogna considerare che i pantaloni lunghi offrono una protezione al polpaccio, alla caviglia e al ginocchio, che i pantaloni corti inevitabilmente non possono garantire, quindi sarà soltanto l’esperienza a guidare l’escursionista nella scelta.
Altre caratteristiche da esaminare prima dell’acquisto di pantaloni da trekking sono l’elasticità, la traspirabilità, la rapidità e la libertà di movimento.
Ovviamente, il modello ideale dipende anche da una serie di fattori esterni, e precisamente:
Di solito, per avere la certezza di non sbagliare il vestiario, bisogna tenere presente il principio della “cipolla”, che offre la certezza di mantenere il cosiddetto “nucleo” (il contenitore degli organi vitali, ovvero il tronco) a temperatura il più possibile costante.
Diversi strati non troppo pesanti sovrapposti tra loro sono in grado di creare un guscio protettivo ma anche performante in termini di traspirazione, conservazione del calore e dispersione verso l’esterno del vapore acqueo.
I pantaloni da trekking da donna più diffusi sono caratterizzati da un taglio dritto e da un generoso corredo di tasche, che comprende almeno quelle tradizionali laterali addizionate a quelle posteriori, meglio se richiudibili da pratiche cerniere.
Il tessuto che costituisce questi vestiti dovrebbe essere fabbricato utilizzando materiali di tipo tecnico, evitando invece filati naturali come cotone, lino, lana o seta, che non si prestano a nessuno sport di montagna in quanto poco performanti.
I pantaloni sintetici, tra i vari vantaggi, presentano anche quello dell’asciugatura, che in genere è molto rapida e pertanto preziosa sia in condizioni di lavaggio, sia in condizioni outdoor, in cui l’umidità può derivare da pioggia o grandine, ma anche da sudorazione profusa.
Inoltre, tessuti come il poliestere o il poliuretano non richiedono una particolare manutenzione, ma al contrario sopportano senza problemi i più comuni programmi di lavaggio in lavatrice e non necessitano di essere stirati, dunque sono estremamente pratici e solitamente anche durevoli nel tempo.
In alta quota oppure durante una ferrata, i pantaloni da trekking possono essere più strutturati, ovvero dotati di rinforzi a livello delle porzioni che subiscono una maggiore abrasione, come l’interno coscia e il ginocchio.
L’elasticità è un requisito da non sottovalutare in quanto consente la massima libertà di movimento, un parametro indispensabile considerando che spesso si affrontano sentieri impervi che richiedono ampi movimenti delle articolazioni degli arti inferiori.
Non tutti i pantaloni sono elastici allo stesso modo, per questo è indispensabile documentarsi al meglio prima di affrontare un acquisto del genere, per scongiurare il rischio di trovarsi impacciati nei movimenti quando ormai è troppo tardi per rimediare.
Per affrontare un trekking estivo, con le elevate temperature e i sentieri spesso secchi per la scarsità della pioggia e l’assenza della neve, l’abbigliamento più adeguato deve rispondere a determinate caratteristiche.
Le scarpe possono essere di altezza bassa o media, il cui fondo si presenta scanalato, con una protezione piuttosto importante nei confronti della pianta del piede e con la massima aderenza possibile su fondi eventualmente irregolari, dissestati o comunque eterogenei (terra, erba o pietra).
Il sostegno dell’arco plantare è un requisito imprescindibile, quindi è necessario disporre di un’intersuola dotata di molle ammortizzanti fabbricate secondo le più recenti tecnologie.
Le tomaie sono in tessuto sintetico oppure in pelle scamosciata, eventualmente dotate di membrana in goretex.
Sostenere la caviglia è un’esigenza fondamentale, soprattutto per le donne, che di solito sono dotate di ossa più sottili rispetto a quelle degli uomini, e quindi anche di articolazioni meno salde, più mobili.
