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Cappello Da Trekking: Scopri Tutti i Modelli

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Stai cercando un cappello da trekking comodo ed efficiente? Allora sei nel posto giusto!

Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori cappelli da trekking del 2021, le loro principali caratteristiche e il loro link al sito ufficiale.

migliori cappelli da trekking

buff ERVIN

cappello da trekking buff
5/5

doxhaus

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4.3/5

mammut

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5/5

outdoor research

4.3/5

Cappello da trekking

Sia in estate che in inverno, qualsiasi escursionista conosce bene i rischi derivanti dalla mancata protezione della testa, una condizione che può diventare estremamente pericolosa.

Simili copricapo rappresentano un supporto indispensabile non soltanto per proteggere, ma anche per migliorare il comfort dello sportivo, dato che il volto e il cuoio capelluto sono parti molto delicate del corpo.

Tutti conoscono i danni derivanti dall’esposizione della testa e degli occhi alle radiazioni ultraviolette (soprattutto dei raggi UVA), che durante le escursioni possono accompagnare il trekker anche per molte ore.

Durante la stagione invernale, d’altra parte, sono neve, pioggia, vento e temperature rigide a provocare notevoli disagi.

Pertanto in tutte le stagioni lo sportivo deve avere la possibilità di ripararsi il capo con un cappello adatto alla sua conformazione anatomica, in grado di svolgere la funzione fondamentale di preservare il suo benessere fisiologico.

I tre requisiti di base che deve possedere un cappello da trekking sono i seguenti:

  • capacità protettiva nei confronti degli agenti atmosferici;
  • resistenza dei materiali;
  • comfort e comodità.

Prima di tutto bisogna valutare l’impatto stagionale che dipende dal periodo dell’anno in cui l’escursionista effettua il maggior numero di uscite.

Se predilige le gite primaverili oppure estive, il copricapo deve essere piuttosto leggero, realizzato con tessuti molto traspiranti e rapidamente asciugabile.

Per il trekking invernale, invece, è necessario orientarsi verso modelli in pile o in lana merino, substrati naturali che di solito sono associati a fibre sintetiche, come poliestere e nylon.

Generalmente i filati tecnici sono quelli maggiormente consigliati per le vantaggiose prestazioni che offrono in qualsiasi condizione ambientale e climatica.

L’esposizione solare è una variabile di estrema importanza quando si deve scegliere un cappello da trekking, dato che il suo compito è appunto quello di riparare il capo dal sole.

A tale scopo non è certo sufficiente una semplice visiera, ma bisogna che sia presente una tesa adeguatamente sagomata per ricoprire gran parte del viso.

Quando si cammina, soprattutto in montagna dove l’aria fresca spesso può ingannare sulla reale situazione meteorologica, il sole colpisce con violenza sia il volto che gli occhi e il collo, causando frequentemente eritemi e scottature.

I modelli più indicati per risolvere simili problemi sono di due tipi: alcuni forniti di tesa larga e coprente e altri dotati di tendina parasole incorporata.

Nel primo caso ci si affida a una soluzione tradizionale, che prevede l’allargamento della parte superiore del copricapo, mentre nel secondo caso viene aggiunta alla visiera anche un telo di tessuto traforato che aumenta la superficie di pelle riparata.

Una soluzione del genere è indicata prevalentemente su percorrenze molto aperte, dove le radiazioni colpiscono il trekker da ogni direzione e possono essere sia alte che basse.

cappello da trekking impermeabile

La tendina si rivela un supporto ideale in caso di sabbia, polvere, ma anche di luce riflessa su acqua oppure ghiaccio, quando i raggi colpiscono pelle e occhi in maniera estremamente violenta.

Per adeguare alla perfezione il cappello alle proprie esigenze è sempre opportuno scegliere modelli forniti di cinghie regolabili, per adattarli alla struttura del capo, senza stringerlo.

Non c’é niente di peggio di un cappello troppo stretto, spesso responsabile di fastidiose emicranie, così come non c’é nulla di più pericoloso di un cappello largo, che può sfilarsi dal capo con facilità.

La circonferenza del cranio è l’indicatore fondamentale per scegliere la taglia più giusta del cappello.

La traspirabilità costituisce un’altra caratteristica essenziale per scegliere bene un copricapo da escursionismo, tenendo conto che durante i vari percorsi si sviluppa una notevole forza muscolare e che di conseguenza viene anche prodotto calore.

Se il clima è rigido, la testa (come del resto tutto il corpo) deve trattenere il maggior quantitativo possibile di calorie, che si dissipano principalmente dalle estremità (capo e piedi).

Un compito del cappello da trekking è quindi di evitare la dispersione termica, per scongiurare il pericolo di bruschi sbalzi di temperatura interna.

Per scegliere in maniera corretta e consapevole un copricapo adatto per le escursioni all’aria aperta è indispensabile prendere in esame vari fattori che consentono di sfruttare al massimo tutte le funzioni che è in grado di offrire.

