Stai cercando dei pantaloni impermeabili da trekking che facciano al caso tuo? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori pantaloni impermeabili da trekking del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori pantaloni impermeabili da trekking da acquistare online:
Sempre più apprezzato dagli escursionisti e da chi ama vivere all’aria aperta a contatto con la natura, il trekking è un’attività fisica che consente di migliorare il benessere dell’organismo poiché attiva tutte le principali funzioni vitali (circolazione, respirazione e ossigenazione).
Il vocabolo trekking deriva dal vocabolo inglese “to trek” che significa “fare un lungo viaggio camminando lentamente”.
Nella maggior parte dei casi le zone preferite dagli escursionisti sono quelle di montagna o di collina, attraverso i boschi, dove la qualità dell’aria è particolarmente buona.
Questo sport può essere effettuato a tutte le età, anche dai bambini, a patto di scegliere itinerari adeguati alle proprie condizioni fisiche, che devono essere comunque all’altezza di uno sforzo muscolare che si protrae per alcune ore.
È possibile pianificare differenti percorsi comprendenti tratti in pianura, alternati a dislivelli più o meno impegnativi.
Prima di affrontare una simile esperienza, è necessario studiare non soltanto il tipo di percorrenza da intraprendere, ma anche le condizioni climatiche, dato che, trattandosi di escursioni di parecchie ore, è succede frequentemente che il meteo si modifichi.
Per partire in solitaria oppure in compagnia è indispensabile curare con attenzione sia l’abbigliamento che l’attrezzatura: per quanto riguarda quest’ultima il trekking prevede l’impiego di pochi attrezzi, che sono specifiche racchette, leggermente differenti da quelle del nordic walking.
L’abbigliamento, che deve essere stratificato e costituito da indumenti sintetici traspiranti e termoisolanti, è piuttosto simile a quello utilizzato per altre attività sportive, come il podismo, il footing, il nordic walking o il running.
Le scarpe da trekking svolgono un ruolo fondamentale e insieme alle racchette consentono di affrontare qualsiasi tipo di terreno, non soltanto lungo sentieri segnati ma anche su percorrenze fuori sentiero.
Questi scarponcini dovrebbero essere alti (arrivare almeno fino al malleolo) per sostenere adeguatamente la caviglia e il polpaccio ed evitare il rischio di slogature in caso di cadute.
Il materiale costitutivo è quasi sempre pellame impermeabilizzato, fornito di puntale e calcagno rinforzati; il metodo di chiusura è con lacci sintetici estremamente resistenti e forniti di una notevole elasticità, che consente alla scarpa di adattarsi all’anatomia del piede durante il cammino.
I pantaloni da trekking sono stati progettati per svolgere due compiti fondamentali, che sono la protezione dagli agenti climatici e la traspirabilità.
Infatti, uno dei rischi maggiori dell’escursionista è quello di rimanere con il sudore a contatto con la pelle, una situazione che può determinare l’insorgenza di un malessere fisico molto fastidioso.
Pur non essendo un’attività competitiva, il trekking è comunque impegnativo dal punto di vista fisico, per cui la muscolatura coinvolta (che è quella di tutto il corpo e non soltanto degli arti) è sottoposta a un lavoro continuativo che produce energia termica.
In questi casi subentrano i processi di termoregolazione che per mantenere costante la temperatura corporea (omeostasi fisiologica) producono sudore: la sudorazione è una condizione costantemente presente durante le escursioni.
Bisogna pertanto garantire una corretta evaporazione del sudore, mediante l’impiego di indumenti traspiranti come soprattutto i pantaloni da trekking.
La tecnologia sviluppata negli ultimi anni si è concentrata sulla scelta di tessuti sintetici formati da fibre di poliestere e microfibra, substrati in grado di consentire la totale eliminazione del sudore senza tuttavia permettere al calore corporeo di dissiparsi.
Simili pantaloni devono garantire anche la massima libertà di movimento, offrendo comfort, morbidezza e resistenza agli impatti con il terreno e con eventuali ostacoli presenti sul fondo come arbusti, radici affioranti, pietre o sassi.
È assolutamente sconsigliabile affrontare una passeggiata del genere indossando pantaloni normali come jeans o tuta, poiché oltre a non proteggere gli arti inferiori, simili vestiti non garantiscono la traspirabilità.
I pantaloni più indicati per fare trekking devono essere in grado anche di mantenere una termoregolazione fisiologica in tutte le situazioni, basti pensare che all’inizio del percorso, che di solito si affronta nelle prime ore del mattino, la temperatura esterna è piuttosto bassa, soprattutto in montagna, mentre con il passare del tempo le condizioni climatiche si modificano.
Pertanto questi indumenti devono garantire la conservazione del calore corporeo quando le temperature esterne sono basse, e l’eliminazione del sudore quando aumentano.
La traspirabilità dei pantaloni da trekking è senza dubbio il requisito principale che deve essere preso in esame prima del loro acquisto.
