Stai cercando informazioni sugli imbraghi specifici per la via ferrata? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori imbraghi da ferrata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori imbraghi da ferrata da acquistare online:
Ideata per consentire anche ai principianti di affrontare percorsi di media difficoltà su pareti rocciose, la via ferrata offre l’opportunità di raggiungere luoghi inaccessibili a chi non è dotato di ottime competenze alpinistiche.
La sua caratteristica principale è quella di fornire la massima sicurezza derivante dalla presenza di appigli e sostegni distribuiti lungo il percorso e che permettono di procedere senza rischi.
Una ferrata è infatti una via attrezzata mediante cavi metallici, ancoraggi, scalette, staffe e altri supporti fissi in grado di facilitare notevolmente l’accesso alla vetta.
Per affrontare una simile impresa è obbligatorio indossare uno specifico imbrago, oltre a portare con sé il set da ferrata comprendente longe, dissipatore e 2 moschettoni.
Lo sportivo deve necessariamente indossare un casco, un paio di guanti molto robusti e indossare indumenti tecnici da trekking.
I 2 moschettoni, che devono essere agganciati in successione, garantiscono la massima sicurezza, dato che è possibile sganciare il secondo soltanto dopo che il primo è già stato fissato al cavo.
Complessivamente col termine “ferrata” si indica un insieme di attrezzature e strutture che vengono saldamente applicate a una parete rocciosa per facilitare l’ascesa di percorsi escursionistici ed alpinistici.
Per mantenersi sempre efficiente e affidabile, essa deve subire continui interventi di manutenzione, soprattutto durante la stagione invernale, quando le avverse condizioni climatiche (neve, pioggia, ghiaccio e vento), e in particolare le valanghe, potrebbero deteriorare gli appigli.
Le escursioni su ferrate presuppongono sempre la disponibilità di un equipaggiamento adeguato e comprendente in primis l’imbragatura da associare al set e al casco.
Il set da ferrata è un sistema costituito da corde e dissipatori a cui sono collegati 2 moschettoni, dotato di requisiti speciali, dato che, oltre a offrire un facile aggancio, sono nettamente più robusti di quelli tradizionali e sopportano carichi di rottura estremi.
I modelli di ultima generazione sono forniti inoltre di un dispositivo di chiusura automatica che può essere azionato soltanto volontariamente dallo sportivo, per evitare rischi di malfunzionamento.
Il dissipatore è un supporto progettato per minimizzare il fattore di caduta, dato che nelle ferrate la sua incidenza è molto elevata.
Una caduta senza dissipatore può infatti rivelarsi mortale.
L’imbragatura è costituita da un sistema di cinghie a cui deve essere collegato il set da ferrata, per mantenere il corpo dello scalatore agganciato ai sostegni di riferimento.
Grazie a questo supporto le gambe e le spalle dell’uomo gli consentono di salire con la massima sicurezza.
Esistono vari modelli di imbragatura, che può essere alta, media oppure bassa a seconda della parte del corpo che viene sostenuta.
Di solito i due cosciali sono collegati a una fascia ventrale che deve essere chiusa all’altezza della vita.
Il casco, che è realizzato con materiali leggeri ma estremamente resistenti, ha lo scopo di proteggere il capo dello sportivo dalla eventuale caduta di massi e dagli urti provocati da passaggi stretti e a diretto contatto con spuntoni rocciosi.
Spesso infatti simili insidie non sono preventivabili e neppure visibili fino al momento in cui si devono affrontare e proprio per questo motivo diventa indispensabile indossare una adeguata protezione.
L’imbragatura, che è un dispositivo di protezione individuale obbligatorio per chi desideri affrontare una ferrata, è un indumento formato da larghe fasce di tessuto tecnico collegate tra loro.
La finalità di simile “brache “è quella di cingere i fianchi e le cosce mettendole in sicurezza, ma lasciando allo scalatore la massima libertà di movimento, indispensabile per poter procedere senza difficoltà.
L’imbrago per ferrate deve essere omologato e certificato secondo le normative di sicurezza attualmente vigenti, che fanno riferimento alla sigla EN12277.
Il suo impiego è quello di collegare, in maniera sicura e affidabile, l’arrampicatore alla corda per proteggerlo in caso di incidente mantenendolo attaccato e impedendogli di cadere.
La sinergia operativa tra imbrago e corda consente di svolgere due funzioni fondamentali, che sono:
Di conseguenza la potenza dello strappo (che potrebbe risultare devastante) viene concentrata su un punto superiore al baricentro, una condizione valutata meno pericolosa.
