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Di seguito trovi una tabella nella quale sono stati inseriti i migliori binocoli 10×50 del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutti i migliori binocoli 10×50 presenti sul mercato:
Il nome di un binocolo, quando è indicato con due cifre separate dal segno “x”, ha un significato ben preciso: la prima cifra rappresenta il potere di ingrandimento mentre la seconda equivale al diametro della lente principale.
Il primo parametro è fondamentale per discriminare fin dall’inizio tra i diversi modelli e trovare subito quello che meglio corrisponde alle proprie esigenze, nel caso del binocolo 10×50, il numero 10 suggerisce che l’immagine riprodotta è 10 volte più grande rispetto alla realtà.
Bisogna sempre considerare che un ingrandimento maggiore corrisponde necessariamente a una maggiore luminosità, e questo può costituire un vantaggio oppure un limite in relazione al personale utilizzo che se ne intende fare.
Infatti, un ingrandimento di 10 è stimato solitamente come molto buono, però presenta l’handicap di un angolo di campo piuttosto ristretto, ne consegue che chi è alla ricerca di un ampio angolo di campo, non si orienterà verso l’acquisto di un binocolo 10×50.
La seconda caratteristica implicita nella denominazione del binocolo non è meno importante, in quanto la misura della lente dell’obiettivo, espressa in millimetri, risulta strettamente collegata alle performance dell’apparecchio; in un apparecchio 10×50, l’obiettivo ha un diametro di 50 millimetri.
In linea generale, se la lente è più grande consente l’ingresso di una maggiore quantità di luce, e questo significa che sarà facilmente identificabile anche un oggetto molto lontano e in un ambiente privo di luminosità.
Lo standard per i binocoli di uso comune va da un minimo di 30 millimetri a un massimo di 50 millimetri, quindi un binocolo 10×50 garantisce un’ottimo ingresso della luce e può offrire prestazioni di qualità anche in spazi caratterizzati da un’oscurità quasi totale.
Un’altra informazione parecchio utile che è possibile estrapolare dalle cifre del binocolo è la pupilla di uscita: effettuando un semplice operazione di divisione della seconda cifra per la prima, si ottiene un valore che corrisponde alle dimensioni del raggio luminoso che arriva a colpire l’occhio dell’utilizzatore.
La combinazione tra ingrandimento e diametro dell’obiettivo riassume in due sole cifre le principali caratteristiche dello strumento che, indipendentemente dalle sue specifiche prestazioni, è strutturato per vedere oggetti lontani.
Un giusto compromesso che ogni dispositivo dovrebbe possedere è quello tra luminosità, ingrandimento e chiarezza delle immagini, dato che, aumentando le dimensioni dell’immagine, i suoi standard ottici potrebbero risultare meno definiti.
Un’alta definizione è uno dei fattori più importanti per un’ottima resa finale e tale prestazione dipende essenzialmente dal tipo di lente utilizzata.
Il sistema ottico di un binocolo comprende lenti e prismi, dalla cui azione sinergica dipendono le sue performance.
Le lenti sono di due tipi, e precisamente:
La funzione dei prismi, posizionati all’interno del binocolo, è quella di raddrizzare (mediante una serie di rifrazioni) l’immagine che, com’é noto, si forma capovolta.
Esistono due differenti tipologie di prismi, che sono:
Tutte le volte che la luce attraversa una qualsiasi superficie, tra cui anche il vetro di uno strumento ottico, si verifica il fenomeno della dispersione luminosa, secondo cui una percentuale variabile va perduta.
Ad ogni rifrazione, le immagini perdono di luminosità e di conseguenza la loro resa può essere inferiore; per superare questo ostacolo, le lenti devono subire appositi trattamenti.
Nei binocoli 10×50, che sono strumenti di ottimo livello qualitativo, si applicano trattamenti anti-dispersione tecnicamente perfezionati.
Il vetro che viene utilizzato per la realizzazione dei prismi può essere:
Si tratta di materiali dotati di eccellenti prestazioni ottiche e con un costo leggermente superiore per il BAK-7.
Nonostante costi di meno, il vetro BAK-4 è in grado di annullare quasi completamente il problema della carenza luminosa, confermandosi la scelta ideale per qualsiasi tipo di prisma.
Nei binocoli 10×50, la perdita di luce viene contrastata con speciali trattamenti anti-riflesso, indispensabili perché le notevoli dimensioni dell’obiettivo presuppongono un’ampia superficie riflettente che potrebbe creare problemi di luminosità.