Consentire al sudore di evaporare non significa permettere al corpo di raffreddarsi, tenendo conto che molto spesso sui sentieri da trekking può soffiare il vento, un agente atmosferico che come è noto provoca bruschi abbassamenti della temperatura corporea.
È chiaro che il sudore non evaporato che viene a contatto con il vento si trasforma in una patina di umidità fredda estremamente pericolosa per il benessere termico dell’escursionista.
Ecco perché è indispensabile che il tessuto dei pantaloni da trekking si comporti in maniera bifasica, lasciando da un lato evaporare il sudore (movimento dall’interno verso l’esterno) ma bloccando l’entrata del freddo (movimento dall’esterno verso l’interno).
I più innovativi tessuti traspiranti che vengono utilizzati per realizzare i pantaloni da trekking, sono dotati appunto di questa funzione bifasica, che dipende dalla presenza di microscopici forellini sulle fibre, la cui funzione è collegata alle esigenze fisiologiche dello sportivo.
Oltre a ciò, simili indumenti devono essere completamente impermeabili e idrorepellenti, per respingere non soltanto le gocce di pioggia, ma anche l’umidità spesso presente soprattutto in montagna.
È molto frequente che durante un’escursione ci si imbatta in banchi di nebbia alternati a zone assolate, proprio per questo motivo, l’impermeabilità dei tessuti è una caratteristica limitata soltanto allo strato esterno dei pantaloni, in quanto quello interno non deve avere una simile funzione, che potrebbe bloccare la traspirazione.
Le gambe costituiscono la parte anatomica direttamente a contatto con il terreno, per cui anche le condizioni termiche del sentiero che può essere ricoperto di neve o ghiaccio, influiscono notevolmente sulla termoregolazione dell’escursionista.
Per garantire il massimo comfort, i pantaloni da trekking sono di solito confezionati con un doppio strato, di cui la parte esterna impermeabile e idrorepellente prevede l’impiego di tessuti a trama fittissima mentre lo strato interno deve essere realizzato con un filato in microfibra o in pile monocomponente.
Praticando un’attività fisica del genere, dopo un certo tempo, si verificano due condizioni in quanto da un lato il corpo tende a scaldarsi per il movimento e d’altro lato la temperatura esterna aumenta.
Pertanto diventa inevitabile che anche le gambe, e in particolare i polpacci, incomincino a sudare, soprattutto perché gran parte della fatica sportiva grava appunto sugli arti inferiori.
La muscolatura dei polpacci infatti è chiamata a sostenere l’impalcatura scheletrica e a mantenere bl’equilibrio non soltanto su terreni pianeggianti, ma anche su quelli in pendenza.
La traspirabilità è quindi un requisito fondamentale per il benessere dell’escursionista, che deve poter contare anche su un ottimo isolamento termico associato a una completa idrorepellenza.
Grazie ai tessuti tecnici attualmente disponibili, i pantaloni da trekking per uomo e i pantaloni da trekking per donna sono realizzai in modo tale da permettere al sudore di fuoriuscire per disperdersi nell’aria, ma nello stesso al calore corporeo di rimanere all’interno dell’indumento.
Il principale rischio da evitare è quello di trovarsi con cosce, polpacci, caviglie e piedi inzuppati di sudore, magari quando la temperatura esterna si abbassa a causa di un improvviso temporale.
I tessuti non traspiranti (come ad esempio i jeans), una volta impregnati di sudore diventano rigidi e pesanti, assolutamente inadatti a favorire agilità e motilità.
I pantaloni trekking da uomo sono modelli con dimensioni maggiori rispetto a quelli femminili, anche se devono comunque aderire parzialmente alle gambe per evitare la formazione di dannose sacche d’aria.
Quando infatti questi indumenti non sono delle giusta taglia, può succedere che si verifichi una situazione del genere, responsabile di aumentare il disagio derivante sia dal freddo che dall’umidità.
Che sia a causa della sudorazione per l’attività fisica oppure del vapore acqueo esterno, i pantaloni sono comunque destinati a bagnarsi in maniera più o meno evidente.
Per questo motivo è indispensabile che il loro tessuto sia non solo impermeabile ma anche caratterizzato da una rapida asciugatura.
La protezione dalle fonti di umidità esterna deve impedire all’acqua e all’umidità di entrare attraverso il tessuto, facendola scivolare verso il basso.
Inoltre, è fondamentale che la loro capacità di dispersione del sudore interno sia sempre funzionante.
Tessuti del genere devono far uscire l’umidità in tempi rapidissimi, per evitare il rischio della sua condensazione sulla pelle.
Pochi minuti di esposizione all’aria aperta devono essere sufficienti non soltanto per eliminare il sudore ma anche per asciugare velocemente i pantaloni.
I tessuti naturali come cotone, lana e spugna non possiedono questa rapidità dato che una volta impregnati di liquido sono estremamente lenti nell’asciugarsi, anche se esposti al sole.