La corda, a sua volta, garantisce un collegamento sicuro tra l’imbrago e i 2 moschettoni, mediante un nodo a otto ripassato che ha la funzione di chiudere il collegamento.
L’imbragatura è un DPI (dispositivo di protezione individuale) di III grado, la cui efficienza è garantita dall’integrità di tutte le sue parti e dalla perfetta aderenza al corpo dello scalatore.
Infatti qualora ci fossero zone vuote e quindi non adese a gambe e tronco, potrebbero verificarsi pericolosi slittamenti durante eventuali cadute, quando invece è indispensabile che l’ancoraggio sia massimo.
Per mantenersi nelle migliori condizioni funzionali, questo dispositivo non deve presentare nessun punto usurato, non deve mai venire a contatto con sostanze chimiche abrasive, non deve rimanere esposto al sole troppo a lungo e non deve entrare in contatto con umidità elevata, responsabile della rottura delle cuciture.
Un buon imbrago fornisce una protezione di ottimo livello sia in caso di caduta per scivolamento che per ribaltamento dato che in entrambi i casi evita che il corpo sia fuori controllo.
Infatti sulle vie ferrate le cadute non sono condizionate solo dalla forza di gravità, ma anche dal cavo metallico, di solito posizionato in diagonale.
Un’imbragatura completa viene considerata ideale in caso di sfilamenti oppure di ribaltamenti, situazioni che potrebbero rivelarsi mortali se il corpo non fosse ancorato saldamente.
Bisogna considerare che, oltre al peso dello scalatore, un altro fattore condiziona enormemente la caduta: l’ingombro ponderale dello zaino, che spesso contribuisce a sbilanciare lo sportivo.
Sono proprio gli zaini (peraltro necessari) a spostare il baricentro del corpo e ad aumentare il peso dello scalatore, con conseguenze che, in caso di caduta, potrebbero essere fatali.
Escursionisti molto magri sono più soggetti al rischio di ribaltamento in caso di incidenti, per cui in simili situazioni diventa ancora più importante che l’imbrago sia adeguatamente indossato e stretto in modo corretto, per impedire che possa sfilarsi
Nella scelta tra imbragatura alta o bassa è importante tenere presente che il primo tipo tende a spostare il baricentro del bacino verso la porzione apicale della schiena, caricando dunque maggiormente la regione cervicale.
In caso di caduta, gli effetti sulla schiena è molto peggiore rispetto a quello dovuto all’imbrago basso, che invece scarica le forze sulla parte più forte del rachide (dorsale e lombare).
Proprio per tali inconvenienti ormai la tendenza è quella di utilizzare imbragature basse, molto più sicure e maneggevoli e soprattutto adattabili alle varie tipologie di corporatura.
D’altra parte bisogna sempre valutare il fatto che un imbrago completo è in grado di assicurare una sicurezza migliore soprattutto per quanto si riferisce al pericolo di sfilamento in caso di caduta.
È innegabile comunque che un simile dispositivo è molto limitante a livello dei movimenti, un fattore che molti scalatori trovano particolarmente condizionante.
Spesso, per aggirare questo inconveniente, può essere utile optare per un imbrago basso dotato di pettorina, un ottimo compromesso tra sicurezza, comfort e libertà di movimento.
Nella maggior parte dei casi si tratta di pettorine regolabili e applicabili su un’imbragatura bassa mediante uno speciale moschettone a ghiera, spesso associato a un cordino con nodo a otto.
Il cordino ha l’enorme vantaggio di evitare il rischio di nocive compressioni della ghiera sulla gabbia toracica.
Un’altra soluzione per coniugare comodità e sicurezza è quella di imbraghi forniti di fettucce in dyneema, progettate specificamente per scongiurare il rischio che si verifichi lo sfilamento delle bretelle.
Grazie a queste fettucce, che devono essere legate a otto per inserirsi intorno a spalle e braccia, lo scalatore ha la certezza di non mettersi in pericolo.
Le imbragature più funzionali prevedono il collegamento con moschettoni a ghiera, la cui funzione è quella di impedire che lo sportivo si sfili in caso di rovesciamento oppure di caduta libera.
Anche se l’imbrago completo è senza dubbio il più sicuro, bisogna valutare caso per caso in quanto le limitazioni motorie non sono certo trascurabili.
L’imbrago basso, d’altra parte, viene considerato un dispositivo adeguato per persone di peso normale (né troppo grasse né troppo magre) poiché garantisce una protezione di ottimo livello e un’estrema libertà di movimento.
In commercio sono disponibili tre differenti tipi di imbragature, e precisamente:
Il set da ferrata è fornito di speciali fettucce per migliorare e facilitare il collegamento all’imbragatura.
