Stai cercando dei caschi per l’arrampicata comodi ma al contempo sicuri? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori caschi per arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa dei migliori caschi per arrampicata da acquistare online:
Nell’attrezzatura di un climber, il casco arrampicata è un elemento indispensabile non soltanto per la sua sicurezza ed incolumità durante le ascese, ma anche per garantire comfort e protezione dagli agenti climatici.
Oltre ad essere obbligatori, questi accessori svolgono un ruolo importantissimo in caso di cadute accidentali o anche di contatto con sporgenze delle pareti rocciose oppure di collisione con sassi cadenti.
Prima di acquistare un casco di questo genere è necessario sincerarsi che possegga il marchio EN12492, che corrisponde alla sigla di omologazione di tutti i prodotti sportivi che hanno superato specifici test.
Una delle principali finalità di questi supporti è quella di proteggere il capo dello sportivo durante le arrampicate, dato che i pericoli sono numerosi e di vario genere.
Proprio per questo motivo la calotta esterna viene realizzata con materiali rigidi (come il policarbonato) in grado di garantire prestazioni di ottimo livello.
Una simile materia plastica associa due requisiti di estrema rilevanza che sono la resistenza e la leggerezza, caratteristiche indispensabili al climber durante le sue imprese.
Spesso l’ingombro ponderale è di appena 200-250 grammi: un valore decisamente minimo se paragonato alla robustezza delle fibre tecniche costitutive.
Un altro aspetto da valutare prima di orientarsi nella scelta di un casco da arrampicata è la sua capacità di ventilazione, poiché durante le salite bisogna ridurre al minimo il ristagno di sudore sulla testa.
Per raggiungere un obiettivo del genere, i migliori caschi sono forniti di un numero variabile di fori (da 10 a 20) che assicurano una perfetta ventilazione e un adeguato ricambio d’aria.
Questo requisito è indispensabile soprattutto per arrampicate sotto il sole durante la stagione estiva, quando le condizioni atmosferiche contribuiscono a rendere particolarmente difficile l’impresa.
D’altra parte in inverno, quando è facile imbattersi in improvvise tempeste di vento, neve e pioggia, un accessorio di questo tipo riesce a proteggere il capo da sbalzi termici molto pericolosi.
L’interno della calotta rigida è costituito da schiuma espansa che, oltre ad aderire alla perfezione alla struttura anatomica del cranio, svolge un’essenziale azione protettiva.
Il poliestere espanso, un materiale economico, affidabile, leggero e durevole, consente di creare un’imbottitura assorbente, spesso asportabile per il lavaggio.
Molti modelli sfruttano le vantaggiose opzioni offerte dalla struttura hardshell, che ormai fa parte della maggior parte di calotte tecniche di ultima generazione strutturate con polipropilene associato a EPS.
La scocca esterna può essere prodotta anche con ABS, un materiale che trova largo impiego per la maggior parte di sport tecnici, dove cioè diventa necessario garantire elevati standard qualitativi in relazione agli sforzi intesi e prolungati.
Il bordo dei caschi da arrampicata è generalmente rivestito da un sottile strato assorbente di gommapiuma, che contribuisce ad assorbire efficacemente il sudore impedendo che possa scendere sulla fronte e soprattutto sugli occhi.
Su tutta la superficie esterna della calotta sono dislocati fori per la traspirazione, spesso richiudibili, per offrire il massimo comfort in relazione alle condizioni termiche esterne.
L’accostamento tra schiuma interna in EPS e guscio esterno in ABS garantisce un’eccellente funzionalità e un’ottima vestibilità dato che la leggerezza è senza paragoni.
L’imbottitura di molti caschi da arrampicata è realizzata anche in polistirene, un substrato leggerissimo e molto isolante, perfetto per ascese invernali oppure in ambienti esposti al vento.
In commercio è possibile trovare prodotti di ultima generazione progettati con la tecnica “moulding system” che consente allo sportivo di utilizzarli per varie attività fisiche, tra cui arrampicata, alpinismo e trekking estremo.
Anche se il loro costo è leggermente superiore a quello dei modelli tradizionali, le funzioni che li caratterizzano sono di altissimo livello e soprattutto la loro versatilità è estrema.
I sistemi di chiusura della cinghia sotto-gola sono quasi sempre a rotella, il metodo considerato più performante sia per affidabilità che per comodità.
La priorità del climber è infatti quella di regolare rapidamente la misura della cinghia per garantire la massima aderenza del casco alla testa, ma senza costringerla.
Prima di orientarsi verso un modello di casco da arrampicata è sempre opportuno valutare diversi aspetti.
Possono essere di differente tipologia e che vengono suddivisi in 3 gruppi fondamentali:
Le tipologie a struttura rigida vengono prodotti con una tecnica a iniezione che rende la calotta particolarmente dura e resistente, utilizzando materie prime come il polipropilene oppure l’ABS, che resistono benissimo a urti e collisioni senza deformarsi.