In questo senso, sia le scarpe basse che quelle medie possono fornire un utile supporto, purché ci si rivolga a rivenditori di fiducia che siano in grado di indirizzare l’acquisto solo su prodotti di qualità.
I calzini devono essere realizzati in materiale tecnico, da bandire quelli in cotone che potrebbero apparire la soluzione migliore per un trekking estivo: in realtà, la scelta più indicata è rappresentata da materiali come polipropilene e poliestere.
I pantaloni da trekking donna per una passeggiata estiva rappresentano senza dubbio uno degli elementi più importanti per non incorrere in problematiche legate alla traspirazione e al conseguente malessere generale dell’organismo.
Si considera infatti che il corpo femminile ha la tendenza a sudare di meno rispetto a quello maschile, con il pericoloso rischio di non disperdere adeguatamente il calore all’esterno e quindi di surriscaldarsi senza nemmeno rendersene conto.
I pantaloni rivestono in questo senso un ruolo fondamentale, dato che gli arti inferiori sono regioni anatomiche che si prestano bene alla termoregolazione, anche se spesso sottovalutati.
La porzione posteriore del ginocchio, ad esempio, è in grado di vaporizzare il sudore in un’entità paragonabile, seppur inferiore, a quanto avviene sotto alle ascelle.
Ecco perché una giusta scelta di pantaloni per affrontare le alte temperature della stagione estiva diventa un’esigenza primaria.
Un altro aspetto da considerare quando si devono acquistare questi indumenti è quello della scelta tra pantaloni lunghi o corti.
Se da un lato si potrebbe pensare che i modelli corti siano i più adatti alla stagione calda, d’altro lato si deve sempre ricordare l’azione delle radiazioni luminose solari sull’epidermide.
Esporre per diverse ore la pelle degli arti inferiori al sole significa procurarsi certamente delle scottature, se non, nei casi più gravi, dei veri e propri eritemi solari.
La cute delle gambe femminili è più sottile di quanto si possa pensare, e questo fatto viene testimoniato dalle irritazioni post-depilazione, piuttosto che dalle problematiche di desquamazione che colpiscono donne di tutte le età.
Ecco perché spesso vengono consigliati pantaloni lunghi, in tessuto tecnico per garantire una corretta traspirazione, che si avvicina il più possibile a quella assicurata dai modelli corti (anche se non sarà mai uguale).
Se si opta per un paio di pantaloni da trekking corti, è indispensabile ricordare di applicare una crema solare ad elevato fattore di protezione sulle parti esposte al sole (polpacci, caviglie, ginocchia).
Questo cosmetico dovrebbe essere formulato in maniera sufficientemente densa da resistere all’azione del sudore, che potrebbe dilavarlo facendolo defluire verso il basso per azione della gravità, e anche agli agenti climatici che potrebbero scalfirlo (vento forte, eventuali improvvisi acquazzoni estivi, grandine, eccetera).
Durante la stagione fredda, quando si decide di intraprendere un’escursione in montagna, è indispensabile dotarsi di un abbigliamento adeguato.
Il primo strato è sempre costituito da una maglietta che deve essere analoga a quella utilizzata abitualmente durante il trekking estivo, ovvero il tessuto è tecnico (polipropilene o poliestere) e il più possibile leggero e confortevole da indossare.
Se si preferisce optare per una maglia a maniche lunghe, che è probabilmente più indicata per un trekking invernale, i requisiti comunque non cambiano.
La leggerezza dello strato interno è strettamente collegata all’esigenza di traspirazione, che è una costante, sia con le alte temperature che con le basse temperature.
Soltanto quando il clima è particolarmente rigido, magri sotto allo zero, ci si potrà orientare verso indumenti di spessore medio e abbandonare temporaneamente quelli più leggeri.
Il secondo strato di vestiti è quello che realmente cambia nelle diverse stagioni e per il quale è necessario attrezzarsi con un certo anticipo: lo spessore infatti deve aumentare, con riferimento in particolare alla felpa e ai pantaloni.
