Stai cercando dei moschettoni per l’arrampicata pratici e sicuri? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori moschettoni per arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori moschettoni per arrampicata da acquistare online:
Chi pratica arrampicate sa bene che la sua vita è letteralmente (e non solo metaforicamente) “appesa a un filo”, dato che la sicurezza dipende dalla corda e dai moschettoni.
I moschettoni da arrampicata sono infatti i supporti fondamentali della catena di assicurazione comprendente anche la corda e l’imbrago.
Dapprima essi furono realizzati in acciaio, un metallo estremamente robusto, ma piuttosto pesante, che attualmente è stato sostituito con l’alluminio, una lega molto più leggera e performante.
Simili attrezzi si sono ormai trasformati in prodotti meccanici estremamente complessi e dotati di elevate performance in termini di sicurezza e affidabilità, anche grazie alle normative vigenti che impongono la loro omologazione conforme alla sigla EN 12275.
Questa legge prevede il superamento di numerosi test attitudinali e di prove meccaniche sotto carico, tra cui soprattutto la resistenza a trazione lungo la direzione longitudinale (asse maggiore) e trasversale (asse minore).
Tutti i moschettoni devono pertanto indicare i tre carichi di rottura ottenuti mediante questa prova di trazione, che si conferma il test più indicativo per discriminare i vari prodotti.
La maggiore criticità che il moschettone deve affrontare è relativa al caricamento sull’asse maggiore (longitudinale), che, secondo le normative di sicurezza, prevede una resistenza minima di soli 6 kN.
In simili condizioni operative la forza d’arresto di un climber in caso di caduta è assicurato entro tempistiche molto contenute, per limitare al minimo eventuali danni.
Per avere la certezza che questi supporti possano svolgere al meglio il loro compito è indispensabile avere la certezza che siano stati chiusi correttamente, con sigillatura completa.
Quando il moschettone risulta chiuso completamente, la resistenza minima aumenta fino a 20 kN, una condizione molto più favorevole per l’arrampicatore.
Bisogna comunque tenere conto del fatto che la massima forza d’arresto sopportabile dal corpo umano senza riportare ferite gravi è pari a 12 kN.
Per raggiungere l’obiettivo di coniugare adeguatamente sicurezza e funzionalità, questi dispositivi hanno subito nel tempo una progressiva evoluzione che ha permesso di realizzare strumenti altamente specializzati non soltanto per quanto riguarda i materiali costitutivi, ma anche i requisiti tecnici e strutturali.
Partendo dall’iniziale sezione circolare ora si è giunti a speciali sezioni variabili lungo tutto il componente, per garantire un adeguamento variabile e adattativo alle esigenze del climber in azione.
Infatti le forze tensive e ponderali del suo carpo (che rappresentano gli input di maggiore rilevanza sui moschettoni) dipendono sostanzialmente dal tipo di parete, dalla sua pendenza e dalla forza fisica dello scalatore.
Tutti questi parametri, che vanno inevitabilmente a incidere sull’operatività dei supporti ascensionali, contribuiscono a modificare la loro struttura in base alle differenti condizioni presenti.
Ecco perché da semplice aggancio universale, il moschettone si è progressivamente modificato fino a raggiungere una specializzazione senza paragoni.
È risaputo che l’attrezzatura dell’arrampicatore è un fattore che può diventare realmente determinante se, durante un’ascesa in parete, insorgono imprevisti oppure si verificano inconvenienti.
Su una parete verticale a molti metri da terra anche la più piccola variazione può diventare estremamente pericolosa, anche perché qualsiasi incremento di peso costituisce un notevole fattore di rischio.
Proprio per questo motivo i costruttori hanno puntato soprattutto sulla realizzazione di supporti in grado di associare leggerezza e resistenza meccanica, due requisiti indispensabili per l’incolumità del climber.
La presenza di un’eccentricità del carico, che deve essere ben distribuito rispetto al corpo del moschettone ha infatti permesso di ottenere un momento flettente ammortizzante sugli sforzi meccanici.
Nei supporti in alluminio (e quindi più leggeri) a forma di “H” la resistenza meccanica risulta tre volte superiore a quella di quelli cilindrici, a conferma dell’importanza a volte risolutiva della sezione.
Un simile risultato si realizza in quanto lo sforzo prodotto dal momento flettente diventa massimo nei punti più esterni e pertanto la presenza di flange periferiche consente di sfruttare con la massima efficacia il componente.
Nella progettazione dei moschettoni da arrampicata entrano in gioco numerosi fattori che ne condizionano forma, sezione, dimensioni e geometria.