Su questi modelli è indispensabile che il rivestimento interno sia in grado di ammortizzare il contatto con agenti esterni, per cui l’imbottitura viene realizzata con schiuma poliuretanica, molto assorbente e leggera.
Simili caschi, che sono tra i più economici in commercio, hanno un peso leggermente superiore e lateralmente sono meno coprenti, dato che presentano la tipica struttura a calotta (guscio).
I caschi a schiuma (moudling) dispongono di una calotta esterna di policarbonato e una interna di polistirene espanso, un’associazione estremamente valida per affrontare imprese impegnative.
La loro principale caratteristica è l’estrema leggerezza, che li rende la scelta ideale per arrampicate difficili e faticose, dove la testa del climber non deve essere appesantita.
Il prezzo di questi accessori è piuttosto elevato, ma assolutamente giustificabile se paragonato alle loro prestazioni.
I modelli ibridi, infine, sono sempre prodotti con materiali plastici rigidi e resistenti per quanto riguarda il guscio esterno, mentre per quanto si riferisce alla calotta interna sono realizzati con schiuma di poliestere espanso.
Si tratta di supporti meno leggeri dei precedenti, più economici ma comunque dotati di funzioni di buon livello in quanto riescono ad assorbire urti anche di una certa intensità.
Sono considerati l’opzione ideale per chi si avvicina a questo sport, mente non sono adatti per professionisti:
Condiziona notevolmente la scelta del casco, poiché i differenti sport possono incidere sulla struttura e sulle funzioni dell’accessorio.
Si distinguono:
Di solito sono progettati con la possibilità di modulare il rivestimento interno, per avere un casco più leggero o più pesante a seconda delle condizioni ambientali;
Devono rispettare le vigenti normative Europee in campo di prevenzione di incidenti sportivi e che pertanto devono rispondere all’omologazione EN12492.
Pur essendo un fattore soggettivo, deve comunque adattarsi alle regole tecniche dell’arrampicata e della protezione dei climber.
Essendo indossato per diverse ore, il casco è un accessorio che non può ostacolare la libertà di movimento dello sportivo, soprattutto tenendo conto che la testa è la parte del corpo maggiormente utilizzata durante le ascensioni per poter sfruttare la massima ampiezza del campo visivo.
Questo accessorio deve essere considerato quasi come una seconda pelle, con un sistema di chiusura pratico e facilmente utilizzabile, con cinghie sotto-mento e della nuca non strette ma neppure troppo lente e con un rivestimento interno morbido e ben aderente al cranio.
Che è quasi sempre contenuto perché la priorità per chi fa arrampicata è quella di non sentirsi gravato da nessuna zavorra, pur usufruendo della massima resistenza e della migliore protezione.
La leggerezza è infatti un fattore fondamentale durante ascese impegnative ed effettuate durante la stagione calda.
Bisogna tuttavia prendere in considerazione il fatto che un minore ingombro ponderale si riflette inevitabilmente sulla durata del prodotto, che deve essere sostituito con maggiore frequenza a causa della sua deformazione.
É un requisito notevolmente incisivo sul comfort e sulla comodità del casco e che pertanto deve essere garantita dalla presenza di numerosi fori dislocati su tutta la superficie della calotta.
La dimensione e il numero di questi fori dipendono dai vari modelli, ma devono comunque essere adattabili al tipo d’impiego dell’accessorio.
La loro struttura è stata progettata in modo tale da consentire una libera circolazione di aria (aerazione) e sudore (traspirabilità), ma non di polvere e detriti.
Per cui essi sono quasi sempre rivestiti da una sottile membrana bifasica in grado di svolgere simili compiti.
Deve permettere al casco di aderire alla perfezione alla testa dello sportivo, senza lasciare nessuno spazio vuoto.
Qualsiasi sia il modello scelto, questo accessorio deve restare perfettamente fermo durante l’attività sportiva, ma anche sganciarsi rapidamente in caso di necessità.
Per raggiungere simili obiettivi i sistemi di chiusura sono realizzati con regolazione posteriore dotata di cinghia a rotellina, posizionate dietro alla nuca, per controllare al meglio anche il sottomento.
L’ampiezza di regolazione varia da pochi centimetri fino a 8-10 centimetri a seconda del tipo di casco, tenendo conto che la misura della circonferenza è un fattore altamente soggettivo che può subire modificazioni (ad esempio quando sotto al casco viene indossato un passamontagna);
Può essere di due tipi: S/M e L/XL, di cui la prima è consigliata per bambini e donne e la seconda per uomini.
In commercio sono disponibili anche modelli a taglia unica che possono essere regolati con le apposite cinghie, fino a una variazione massima di 63 centimetri.
