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Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori binocoli per vedere a 3 km del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori binocoli per vedere a 3km presenti sul mercato:
Il binocolo è uno strumento ottico formato da due identici cannocchiali appaiati mediante una ghiera graduata che consente la loro regolazione in base a determinati parametri.
La principale finalità di questo strumento è indubbiamente quella di consentire la visualizzazione di oggetti, persone e animali lontani dal punto in cui si trova l’osservatore.
Questo scopo viene raggiunto sfruttando l’ingrandimento offerto dal sistema di lenti, che possono svolgere diverse funzioni a seconda della loro struttura.
Ogni prodotto è caratterizzato da una sigla numerica, dove la prima cifra indica appunto l’ingrandimento, mentre la seconda indica le dimensiono dell’obiettivo, misurate in millimetri.
Ad esempio, un binocolo 50 X 70 si distingue per un ingrandimento pari a 50 volte le dimensioni reali del soggetto inquadrato e per un diametro dell’obiettivo pari a 70 millimetri.
Per ottenere un’ottima resa qualitativa è necessario che esista una certa correlazione tra i due valori, che devono essere bilanciati, per evitare deformazioni dell’immagine.
Infatti, un ingrandimento molto alto può sfalsare l’immagine che diventa sgranata e indistinta, con particolari non evidenti a causa del posizionamento dei pixel sul display.
Le immagini che si formano davanti agli occhi dell’osservatore sono infatti costituite dall’associazione di migliaia di pixel che, qualora si presentassero eccessivamente distanziati, potrebbero contribuire a deteriorare il risultato.
Tuttavia, grazie a tecniche sperimentate nei laboratori di produzione, i binocoli sono in grado di superare questo inconveniente sfruttando un bilanciamento ottico ben definito.
Bisogna tenere presente inoltre che le immagini che arrivano sullo schermo sarebbero capovolte, a causa dei meccanismi di rifrazione dei raggi luminosi; per raddrizzarle è quindi indispensabile l’impiego dei prismi ottici.
Questi dispositivi possono essere di due tipi:
I secondi, che devono la loro denominazione al nome dell’ingegner Porro, che li ha inventati nel 1850, solitamente vengono montati su strumenti a base larga e piuttosto voluminosi, al contrario dei prismi a tetto che si utilizzano per binocoli stretti e allungati.
Un buon prodotto deve essere capace di ingrandire senza sgranare le immagini, ma anche di fornire un’adeguata luminosità, per consentire all’osservatore di visualizzare senza fatica i soggetti inquadrati.
Un binocolo potente è un dispositivo che consente di vedere lontano, anche oltre 3 chilometri, che è considerata una distanza piuttosto significativa.
Il principale problema da risolvere quando si usano modelli del genere è quello della luminosità, poiché ogni volta che l’oggetto viene ingrandito, perde una piccola frazione di luce.
La messa a fuoco è l’opzione che consente di minimizzare le conseguenze degli ingrandimenti elevati: infatti servendosi della cremagliera graduata centrale, il fruitore può regolare la posizione delle lenti per ottenere una visione netta e precisa, con il giusto grado di luminosità.
Gli oculari sono progettati proprio per escludere interferenze dannose alla riproduzione dell’immagine sul display, assicurando un’illuminazione perfettamente adatta al tipo d’ingrandimento.
Essendo formato da due unità indipendenti (i cannocchiali) incernierate al centro tramite la ghiera, è possibile mettere a fuoco prima uno e poi l’altro, un’opzione necessaria in caso di difetti visivi.
In simili situazione è necessario, soprattutto nei binocoli potenti e con elevato potere ingrandente, porre estrema attenzione alla messa a fuoco, per evitare la formazione di immagini distorte.
A tale scopo risultano essenziali anche le conchiglie oculari, posizionate davanti alle lenti oculari, il cui compito è quello di consentire una perfetta aderenza agli occhi, per eliminare il rischio di dispersione luminosa.
Dopo la regolazione separata di ogni singolo visualizzatore (messa a fuoco separata) diventa possibile osservare immagini nitide, con un giusto contrasto, luminose e bilanciate cromaticamente.
Gli occhi umani si regolano in rapporto a quello che stanno visualizzando, elaborando vari fattori, tra cui la disponibilità di luce, la distanza del soggetto, l’ampiezza del campo visivo e l’indice di rifrazione.
Per ottenere un buon bilanciamento funzionale è necessario applicare la “regola del 5“, secondo cui bisogna moltiplicare x5 il valore dell’ingrandimento, per valutare la misura dell’obiettivo.
Il classico esempio è quello dei binocoli 10 X 50, che sono quelli più diffusi e che si caratterizzano per un potere ingrandente di 10 e quindi per un obiettivo di 50 millimetri (10 X 5 = 50).