Cappello impermeabile da trekking

Una delle caratteristiche imprescindibili dei cappelli da trekking è senza dubbio l’impermeabilità, che dipende dal tipo di materiali utilizzati e che garantisce la massima protezione durante le escursioni.

Tenendo conto del fatto che i vari percorsi di solito prevedono un certo numero di ore, è piuttosto facile che si verifichino dei mutamenti atmosferici, e che l’escursionista si trovi a dover proseguire sotto un violento temporale.

In simili condizioni, mantenere il capo asciutto può veramente fare la differenza non soltanto a livello del comfort, ma soprattutto del benessere fisico.

Copricapo del genere vengono realizzati con tessuti leggeri, traspiranti e idrofughi, costituiti da materiali tecnici di fibra sintetica, come poliestere e poliammide, spesso con inserti in GoreTex.

Supporti di questo tipo garantiscono un ottimo equilibrio tra visibilità (la teda è piuttosto ampia, ma non tale da ostacolare la visuale) e protezione (sia verso le radiazioni solari che vento e pioggia).

Per garantire una perfetta aderenza laterale, i cappelli sono dotati di bordi a conchiglia, in grado di rivestire le orecchie proteggendole senza costringerle.

Le dimensioni regolabili offrono una confortevole vestibilità che prevede anche la presenza di fori per gli occhiali da sole e la possibilità di applicare strisce riflettenti in caso di scarsa illuminazione.

cappello trekking estivo da pioggia

L’idrorepellenza dei tessuti impiegati nella produzione di questi cappelli non incide minimamente sulla loro traspirabilità, che anche in condizioni di caldo intenso consente di eliminare rapidamente il sudore dalla fronte e dalle tempie.

Nella maggior parte dei casi i tessuti più utilizzati sono quelli UPF50, che presentano una struttura bifasica con un lato esterno a trama molto fitta per evitare l’adesione di gocce d’acqua o di vapore e uno interno a trama più larga per permettere la fuoriuscita del sudore.

I cappelli da trekking impermeabili possono essere forniti di visiera anteriore di forma leggermente convessa, che ripara perfettamente gli occhi dalle radiazioni ultraviolette, dagli insetti, dalla polvere e dalla sabbia.

Le cuciture sono normalmente molto appiattite e presenti soprattutto nella parte esterna per evitare irritazioni della pelle durante le escursioni.

Il bordo solido, che costituisce una delle principali caratteristiche dei copricapi da trekking, serve per mantenere la forma anche in presenza di forte vento, oppure quando il cappello viene riposto nello zaino.

Quando viene indossato, questo dispositivo non provoca nessun disagio poiché il bordo è completamente rivestito da una sottile striscia di imbottitura.

Un simile copricapo è realizzato non soltanto per proteggere la testa dal caldo e dalla radiazioni ultraviolette, ma anche per mantenerla sempre asciutta.

Pioggia, neve, vento e nebbia sono gli agenti atmosferici maggiormente temuti dall’escursionista, che può proteggere il corpo con pantaloni e guscio idrorepellenti, mentre mette più a rischio le condizioni della testa, che non sempre è adeguatamente rivestita.

Grazie alle innovazioni tecniche che attualmente consentono di produrre cappelli estremamente performanti, leggeri, resistenti e idrorepellenti, è possibile affrontare escursioni con qualsiasi condizione climatica.

Il tradizionale cappellino da baseball con visiera non è certo la soluzione giusta per un escursionista, poiché la visiera ripara soltanto una porzione del viso ma lascia scoperto il collo, le orecchie e il mento.

Il cappello da trekking impermeabile invece possiede una conformazione tale da assicurare una completa protezione al volto e soprattutto agli occhi.

Grazie alla presenza di laccetti, stringhe, clip e ganci, il cappello può essere personalizzato a seconda delle singole esigenze, che durante la stagione più fredda richiedono anche l’applicazione di alette laterali per proteggere le orecchie.

Nella maggior parte dei casi i modelli impermeabili sono realizzati con cappelli a tesa larga e con bordo rigido, sui quali può essere applicata la tendina indispensabile per proteggere la parte posteriore del collo.

Bisogna evitare copricapo in cotone o in fibre naturali, poiché una volta intrise di acqua non si asciugano rapidamente e appesantiscono la testa abbassando notevolmente la temperatura.

I modelli invernali sono dotati di un’imbottitura in pile o in microfibra, che pur non impedendo la traspirazione, consente di evitare la dispersione del calore corporeo.

Il cappello da trekking impermeabile va usato praticamente sempre, non soltanto quando il cielo è nuvoloso ma anche in presenza di sole, poiché l’umidità presente nell’aria deve essere comunque respinta dal tessuto.

Cappello da trekking invernale

Il cappello da trekking invernale è un accessorio che non può mancare nel guardaroba di ogni appassionato escursionista, poiché offre un’indispensabile protezione contro gli agenti esterni.