Il grado di isolamento che questi vestiti devono garantire all’escursionista infatti è l’unica risorsa per affrontare il freddo anche per periodi di tempo prolungati, senza accusare successivamente problematiche di salute.
Ecco perché è sempre consigliabile informarsi adeguatamente e rivolgersi a rivenditori di fiducia per acquistare i migliori pantaloni da trekking da donna per la stagione invernale.
Il guscio, che è lo strato più esterno, deve essere leggero, ultra-impermeabile, il più possibile comprimibile ed eventualmente dotato di un certo spessore.
Quando si raggiunge la vetta in genere si effettua una sosta, più o meno lunga, che ha lo scopo di fare recuperare al corpo l’energia necessaria per affrontare la restante porzione della passeggiata.
In questa fase, molto delicata, il rischio è quello di incamerare una certa quota di freddo che potrebbe addirittura raffreddare lo strato di vapore acqueo superficiale dell’epidermide (sudore), che inevitabilmente si è formato con l’esercizio fisico.
Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che in quota c’è sempre vento dotato di una certa velocità, che contribuisce a rinfrescare ulteriormente l’organismo.
I pantaloni trekking da donna corti rappresentano senza dubbio una proposta importante sul mercato, che viene scelta da molte donne appassionate di escursioni in montagna durante la stagione calda.
Questi indumenti non devono essere meno performanti dei loro analoghi lunghi, infatti dovrebbero assicurare le stesse garanzie di questi ultimi, semplicemente lasciando scoperti ginocchio, polpaccio e caviglia.
I materiali di cui sono costituiti sono sempre quelli sintetici, che offrono la migliore traspirabilità, particolarmente utile in contesti caldi come quelli in cui vengono appunto impiegati.
Il numero di tasche non deve essere sacrificato, infatti un modello corto può comunque accogliere le due tasche laterali, quelle posteriori ed eventualmente un altro paio laterali/inferiori.
Il tessuto deve essere resistente in quanto possono verificarsi sfregamenti e attriti anche in caso di pantaloni corti, basti pensare alla vegetazione urticante, all’utilizzo dei ramponi o allo sfregamento tra le cosce implicito nella pratica del trekking.
Chi decide di affrontare una passeggiata con pantaloni corti si trova sicuramente nella stagione più calda dell’anno, e pertanto non può dimenticare la crema di protezione solare, possibilmente al massimo fattore di schermatura.
Il sole in montagna colpisce l’epidermide esattamente come al livello del mare, ed è in grado di procurare non poche problematiche, specialmente in soggetti dal fototipo chiaro e dalla cute particolarmente sottile.
Considerando anche la durata dell’esposizione, mai inferiore a qualche ora, è d’obbligo attrezzarsi in tal senso.
Il prezzo dei pantaloni da trekking donna può partire dai 10-15 euro per modelli molto basic, per arrivare fino a 300-350 euro per articoli estremamente perfezionati.
In genere, anche all’escursionista meno esperta viene sconsigliato di orientarsi verso i pantaloni più economici, in quanto la scarsa esperienza è proprio un potenziale fattore di rischio nei confronti della passeggiata, che può essere colmato solamente da un vestiario di qualità.
Per incominciare a cimentarsi nello sport di montagna pertanto si può acquistare un paio di pantaloni da 50-60 euro, che garantiscono tutte le performance di base per ambientarsi nel trekking.
Le escursioniste più esperte probabilmente si rivolgeranno a prodotti più costosi, per beneficiare al meglio dei vantaggi offerti dalle più attuali tecnologie di fabbricazione, arrivando anche a cifre di 150-200 euro.
La durata nel tempo, l’elasticità e la fisiologica sudorazione garantite sono requisiti indispensabili rispetto ai quali non è mai consigliabile cercare il risparmio.
Non da ultimo, bisogna ricercare anche la resistenza dei pantaloni nei confronti di lavaggi frequenti in lavatrice, che non si potrà mai riscontrare in modelli troppo economici.
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