L’efficacia di tali trattamenti dipende dal numero di strati che vengono applicati sulla superficie: maggiore è il loro numero, migliore è l’effetto ottenuto.
Bisogna valutare le quattro tipologie di sistema anti-riflessante applicate ai binocoli 10×50, che sono:
Quando vengono montati prismi a tetto, la loro complessità morfologica presuppone spesso una significativa perdita di risoluzione dell’immagine.
Per evitare questo deterioramento della resa finale, viene applicata una correzione di fase che elimina il problema per un buon 80%.
Nei binocoli 10×50 è necessario valutare anche l’indice di luminosità, chiamato anche pupilla in uscita, che si misura in millimetri.
Si tratta del rapporto tra il diametro dell’obiettivo e il numero degli ingrandimenti, che si ottiene dividendo la seconda cifra (50) per la prima cifra (10): in questo caso, il valore che si ottiene è pari a 5, che indica il diametro del fascio luminoso che esce dal binocolo.
Osservando lo strumento da una discreta distanza, è possibile identificare due puntini luminosi che escono dagli oculari, e che sono appunto le due pupille in uscita.
Dalla loro valutazione è possibile capire l’entità della trasmissione luminosa all’interno del binocolo: maggiore è il suo diametro, più luce attraversa il binocolo.
Di conseguenza, le immagini risultano estremamente illuminate anche in condizioni di scarsa luminosità, ad esempio all’alba o al tramonto.
Tenendo conto che uno strumento 10×50 viene considerato professionale, il suo indice di luminosità è molto buono e consente un utilizzo in condizioni di scarsa visibilità ma non di buio completo.
Un indice caratterizzante del binocolo in questione è il campo visivo, corrispondente all’estensione dell’area che si può osservare attraverso il binocolo.
Di solito il campo visivo viene misurato in metri oppure in gradi: quanto più sono gli ingrandimenti presenti, tanto più ristretto è il campo visivo, fino ad arrivare a condizioni semi puntiformi.
L’aggiustamento diottrico che consente di personalizzare il binocolo in base alle singole esigenze prevede una regolazione della distanza tra occhio e oculare, per offrire l’opportunità anche a chi porta gli occhiali di servirsi di questo strumento.
Nei binocoli 10×50, che hanno un utilizzo professionale, il sistema della messa a fuoco deve essere particolarmente preciso.
Esistono tre modalità di questa funzione, che sono:
Un binocolo di questo genere di norma contiene una certa percentuale di azoto interno, che serve per prevenire l’appannamento delle lenti.
Questa caratteristica è fondamentale soprattutto durante la stagione fredda, quando le lenti a contatto con il viso aumentano la propria temperatura che contrasta con quella climatica esterna.
In seguito a questa variazione termica, potrebbe formarsi una pericolosa condensa, in grado di offuscare del tutto la visuale, pertanto è indispensabile che i binocoli per uso professionale siano riempiti con azoto secco.
Un binocolo 10×50 è piuttosto voluminoso, anche se a seconda del tipo di prismi montati, può avere un design più o meno compatto.
Tuttavia è sempre consigliabile orientarsi verso la scelta di prodotti dotati di un supporto per montare il treppiede, che diventa indispensabile in caso di osservazione da un punto fisso.
Chi impiega lo strumento per osservazioni astronomiche o nautiche, deve essere in grado di affrontare anche la gestione del treppiede, che svolge due funzioni fondamentali: da un lato evita il tremolio dell’immagine e d’altro lato non affatica l’osservatore, che non è costretto a sostenere il binocolo per lunghi periodi di tempo.
Anche se al momento dell’acquisto il treppiede può sembrare un accessorio superfluo, quando il binocolo ha dimensioni importanti e ha un peso piuttosto elevato, bisogna considerarlo come un accessorio praticamente indispensabile.
Un binocolo 10×50 è caratterizzato da una capacità ingrandente pari a 10 volte (per cui l’oggetto è visibile 10 volte più grande rispetto alla realtà) e da un diametro dell’obiettivo pari a 50 millimetri.
L’ingrandimento può essere interpretato sia dal punto di vista naturale sia da quello virtuale.
Considerando un binocolo 10×50, l’oggetto risulta 10 volte più grande rispetto alla visione ad occhio nudo, il che significa che appare 10 volte più largo e 10 volte più alto rispetto alle dimensioni reali.
