Stai cercando una corda da arrampicata su misura per te? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori corde da arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
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L’arrampicata, conosciuta anche col termine inglese di climbing, è un’attività sportiva che consiste nella salita di un ostacolo, che, nella maggior parte dei casi, è una parete rocciosa.
È proprio sulle pareti rocciose che questo sport ha avuto inizio per poi svilupparsi sempre più, anche grazie a supporti molto specialistici, sicuri e durevoli.
In questo settore infatti l’attrezzatura riveste un ruolo fondamentale soprattutto per garantire l’incolumità degli sportivi e poi anche per facilitare le loro imprese, riducendo (per quanto possibile) l’affaticamento.
A differenza delle ferrate, che sono percorsi attrezzati già predisposti alla salita, l’arrampicata deve essere costruita personalmente da chi affronta una via di ascesa di questo genere.
Si tratta di una disciplina particolarmente complessa e che richiede impegno, forza fisica e fermezza psicologica, caratterizzata non soltanto da un’eccellente motricità, ma anche da una componente caratteriale equilibrata.
Esistono due tipi di arrampicata:
A seconda del tipo di substrato su cui si svolge, questa attività sportiva può essere:
La preparazione per affrontare questa disciplina è quanto mai completa in quanto coinvolge praticamente tutta la muscolatura e l’apparato osteo-articolare degli arti superiori e inferiori.
Un attento allenamento della forza fisica è il prerequisito indispensabile per non correre nessun rischio durante l’arrampicata, tenendo conto che il punto centrale rimane un’adeguata distribuzione dei carichi naturali.
Se infatti si verificasse uno squilibrio di tensioni posturali, il sovraccarico potrebbe provocare cadute rovinose.
Proprio per evitare situazioni del genere è necessario disporre di un’attrezzatura corretta, comprendente numerosi strumenti, tra cui la corda d’arrampicata.
Dal punto di vista psico-emotivo bisogna tenere conto del fatto che gli atleti sono costretti a sostenere sforzi estremi in sospensione, quando il terreno si trova a notevole distanza e pertanto l’ansia potrebbe innescare reazioni incontrollabili.
Ecco perché la corda svolge un ruolo essenziale di supporto non soltanto fisico, ma soprattutto psichico.
La componente mentale è forse il principale punto di forza di questo sport, che prevede allenamenti mirati e completi.
Esistono due differenti tipologie di corde, che sono:
A seconda delle differenti esigenze è possibile servirsi di 3 tipologie di corde.
Rappresenta il modello maggiormente diffuso e che serve per arrampicate su montagne (pareti rocciose), per quella indoor e sportiva.
La sua caratteristica principale è quella di poter essere utilizzata senza associazione ad altre corde dato che il suo diametro è piuttosto ampio, essendo compreso tra 7 e 11 millimetri.
Simili requisiti rispondono alla necessità di affrontare pareti abrasive, come appunto quelle rocciose, spesso ricoperte da sporgenze taglienti e acuminate.
Per queste corde, la lunghezza di 70 metri viene considerata ideale per non appesantire troppo l’equipaggiamento, assicurando comunque prestazioni di buon livello.
Infatti le corde singole, che si distinguono per dimensioni considerevoli, tendono a zavorrare lo sportivo e quindi per limitare il peso è preferibile contenere la lunghezza.
Sono le preferite per affrontare vie multi-pitch, devono invece essere usate in abbinamento a un’altra corda analoga, solitamente con diametro tra 8 e 9 millimetri, poiché questa misura è perfettamente adattabile ai moschettoni.
La misura di 70 metri, ritenuta perfetta per qualsiasi situazione verticale, trova largo impiego nella lavorazione delle vie sportive grazie all’estrema facilità d’impiego e alla rapidità d’uso.
Le mezze corde sono considerate la scelta obbligata per chi affronta percorsi irregolari a zig-zag, contrassegnati da creste, spigoli e rocce affioranti.
Lo scopo di queste attrezzature è quello di poter alternare la moschettonata su diversi punti d’ancoraggio, con la finalità di sviluppare meno attrito e una minore pressione.
Si tratta sostanzialmente di supporti flessibili ed elastici, perfettamente in grado di ammortizzare eventuali urti con pareti rocciose.
Sono le più sottili in assoluto dato che il loro diametro è compreso tra 7 e 8 millimetri, proprio perché vengono sempre utilizzate in coppia, e che pertanto vengono moschettonate in contemporanea su tutti i punti di ancoraggio.