Il fattore “5” serve per associare la quantità di luce che attraversa l’obiettivo con il numero di ingrandimenti, dato che ad ogni ingrandimento si verifica una piccola perdita di luminosità.
Questo spiega il motivo per cui le dimensioni dell’obiettivo devono sempre essere maggiori rispetto alla potenza ingrandente.
Una simile condizione è ancora più necessaria nei binocoli potenti, che consentono di vedere lontano, in quanto le loro prestazioni ingrandenti sono alte e altrettanto grande deve essere il diametro dell’obiettivo ( e quindi la quantità di luce disponibile).
Una distanza di 3 chilometri è senza dubbio piuttosto significativa, soprattutto se copre un’estensione non pianeggiante, ma ricoperta di zone boschive, di rilievi oppure di contesti urbani.
In ogni caso, per visualizzare oggetti, persone o animali posti a 3 chilometri è necessario servirsi di un binocolo potente, fornito di un potere ingrandente da 10x in su e con obiettivi in grado di assicurare un’adeguata luminosità.
I requisiti indispensabili di un simile strumento sono i seguenti:
Il peso di un binocolo per vedere a 3 Km è dotato di un apparato ottico piuttosto complesso e quindi il suo peso non è basso; pertanto è necessario utilizzarlo con l’ausilio del treppiede.
Il sistema per il treppiede è formato da un alloggiamento che può essere a vite oppure a baionetta e che consente di inserire l’attacco dell’accessorio in maniera rapida e sicura, per garantire che non si stacchi durante l’impiego.
Questo dispositivo serve essenzialmente per due scopi: da un lato evita sgradevoli tremolii operativi causati da una presa prolungata e d’altro lato non affatica mani, polsi e braccia del binofilo.
Un binocolo potente deve avere un campo visivo proporzionato, dato che la nitidezza delle immagini dipende non soltanto dal potere ingrandente, ma anche dall’estensione della superficie laterale percepibile dall’occhio.
Per campo visivo si intende infatti la porzione visibile dall’apparato visivo e comprendente l’area frontale (anteriore) e quelle temporali (laterali).
La sua misurazione può essere in metri (lineare) oppure in gradi (angolare).
In ogni caso, un buon campo visivo deve essere compreso tra 60 e 80 gradi, valori che corrispondono ad un’ampiezza ottica quasi completa: gli occhi umani infatti (a differenza di quelli di alcuni animali) non riescono a percepire un’ampia estensione laterale, poiché sono posizionati anteriormente.
Il binocolo consente di allargare parzialmente il campo visivo dell’osservatore in rapporto alle sue diottrie: è risaputo che chi è affetto da qualche deficit oculare subisce un restringimento del campo visivo.
Più ampio è il campo visivo, maggiore è la porzione spaziale percepita, ma anche più probabili sono i fenomeni di distorsione marginali.
Nei binocoli potenti è necessario poter disporre di un ampio campo visivo, tenendo conto che l’occhio umano, unendo le percezioni visive di entrambi gli occhi, possiede un campo visivo pari a 180 gradi: una soglia fisiologiche che nessun binocolo è in grado di raggiungere.
Per avvicinarsi il più possibile a un simile valore, può essere utile valutare l’indice d’ingrandimento e gli oculari: più piccolo è potere ingrandente e maggiore è il campo visivo.
Gli oculari grandangolari, che vengono progettati specificamente per ampliare l’estensione del campo visivo, offrono l’opportunità di poter disporre di un’ampia estensione spaziale laterale anche per binocoli potenti e quindi forniti di elevati ingrandimenti.
Un binocolo potente deve garantire un compromesso funzionalmente valido tra potere ingrandente elevato e campo visivo sufficientemente ampio, per consentire una visione nitida e allargata.
Il valore del campo visivo viene espresso da una cifra riferita sempre a 1000 metri: ad esempio un C.V. 56 X 1000 indica che a una distanza di 1 chilometro (1000 metri) è possibile vedere un campo visivo pari a 36 metri.
Nei binocoli potenti, dove le distanze superano i 3 chilometri (3000 metri), il valore del C.V. deve essere quindi ben più grande.
L’apparato ottico di un binocolo per vedere a 3 chilometri è formato, come in tutti gli altri modelli, da:
Le lenti, realizzate sempre in vetro temperato, spesso a componente borosilicata per migliorare resistenza e prestazioni, costituiscono l’indispensabile mezzo per ingrandire gli oggetti.
Un binocolo potente deve per forza montare lenti rispondenti a determinati standard sia per la qualità dei materiali, sia per la convessità.
Il maggiore potere ingrandente di simili strumenti dipende solo ed esclusivamente da tali caratteristiche, in grado di consentire una visione nitida, precisa e rispettosa dei colori anche con ingrandimenti superiori a 10X.