Uno dei principali scopi è quello di predisporre di una superficie di contatto abbastanza incurvata per consentire un adeguato alloggiamento della corda, e per evitare ogni possibile attrito.
Per scegliere i moschettoni è necessario tenere conto di un complesso insieme di variabili collegate soprattutto alla forza di trazione che esso deve sostenere.
Dal punto di vista dei materiali, i moschettoni di ultima generazione sono prodotti con una lega di alluminio utilizzata nel settore aeronautico, che è contrassegnata con la sigla 7075 T6.
Si tratta di un componente dotato di requisiti di altissimo livello e contenente zinco, magnesio e rame, le cui prestazioni meccaniche associate a una bassa densità permettono di garantire performance eccellenti.
Questa lega trova massimo impiego per tutti quei supporti che devono assorbire peso e resistenza, come nell’aeronautica e nelle arrampicate, due ambiti in cui l’incolumità delle persone è messa a dura prova.
Il vero punto di forza della lega 7075 T6 sta nel trattamento termico a cui viene sottoposta e che dipende dalla tempra di solubilizzazione e di invecchiamento artificiale.
Infatti una lega non trattata termicamente possiede un carico di snervamento decisamente inferiore, che si assesta intorno a 150 MPa, tenendo conto che invece il valore auspicabile è di 500 MPa.
L’associazione tra bassa densità ed elevata resistenza meccanica della 7075 T6 le offrono la possibilità di superare nettamente le funzioni dell’acciaio (molto più pesante, anche se resistente) e del titanio (troppo costoso).
Nella scelta dei moschettoni bisogna tenere presente che la maggior parte dei prodotti disponibili in commercio appartengono alla categoria a “D” asimmetrico, che sono i modelli maggiormente utilizzati dai climber.
Al secondo posto troviamo quelli a pera , conosciuti anche con la sigla “HMS”, seguiti da altri ovali, a “D”, a maglie rapide e di varia forma.
Sono supporti la cui forma ricorda quella della lettera “D” maiuscola ma asimmetrica, dato che superiormente è presente una parte più ampia che garantisce una maggiore apertura della leva.
A leva chiusa è quindi possibile trasferire tutto il carico sulla spina del supporto, che presenta una tenuta molto più alta rispetto a moschettoni di forma differente.
I vantaggi di questo attrezzo sono due: da un lato l’elevata tenuta di carico e d’altro lato l’ampia apertura della leva, che lo tendono ideale per i rinvii, poiché la sua forma mantiene un corretto orientamento del rinvio stesso.
Si tratta di supporti progettati essenzialmente per assicurare lo sportivo alla parete dato che la loro forma offre l’opportunità di poter disporre dello spazio necessario per lo scorrimento della corda.
Inoltre l’ampia apertura della leva li rendono di facile utilizzo anche per la massima spazialità deputata a corde, fettucce e nodi, che non vengono mai limitati.
Questi dispositivi grazie alla notevole superficie di cui sono dotati, garantiscono alla corda uno scorrimento fluido e rapido, oltre all’opzione di inserire più corde insieme.
Pertanto oltre che per l’assicurazione essi sono perfetti anche per la sosta.
I moschettoni ovali sono stati i primi ad essere impiegati e pertanto vengono considerati il prototipo classico per l’arrampicata.
La loro caratteristica discriminante è che, sotto carico, le forze sono applicate equamente su entrambi i lati e non soltanto sulla spina (come invece succede con quelli a “D”).
Uno dei principali vantaggi che offrono è quello di ruotare con facilità se non sono sotto carico e di garantire una stabilità eccezionale.
Economici, facilissimi da forgiare, sono considerati la scelta migliore per raggruppare i nuts e quando è necessario frenare in calata o anche in caso di bloccaggio assistito.
A differenza da quelli asimmetrici, questi attrezzi hanno una forma a “D”, ma senza differenze tra la porzione alta e quella bassa, una condizione perfetta per mantenere la corda vicino alla spina, su cui viene riversato quasi tutto il carico.
Questi sono i moschettoni che mantengono i carichi più elevati in assoluto dato che sono particolarmente forti e resistenti e forniti di un’ampia apertura della leva.
Pur essendo piuttosto costosi, essi si confermano l’opzione migliore per l’estrema leggerezza e per la versatilità d’impiego (calata e sosta).
Piccoli, poco costosi, versatili e leggeri, questi moschettoni servono soltanto per soste fisse e pertanto non possono essere utilizzati con molta libertà di scelta.