Il loro punto di forza sta nel fatto che la loro associazione funzionale assicura una resistenza maggiore rispetto alla corda singola.
Inoltre, avendo un diametro piccolo e una notevole elasticità sono anche leggere e non creano nessun ingombro ponderale allo sportivo in arrampicata.
Il peso della corda, che è sempre proporzionale alla lunghezza, incide notevolmente sul benessere fisico dello sportivo che, soprattutto quando si trova alle prese con pareti particolarmente impegnative, deve poter disporre di tutte le sue potenzialità.
Il rapporto peso/metro è quindi un indice che deve essere valutato con attenzione, anche in relazione al fattore dell’allungamento dinamico, indicativo del comportamento della corda in caso di caduta.
Quanto più alto è questo indice, tanto più pericolosa può essere la caduta.
Più lunga della precedente, ma non molto più pesante, la corda da arrampicata da 80 metri si caratterizza per un indice di allungamento statico ideale per ascese in moulinette.
Inoltre la sua forza d’arresto è ottimale in quanto l’energia prodotta viene in gran parte dissipata dall’imbragatura, poiché la dinamicità della corda mantiene perfettamente sotto controllo l’energia cinetica.
Mentre per le arrampicate indoor è più che sufficiente servirsi di una corda da 50 metri, per affrontare pareti rocciose oppure di falesie è preferibile orientarsi su quella da 80 metri, più sottili ma anche più lunghe.
Un requisito essenziale di tali supporti è il loro rapporto col peso, che non deve mai superare la soglia massima di tollerabilità indicata su ogni confezione.
Trattandosi di dispositivi di protezione individuale le corde da 80 metri devono tenere conto di un ingombro ponderale leggermente superiore, ma tuttavia non incisivo sul comfort globale.
Una corda da arrampicata da 100 metri è uno strumento composito ottenuto intrecciando una serie di fibre di nylon che costituiscono un corpo unico formato da due elementi principali: anima e calza.
La prima è il nucleo della corda e si ottiene da un intreccio di trefoli (fibre sintetiche) in grado di sopportare il 70% delle forze sia durante l’arrampicata che in caso di caduta.
La seconda è il rivestimento esterno dalla cui integrità dipende l’assorbimento del restante 30% di energia, che viene impiegata nella fase ascensionale.
Una simile struttura deve garantire resistenza, elasticità, sostegno e protezione all’arrampicatore, dato che gli serve per assicurarsi alla parete evitando il rischio di cadute rovinose.
La corda da 100 metri è considerata la scelta migliore per arrampicate in salesia oppure su vie rocciose con zone ghiacciate, infatti questa lunghezza piuttosto considerevole permette di procedere anche in cordata di tre o più scalatori, mantenendo una distanza di sicurezza che non risulta pericolosa.
Si tratta di corde dinamiche per l’elevata capacità di resistenza alle stimolazioni elastiche, spesso presenti nelle arrampicate più impegnative.
Sui percorsi più impegnativi, che alternano differenti tipologie di fondo (roccia, salesia e ghiaccio) è necessario poter disporre di una corda di lunghezza mai inferiore a 80 metri e preferibilmente di 100 metri.
Questo particolare tipo di corda da arrampicata viene prodotto per affrontare situazioni climatiche e ambientali estremamente impegnative: proprio per questo la sua struttura è realizzata con fibre di nylon estremamente resistenti e insensibili agli sbalzi termici.
Infatti, la corda deve affrontare rigidissime temperature invernali (dato che le arrampicate prevedono di attraversare anche ampie zone ghiacciate) e all’opposto elevate temperature estive in ambienti secchi o umidi, con il sole o durante i temporali.
Inoltre questi strumenti vengono a contatto con spuntoni e sporgenze taglienti e acuminate di rocce e salesie, oltre che con polvere, ghiaia e qualsiasi tipo di detriti.
Tutti questi fattori comportano l’esigenza di un’elevata resistenza all’usura, per assicurare un’adeguata protezione all’arrampicatore.
Le corde da arrampicata da 100 metri di ultima generazione subiscono specifici trattamenti aggiuntivi per migliorare la resistenza all’attrito e per garantire la massima sicurezza in qualsiasi condizione atmosferica.
La lunghezza di 100 metri presuppone una resistenza ancora maggiore rispetto alle corde più corte da 50 metri in su.
I più comuni trattamenti protettivi a cui vengono sottoposte queste corde sono di tipo DRY (durable resistant yarn), che indica l’impiego di speciali soluzioni chimiche che si depositano sulla calza per poi essere polimerizzate e fissate ad elevate temperature.