Il fattore discriminante nella scelta della taglia è ovviamente la circonferenza del cranio, che può variare anche molto in rapporto alla sua conformazione a al tipo di capigliatura.
Che è ormai presente nella maggior parte dei modelli predisposti per l’inserimento della lampada frontale, indispensabile non soltanto per escursioni di notte, ma anche quando le condizioni ambientali non sono favorevoli alla visibilità.
Sulla parte frontale della calotta sono presenti 4 ganci che servono per ancorare una torcia.
Dipende sostanzialmente dal tipo di materiali costitutivi della calotta: quelle più leggere si possono rompere con maggiore frequenza, mentre quelle più pesanti sono anche più resistenti.
Per avere la massima sicurezza è sempre opportuno sostituire il casco tutte le volte in cui la sua superficie incomincia a mostrare lesioni e anomalie anche di piccola entità.
Un buon casco dovrebbe durare almeno 6-8 anni, un lasso di tempo dopo il quale è preferibile sostituirlo anche se ancora perfettamente integro.
Molti modelli di caschi arrampicata delle migliori marche presentano anteriormente uno speciale alloggiamento per la telecamera: si tratta di un foro di piccole dimensioni dentro al quale è possibile infilare lo strumento che rimane bloccato da un sistema di sicurezza esterno.
Sia i caschi rigidi che quelli in schiuma espansa possono essere predisposti per questo scopo, senza modificare minimamente le loro caratteristiche funzionali.
Infatti l’alloggiamento è di piccole dimensioni e posizionato precisamente al centro, per non sbilanciare il climber durante le sue imprese.
Grazie a soluzioni tecniche all’avanguardia questi accessori garantiscono un perfetto ancoraggio della telecamera che rimane del tutto interna al casco, lasciando fuoriuscire soltanto l’obiettivo.
I comandi sono posti sotto ad esso e possono essere controllati anche con una solo dito, per evitare allo sportivo manovre potenzialmente rischiose.
Per scegliere correttamente un casco da arrampicata è necessario valutare i seguenti requisiti:
Caratterizzati da una calotta dura e particolarmente resistente di forma molto avvolgente, ideali per arrampicate impegnative su roccia.
La loro struttura interna è realizzata in poliuretano espanso utile per mantenere sempre posizionato correttamente l’accessorio che, in caso di impatto con materiali estranei, è in grado di distribuire l’energia sulle cinghie di sospensione in maniera bilanciata e sicura.
Molto leggeri, versatili e maneggevoli e quindi perfetti per i principianti che non si cimentano ancora con imprese impegnative.
In caso d’impatto l’energia viene comunque distribuita in maniera omogenea poiché la schiuma in polipropilene è ditata di un elevato grado di assorbimento.
Comodi e molto ventilati, questi modelli sono meno durevoli e devono pertanto essere sostituiti con maggiore frequenza.
Sono meno delicati di quelli in schiuma, ma più leggeri e traspiranti di quelli rigidi, confermandosi la scelta perfetta per chi desidera affrontare arrampicate di media difficoltà (sia principianti che professionisti).
Sono fattori fondamentali per il climber intenzionato ad arrampicare con la massima sicurezza.
Si tratta di fattoti assolutamente individuali e condizionati dalla personale tolleranza alle variazioni termiche e alla sensazione di costrizione della testa,
che spesso non viene valutato nel giusto modo, mentre invece rappresenta un fattore di grande rilevanza dato che consente di vedere con chiarezza lo scalatore sullo sfondo della parete rocciosa, soprattutto quando le condizioni ambientali e atmosferiche sono avverse.
Pertanto sarebbe preferibile orientarsi verso tonalità cromatiche piuttosto chiare, come giallo, arancione, verde, azzurro, rosso, cercando di evitare il bianco che potrebbe confondersi con la neve.
Il costo dei caschi da arrampicata non deve essere troppo basso poiché questi accessori devono garantire la massima sicurezza, tenendo conto del tipo di rischi che il climber incontra durante le sue imprese sportive.
Tutti gli accessori disponibili sul mercato devono essere omologati con il marchio CE12492 ed essere preferibilmente made in Italy.
Il range di prezzo varia da 30 euro a 150 euro, tenendo conto che i modelli rigidi sono più convenienti rispetto a quelli in schiuma o multisport.
È sempre preferibile orientarsi verso un prodotto caratterizzato da un buon rapporto qualità/prezzo, il cui costo si aggiri sugli 80-100 euro.
Bisogna infatti tenere presente che i caschi da arrampicata vengono utilizzati costantemente in ambienti esterni, spesso ostili, sottoposti a urti e abrasioni e all’attacco di agenti climatici.
Pertanto è preferibile spendere una cifra leggermente superiore per avere le migliori garanzie di sicurezza e comfort.
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