I prismi, che permettono di capovolgere le immagini rendendole dritte, sono dispositivi in vetro che possono avere due forme:
Le diversità tra questi due sistemi dipende dalle differenti modalità con cui vengono raddrizzate le immagini; nei prismi Porro i raggi luminosi procedono secondo angoli retti, mentre in quelli a tetto seguono percorsi ad angoli acuti (simili quindi ai tetti delle abitazioni).
I binocoli con prismi Porro, che possono sfruttare una messa a fuoco esterna, riescono a realizzare immagini più plastiche, anche perché gli obiettivi sono piuttosto distanti.
I modelli con prismi a tetto, che sono i più diffusi, hanno una forma compatta e allungata, poiché questi prismi sono più affusolati e sottili rispetto ai Porro.
Sfruttando una messa a fuoco elicoidale posizionata sul tubo, la loro stabilità è maggiore a il rischio di infiltrazioni d’umidità è ridotta ai minimi termini.
I binocoli potenti di solito utilizzano prismi a tetto, in quanto la loro struttura compatta è più maneggevole, anche in considerazione del peso piuttosto notevole.
L’apparato ottico di un binocolo deve essere valutato con estrema attenzione prima dell’acquisto, dato che si tratta di strumenti abbastanza costosi.
Per analizzare in maniera competente le varie componenti è necessario innanzi tutto posizionarlo sotto una luce al neon, per controllare sia le lenti sia il rivestimento esterno.
Bisogna osservare se l’obiettivo produce un riflesso colorato (di solito viola oppure verde), perché, qualora il riflesso fosse bianco, significa che mancano i rivestimenti lenticolari.
In mancanza di rivestimento multistrato, la maggior parte della luce viene dispersa, e il binocolo offre prestazioni scadenti.
Dopo l’obiettivo è utile controllare anche gli oculari, che analogamente al precedente, devono presentare un rivestimento multistrato anti-riflesso e anti-dispersione luminosa.
Bisogna assolutamente evitare vetri non rivestiti.
Una prova molto importante è quella di puntare il binocolo contro una superficie chiara, per rendersi conto se sono presenti due piccoli cerchi bianchi a livello degli oculari.
Si tratta delle pupille in uscita, che devono essere rotondeggianti e senza nessuno spigolo; infatti gli spigoli sono indicativi di un malfunzionamento dei prismi, incapaci di riflettere correttamente la luce.
È poi indispensabile effettuare la prova del controluce, per rendersi conto della qualità dei vetri sia delle lenti sia dei prismi.
Bisogna che non si verifichino problemi di riflesso, che potrebbero ridurre in maniera significativa il potere di contrasto.
La prova colorimetrica è essenziale per testare la resa cromatica delle lenti, che non devono falsare la resa finale dei colori e neppure consentire la formazione di residui cromatici.
Per effettuare questo test è sufficiente orientare il binocolo verso una sorgente luminosa su fondo chiaro e vedere se sono visibili anomale frange cromatiche.
Per avere la certezza di utilizzare un sistema ottico privo di residui cromatici è consigliabile orientarsi verso binocoli con lenti al fluoruro, che sono prive di qualsiasi aberrazione colorimetrica.
L’ultima prova utile è quella notturna, che si può fare inquadrando una stella luminosa per testare se la messa a fuoco è perfetta e non presenta sbavature dell’immagine.
Dopo aver centrato l’oggetto bisogna spostare il binocolo verso i bordi del campo visivo, per evidenziare eventuali difetti sulla resa finale, comprendenti sfocature, curvature di campo o anche sgranature d’immagine.
Un binocolo potente non può costare poco, perché il suo sistema ottico deve essere di ottima qualità; pertanto è necessario valutare modelli che partono da un minimo di 200-250 euro, per arrivare a tipi che superano i 1000 euro.
Più che il costo in sé stesso, è sempre consigliabile analizzare il rapporto qualità/prezzo, tenendo conto delle prestazioni, dei materiali e degli accessori in dotazione del prodotto.
Sul web sono disponibili portali dedicati che consentono di visualizzare tutte le specifiche di binocoli delle migliori marche, di solito in vendita a prezzi di estrema convenienza.
Il presupposto fondamentale è comunque quello di capire il tipo d’impiego per cui si intende acquistare il binocolo e, soltanto dopo, paragonare prezzi e caratteristiche dei prodotti.
In rete è possibile consultare piattaforme mono-marca oppure multi-marca, dove una vasta gamma di binocoli viene presentata in maniera completa e facilmente intuibile anche da utenti non esperti, ma intenzionati a provare le fantastiche emozioni della visione binoculare.
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