Una simile operazione aumenta moltissimo la resistenza della corda nei confronti di polvere, umidità, variazioni termiche e attrito, contribuendo a migliorare anche la durevolezza.
Per potenziare ulteriormente le corde, si possono sottoporre a trattamenti DRY che penetrano fino all’anima interna, per renderle anche idrorepellenti.
A seconda del diverso tipo di trattamento dei materiali costitutivi, le corde da arrampicata da 100 metri si distinguono in tre tipi:
Bisogna valutare anche il fattore water repellent, che incide soprattutto nelle arrampicate invernali oppure su ghiacciai e rocce miste.
Sarebbe preferibile che una corda da 100 metri fosse sempre water repellent, poiché la quantità di acqua eventualmente assorbita incide sul peso della corda per oltre il 15%.
Quando viene trattata con specifiche sostanze chimiche, la corda idrorepellente respinge anche l’umidità, e non si appesantisce quasi per nulla.
La mezza corda da arrampicata è una corda dinamica, strutturata per essere utilizzata in accoppiamento con un’altra mezza corda: si tratta quindi di corde doppie di uguale diametro, che devono utilizzare un notevole numero di moschettoni.
La mezza corda di solito ha un diametro e un peso minori rispetto a quelle intere, e il suo impiego si rivela particolarmente utile per l’estrema leggerezza.
Le cordate alpinistiche si avvalgono quasi sempre di mezze corde mediante cui il primo della cordata si lega ad entrambe le corde e durante la progressione fa passare alternativamente una delle due nei punti di assicurazione.
L’impiego di questa tipologia di corda permette di realizzare discese anche su pareti molto impegnative, poiché legando insieme i due supporti si ottiene una lunghezza raddoppiata.
Inoltre l’uso di due mezze corde offre maggiori garanzie in caso di caduta massi o abrasioni su rocce taglienti; tale corda viene utilizzata per tutte le tecniche di recupero e soccorso di persone in difficoltà.
La durata di una corda dipende da numerosi fattori, dei quali il principale è rappresentato dalla modalità di impiego.
Le sollecitazioni meccaniche, le forze d’attrito, le radiazioni ultraviolette e l’umidità sono variabili che incidono pesantemente sulla corda, accorciando la sua durata.
Con l’uso continuativo la corda tende ad aumentare il suo diametro accorciandosi fino al 10% della sua lunghezza.
In linea di massima è possibile prevedere la durata di una corda rapportandola al tipo di impiego, fermo restando che lo stoccaggio e la manutenzione devono essere realizzati in maniera ottimale:
Bisogna tenere presente che la corda da arrampicata deve essere sempre sostituita se, dopo essere stata esaminata, mostra danni all’anima, se la calza appare discontinua, se è entrata in contatto con sostanze chimiche e se la sua elasticità è diminuita.
La corda da arrampicata può essere lavata in acqua a 30 gradi con l’aggiunta di sapone liquido neutro oppure con uno speciale detergente la cui tipologia è indicata sulla confezione.
Di solito è consigliabile riempire preferibilmente la vasca (piuttosto che una bacinella o il lavandino, che hanno dimensioni troppo limitate), per distribuire tutta la corda senza sovrapporla eccessivamente.
Dopo averla immersa nell’acqua tiepida e aver aggiunto il detergente, si procede scuotendo delicatamente con le mani fino a creare una schiuma continua con la quale si può sfregare la corda, che deve poi essere risciacquata in acqua tiepida.
L’operazione di asciugatura è fondamentale per evitare il ristagno di umidità nell’anima, che potrebbe causare l’insorgenza di muffe, pertanto è sempre consigliabile utilizzare il phon.
Per non rovinare la corda da arrampicata è opportuno lavarla e asciugarla se è in previsione un lungo periodo di inutilizzo, e poi avvolgerla in un telo pulito e asciutto, preferibilmente di cotone, evitando di esporla al sole, al calore e all’umidità.
Un metodo ottimale per garantire queste esigenze è quello di riporre la corda lavata e asciugata in una federa di cotone per poi disporla su un piano orizzontale di un armadio dove vengano rispettate le necessità del materiale costitutivo e dove non ci sia luce.
Il prezzo di una corda da arrampicata dipende dalla sua lunghezza e dalla qualità dei materiali con cui viene prodotta.
Si parte da 30-35 euro per corde lunghe 50 metri, per arrivare fino a 80-100 euro per corde di 70-80 metri.
Alcuni modelli da 160-180 euro sono considerati top di serie e vengono utilizzati per imprese professionali di alto livello.
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