Fettucce del genere vanno infilate nello specifico anello cucito e rinforzato, e, dopo un passaggio a bocca di lupo, consentono l’inserimento del dissipatore e dei moschettoni.
Non bisogna assolutamente utilizzare un moschettone singolo per collegare l’imbragatura al set, poiché la sua sollecitazione in direzioni anomale (condizione che si può verificare durante la salita) potrebbe ridurre notevolmente il carico di rottura, aprendosi in caso di caduta.
Per evitare questo rischio bisogna disporre di almeno un moschettone di riserva collegato con il cavo di sicurezza, meglio ancora se associato a uno spezzone terminale di corda che può sostituire la fettuccia per legare l’imbragatura al set mediante il tradizionale nodo a otto ripassato.
I più moderni set da ferrata sono forniti di moschettoni tipo “K”, che impediscono qualsiasi apertura accidentale soprattutto per i modelli a doppia leva.
Un’altra tipologia di moschettoni a K di sicurezza è dotata di chiusura a vite con apertura verso l’esterno rispetto alla parete.
Nei tratti più difficili, l’ancoraggio tra imbragatura e set di ferrata deve appoggiarsi ad almeno quattro punti di connessione con la roccia, per garantire la massima sicurezza.
È fondamentale che i cosciali dell’imbrago siano elastici o regolabili, tenendo conto che i primi sono meno confortevoli ma più pratici da indossare, mentre i secondi possiedono una fettuccia regolabile su ogni coscia, che deve essere posizionata in base alle dimensioni corporee.
Le imbragature con cosciali regolabili, che garantiscono una migliore aderenza alla gamba, si collegano più efficacemente anche al set di ferrata, migliorando le condizioni della scalata.
L’anello centrale dell’imbragatura deve essere piuttosto ampio sia per consentire il collegamento con il set, sia per permettere soste durante la salita, senza che la corda venga tirata.
Qualsiasi tipo di collegamento deve presupporre la presenza di anelli porta-materiali il cui numero è variabile e solitamente compreso tra quattro e otto.
In condizioni normali è preferibile orientarsi verso supporti con solo quattro anelli, che sono meno ingombranti e più maneggevoli, anche perché nella parte posteriore dell’imbrago è quasi sempre posizionata una piccola asola di sicurezza.
Le differenze tra i vari tipi di collegamento devono comunque garantire una perfetta compensazione tra peso e comodità, tenendo conto che imbraghi più pesanti sono più comodi per la maggiore imbottitura ma possono ostacolare la salita, mentre quelli che tendono a fare della leggerezza il loro fulcro, possono essere meno affidabili.
La differenza tra un’imbragatura da ferrata e da arrampicata deriva principalmente dal tipo di materiali utilizzati, che nel primo caso sono molto imbottiti, mentre nel secondo sono più leggeri.
Le vie ferrate richiedono di indossare un’imbragatura per molte ore e proprio per questo motivo il corpo deve essere avvolto da fasce imbottite, confortevoli e non troppo strette, per consentire allo sportivo di salire senza difficoltà.
L’arrampicata invece prevede tempistiche inferiori per cui l’imbragatura può essere più leggera e meno imbottita, dato che non viene indossata per un lasso di tempo prolungato.
Per affrontare una ferrata non serve necessariamente saper arrampicare e neppure conoscere perfettamente le tecniche della cordata, ma bisogna tuttavia evitare il rischio di caduta mediante attrezzature specifiche come l’imbragatura.
L’enorme forza d’arresto che potrebbe scaricarsi sul corpo dell’escursionista sarebbe responsabile di danni molto gravi, ecco perché è indispensabile che in entrambe le situazioni lo scalatore indossi un’imbragatura sicura e omologata, che nonostante le lievi differenze strutturali, evita comunque il rischio di consistenti danni.
Mai come nel campo delle imbragature per ferrate è indispensabile orientarsi verso prodotti di ottima qualità e in grado di assicurare garanzie affidabili.
A seconda del modello (completo o basso), un imbrago può costare da 50 euro fino a oltre 150 euro, tenendo conto che le materie prime utilizzate per la produzione di simili dispositivi devono essere certificate e omologate.
Per quanto riguarda forma e dimensioni, la scelta è del tutto individuale poiché lo sportivo deve disporre del massimo comfort e di un’elevata libertà di movimento mentre procede sulla ferrata.
Un buon compromesso tra prestazioni e costo di un’imbragatura per ferrata si aggira intorno agli 80-100 euro, anche perché la continua esposizione agli agenti atmosferici potrebbe incidere sulla durata degli attrezzi.
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