Camminando all’aria aperta, è quasi inevitabile affrontare vento e sbalzi termici, che si rivelano estremamente dannosi per il benessere del trekker.

Non bisogna dimenticare che la testa è la parte del corpo maggiormente esposta alle influenze climatiche e agli improvvisi mutamenti atmosferici.

Inoltre in questa porzione del corpo sono concentrati gli organi di senso più importanti che sono la vista, l’udito, il gusto e l’odorato, strutture che svolgono funzioni sensoriali di particolare rilevanza.

Un’improvvisa variazione termica può provocare disturbi infiammatori agli occhi, alle vie respiratorie, alla gola e alle orecchie, per cui è indispensabile proteggere la testa in maniera adeguata.

Affrontando passeggiate su sentieri impegnativi, quando il clima è rigido, la dispersione termica può rappresentare un problema molto insidioso per l’escursionista, che tende a perdere calore dai piedi, dalle mani e dal capo.

In simili situazioni è necessario utilizzare scarponcini invernali, guanti protettivi e indossare un cappello realizzato con materiali morbidi e termoisolanti, che sia avvolgente e protegga completamente la testa e le orecchie.

Oltre ad avere falde larghe e sagomate, questi copricapo sono dotati di solito di un laccetto da fissare sotto al mento per mantenere aderente l’accessorio anche in condizioni meteorologiche avverse.

miglior cappello da trekking

Il laccetto spesso ricopre anche i paraorecchie, in modo tale da evitare il contatto con aria fredda in ogni punto della testa.

Le fibre che trovano maggiore impiego sono poliestere e poliammide, spesso associate in tessuti bifasici, che internamente impediscono la dispersione del calore ed esternamente proteggono da acqua e umidità.

Per chi è ella ricerca del massimo comfort in ogni situazione, i migliori cappelli invernali da trekking sono quelli confezionati con un sottile strato interno di microfibra, in grado di scaldare il cuoio capelluto senza farlo sudare.

La percentuale di poliammide supera l’80% e il restante 20% è di poliestere, per garantire la massima resistenza all’acqua e all’umidità.

Cappello da trekking estivo

Per affrontare un’escursione durante la stagione estiva e trarne il maggiore beneficio possibile, un elemento molto importante da tenere in considerazione è la riparazione della testa.

Se da un lato infatti, viste le elevate temperature, si potrebbe avvertire il desiderio di lasciare il capo completamente scoperto, d’altro lato bisogna pensare che le radiazioni solari nei mesi più caldi possono veramente rappresentare un pericolo, da non sottovalutare per nessun motivo.

La principale funzione del cappello da trekking estivo è proprio quella di respingere i raggi luminosi per evitare che la testa arrivi a surriscaldarsi, più rapidamente di quanto il soggetto possa avvertire.

Durante la passeggiata, le radiazioni solari raggiungono non soltanto il viso ma anche le orecchie, il collo e pertanto non ci si può affidare solamente all’abbigliamento, ma è doveroso applicare accuratamente una crema con fattore di protezione il più alto possibile.

Il cappello da trekking estivo a tesa larga è l’opzione più diffusa per affrontare un’uscita in media montagna, in quanto è capace di generare una zona d’ombra piuttosto ampia che dovrebbe raggiungere, in determinati modelli, perfino le spalle.

Esistono anche modelli dotati di una tendina parasole che sono particolarmente utili nel caso in cui l’irradiazione derivi veramente da ogni direzione, come avviene ad esempio in alta montagna, in presenza di ghiacciai (in questo caso la luce proviene anche dal basso).

I materiali di cui sono costituiti i cappelli da trekking estivo rivestono un’importanza notevole, infatti non sono sufficienti le tradizionali fibre in paglia (il classico modello “Panama”) o in cotone (il cappellino da mare).

cappello da trekking estivo

È necessario che il cappello, così come qualsiasi altro capo d’abbigliamento specifico per questo sport, sia realizzato in materiale tecnico accuratamente progettato dall’azienda secondo le più attuali tecnologie di fabbricazione.

I tessuti più adatti a questo indumento sono essenzialmente:

  • idrorepellenti, perché in estate non bisogna ripararsi solamente dal sole ma anche dagli improvvisi acquazzoni;
  • traspiranti, perché comunque le elevate temperature provocano inevitabilmente un’aumentata sudorazione, anche a carico del cuoio capelluto;
  • leggeri, perché il caldo può rappresentare un fastidio anche in alta montagna.

Le fibre sintetiche sono quelle che meglio soddisfano questi requisiti, mentre i filati naturali come il cotone, il lino, la seta o la canapa sono sicuramente appaganti da un punto di vista estetico ma insufficienti come performance.

La forma del copricapo, infine, può essere abbastanza diversificata a seconda delle proposte dei diversi brand, spaziando dallo stile di ispirazione militare, come un basco a visiera frontale e cupola ribassata, a quelli più essenziali che ricordano lo streetwear, fino ad arrivare ad accessori più massicci e pesanti, pensati per escursioni di una certa durata.

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