I filati sintetici, utilizzati nella produzione di abbigliamento tecnico, sono stati progettati per mantenere sempre asciutto il corpo dello sportivo riducendo al minimo le oscillazioni termiche.
I pantaloni da trekking per uomo devono essere estremamente comodi e confortevoli e adeguarsi alla costituzione del trekker.
Anche se leggeri e morbidi, i filati di questi indumenti devono essere resistenti, anti-strappo e anti-macchia, poiché durante le escursioni è facile sfregare contro rocce, radici, rami o vegetazione che sporge dal terreno.
Per migliorare il comfort e la disponibilità di spazio, questi modelli di pantaloni sono forniti di tasche esterne sigillate e affiancate da ganci e supporti modulari che servono per sostenere e trasportare oggetti di varie dimensioni.
I più perfezionati modelli di pantaloni si caratterizzano per una completa modularità, essenziale per renderli adattabili a qualsiasi cambiamento climatico o termico.
Grazie alla presenza di cerniere e chiusure con velcro, simili modelli possono trasformarsi rapidamente in pantaloni a mezza gamba oppure bermuda, perfettamente adattabili alle situazioni di maggiore sforzo fisico oppure a condizioni di calore intenso.
Le cerniere, che costituiscono il mezzo di chiusura più utilizzato nel settore della modularità, sono generalmente ricoperte da un rivestimento in velcro, che ha lo scopo di sigillare perfettamente l’apertura.
Questi supporti devono essere completamente stagni per garantire impermeabilità e chiusura sigillata, soprattutto per quanto riguarda le tasche esterne che spesso servono per trasportare oggetti delicati come GPS, cellulare, binocolo o smartphone.
Le tasche devono essere sempre presenti in abbondanza sui pantaloni sia esternamente che internamente, facendo attenzione alla loro distribuzione del peso.
I pantaloni trekking per donna sono confezionati con modelli più stretti e meglio aderenti alle gambe. Di solito i tessuti maggiormente impiegati sono il nylon doppio e il supplex, leggerissimi, estremamente freschi, ma resistenti e capaci di impedire la dispersione termica.
Anche i modelli femminili vengono prodotti secondo il principio della modularità, che consente di modificare la loro pesantezza in rapporto alle condizioni climatiche.
Generalmente è presente una cerniera posizionata sopra al ginocchio che permette di eliminare la parte del pantalone che riveste i polpacci, trasformando l’indumento in comodi shorts.
In condizioni climatiche particolarmente rigide, è possibile applicare internamente una fodera in microfibra o in pile leggero, che sempre sfruttando la modularità, può essere applicata a livello della coulisse.
I pantaloni da trekking femminili sono quasi sempre forniti di una fascia elastica in cintura, che consente di adattare perfettamente il modello ai fianchi della donna, che si caratterizzano per un maggiore volume rispetto alla circonferenza della vita.
Le fasce elastiche hanno il grande vantaggio di sigillare il pantalone evitando l’entrata di aria fredda e l’uscita del calore corporeo, ma nello stesso tempo di non stringere la zona addominale.
Questo metodo di chiusura si rivela confortevole, flessibile e versatile, in quanto garantisce la massima libertà di movimento e un ottimo isolamento termico.
La sua capacità di adattarsi alla conformazione corporea femminile garantisce un comfort che le cinture rigide non possono offrire.
All’inizio dell’escursione è sempre consigliabile indossare pantaloni lunghi, capaci di proteggere perfettamente tutta la gamba.
Procedendo nell’escursione, soprattutto se il percorso è sotto al sole, aumenta la produzione di sudore da parte del corpo e quindi può essere utile intervenire sulla modularità asportando la parte di tessuto corrispondente al polpaccio.
Alcuni tessuti particolarmente innovativi sono forniti anche di un fattore di protezione contro le radiazioni UVA, in grado di respingere i raggi del sole per proteggere la pelle in caso di escursioni estive.
In condizioni meteorologiche mutevoli, la presenza della funzione zip-off consente di trasformare i pantaloni in pantaloncini corti oppure di aggiungere uno strato supplementare protettivo e impermeabile.
I pantaloni da trekking femminili sono anche esteticamente gradevoli, in quanto il loro design sottolinea la conformazione anatomica femminile, valorizzando fianchi e natiche, che risultano sostenuti senza essere costretti.
Il prezzo dei pantaloni da trekking impermeabili non dovrebbe mai essere inferiore 50-60 euro, poiché la qualità dei tessuti e il loro confezionamento sono requisiti fondamentali per un adeguato impiego degli indumenti.
È sempre consigliabile orientarsi verso prodotti made in Italy, realizzati da brand specializzati in abbigliamento sportivo, poiché l’esperienza in questo settore è fondamentale per migliorare il comfort dello sportivo.
I modelli più perfezionati e ricchi di accessori come tasche, asole e chiusure doppie e sigillate, costano dagli 80 ai 120 euro, una cifra assolutamente compatibile con le prestazioni offerte.
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