Tuttavia per le finalità previste si confermano ottimi supporti.
Nella scelta di un moschettone è necessario valutare i seguenti aspetti:
I moschettoni per l’assicurazione, che devono essere forniti dell’omologazione EN12275, devono disporre di un sistema brevettato di chiusura a leva che non le permette di aprirsi in nessuna condizione.
Nei modelli a vite, che sono i primi a essere stati commercializzati, il meccanismo è molto semplice perché la leva è fornita di una ghiera che si avvita evitando qualsiasi apertura.
Quelli a chiusura automatica, introdotti successivamente, funzionano con 2-3 movimenti, rendendo assolutamente impossibile ogni tentativo di modificazione del loro assetto di sicurezza.
Un simile sistema si oppone a eventuali aperture involontarie causate ad esempio da sfregamenti anche lievi della corda, soprattutto grazie alla presenza di un meccanismo auto-bloccante per cui il primo movimento di spinta può verificarsi soltanto dopo aver premuto il bottone sulla ghiera.
Sostanzialmente il moschettone è un semplice anello di metallo, che può essere aperto e chiuso soltanto in determinate condizioni, dato che durante il loro impiego tendono a muoversi più o meno intensamente in seguito all’azione tirante della corda.
Esso inoltre tende a vibrare durante la progressione e a sfregare contro la roccia, per cui la sua struttura deve essere salda, sicura e realizzata con materiali durevoli.
Il rinvio, che è un dispositivo di massima sicurezza usato nell’arrampicata, è formato da 2 moschettoni collegati tra loro con una fettuccia di nylon oppure di dyneema.
Per scegliere correttamente un moschettone, oltre alla forma e al tipo d’uso, bisogna valutare i seguenti parametri:
Il bracciale con moschettone per arrampicata nasce come un accessorio estetico, ma svolge anche funzioni operative molto valide in quanto permette di avere a disposizione un moschettone in più, qualora se ne presentasse la necessità.
Nella versione meno costosa la sua struttura prevede l’impiego di un cordino semplice oppure doppio che può avere una forma lineare o anche intrecciata a seconda del diametro del cordino stesso.
In ogni caso alle estremità è inserito un moschettone, il cui modello viene scelto direttamente dal climber in base alle sue necessità.
Chi è intenzionato a indossare un vero e proprio gioiello può orientarsi verso bracciali in argento o in oro, sempre terminanti con un moschettone.
Di solito un bracciale del genere, che può essere realizzato con 2 o più moschettoni, svolge il compito di mettere a disposizione il supporto.
Tuttavia esso può avere anche soltanto un valore simbolico, spesso apprezzato dagli scalatori indipendentemente dalla sua utilità.
Per gli amanti della montagna e dell’alpinismo un accessorio di questo tipo si distingue per la presenza di moschettoni fedeli ai modelli originali che, indipendentemente dall’uso, rappresentano comunque un simbolo.
Nell’insieme dell’attrezzatura indispensabile per arrampicare, i moschettoni rappresentano insostituibili elementi di collegamento da cui dipende l’incolumità dello sportivo e il suo comfort ascensionale.
Prima di acquistare un simile attrezzo è necessario valutare quattro aspetti, che sono:
In ogni caso è fondamentale optare per prodotti di ottima qualità, realizzati con materiali resistenti e robusti e omologati secondo il marchio CE.
Tutti i moschettoni in commercio dovrebbero essere dotati di tale sigla che comunque costituisce un fattore discriminante nella scelta.
Mai come in questo settore è prioritario non lasciarsi condizionare dal risparmio ma acquistare prodotti caratterizzati da un vantaggioso rapporto qualità/prezzo, il cui costo non dovrebbe mai essere inferiore ai 10 euro per avere le garanzie di una riuscita affidabile e durevole.
In commercio sono disponibili anche moschettoni a partire da 5-7 euro, che a parere degli esperti dovrebbero essere utilizzati soltanto saltuariamente, su pareti non troppo alte e da arrampicatori di costituzione esile.
Un buon compromesso tra prestazioni e spesa si aggira intorno ai 15-17 euro, per avere la garanzia di arrampicare in totale sicurezza.
In rete è possibile visualizzare un’ampia gamma di moschettoni da arrampicata visitando portali specializzati nella vendita di articoli sportivi, tenendo conto che spesso sono presenti offerte speciali che consentono di risparmiare notevolmente sul prezzo di listino.
Tuttavia bisogna sempre valutare i requisiti tecnici prima di un acquisto del genere.
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