Un binocolo 10x avvicina l’osservatore all’oggetto fino a un decimo della distanza reale, per cui se egli è distante 1000 metri dall’oggetto, servendosi del binocolo l’oggetto stesso si comporta come se fosse distante 100 metri.
In realtà, la situazione non è questa poiché avvicinando l’oggetto mediante l’osservazione col binocolo, viene modificata la prospettiva e la percezione tridimensionale.
L’ingrandimento 10x presuppone quindi una modificazione percettiva rispetto alla visione a occhio nudo.
Questo fenomeno dipende da una modificazione anatomica che si verifica all’interno dell’occhio e che deriva dall’azione combinata del cristallino (lente naturale dell’apparato visivo) delle lenti presenti nel binocolo, e dei prismi.
L’ingrandimento prevede inevitabilmente uno schiacciamento dei piani di visione, che potrebbe modificare la percezione sensoriale dell’immagine.
Alcuni modelli, come ad esempio il 10 X 50, permettono di minimizzare un tale schiacciamento, potenziando la percezione della profondità e mantenendo il più possibile inalterata la tridimensionalità.
L’impiego dei prismi di Porro contribuisce a massimizzare gli effetti stereoscopici, con un significativo vantaggio della resa finale.
Nonostante questi accorgimenti, è indubbio che l’ingrandimento tende comunque a schiacciare i piani in profondità, ed è altrettanto indubbio che per migliorare simili inconvenienti è necessario utilizzare accorgimenti ottici che aumentano la tridimensionalità.
Nei binocoli 10×50, il valore di ingrandimento degli oggetti è proporzionato al numero dei dettagli visibili, per rispecchiare il più possibile la conformazione del sistema oculare dell’osservatore.
La retina infatti funziona analogamente ai sensori fotografici, in cui la risoluzione ottica è migliore quando l’ingrandimento non sfalsa l’immagine.
L’osservazione di dettagli non percepibili a occhio nudo dipende da un ingrandimento almeno pari a 3x, per cui un binocolo 10x consente di visualizzare una notevole percentuale di dettagli.
Valori uguali o maggiori a 10x vengono considerati piuttosto potenti, e consentono di captare forme, strutture e dimensioni non percepibili a occhio nudo.
Il valore di ingrandimento implica anche un aumento della risoluzione ottica e quindi della visibilità dei dettagli, la scelta di un determinato tipo di binocolo dipende essenzialmente dalle capacità soggettive dell’osservatore e dalla sua tolleranza ottica, in grado di condizionare la resa finale.
È indispensabile trovare il migliore compromesso tra ingrandimento, luminosità e ampiezza del campo visivo, in relazione alle capacità visive del singolo osservatore.
Un binocolo 10x consente di visualizzare un’immagine piuttosto stabile, anche se è inevitabile servirsi di riferimenti geometrici sempre più accurati e di un campo visivo che tende ai tradizionali 180 gradi.
In genere è preferibile optare per binocoli compresi in una fisiologica zona di comfort, che pur rinunciando a qualche dettaglio, in cambio ottiene una maggiore nitidezza, un campo visivo più ampio e una migliore profondità di campo.
Per poter vedere oggetti appena percepibili a occhio nudo, il binocolo 10×50 viene considerato la scelta ideale poiché le immagini sono adeguatamente ingrandite, stabilizzate, luminose, nitide e precise, con la possibilità di osservare tutti i dettagli e di funzionare anche in condizioni di scarsa luminosità.
I modelli amatoriali di binocolo 10×50 costano intorno ai 100 euro, per tipologie che montano prismi di Porro e che hanno una messa a fuoco con regolazione centrale.
Per binocoli con prismi a tetto, più leggeri, compatti e maneggevoli, è possibile trovare occasioni da 80 a 150 euro, ma anche tipologie professionali che superano i 300 euro.
Chi è intenzionato ad acquistare uno strumento del genere può rivolgersi a un ottico di fiducia oppure consultare un affidabile portale online specializzato nella vendita dei binocoli.
Si tratta di siti monomarca o plurimarca, che offrono l’opportunità di visionare un vasta gamma di modelli presentati con tutte le specifiche tecniche e spesso disponibili con prezzi di assoluta convenienza.
È indispensabile documentarsi sulle caratteristiche tecniche dello strumento, che deve rispondere perfettamente alle singole esigenze, infatti un binocolo professionale è dotato di funzioni nettamente differenti rispetto a un modello amatoriale, così come un dispositivo per birdwatching o per visione crepuscolare è strutturato in maniera ben diversa rispetto a un binocolo militare oppure termico.
Più che il costo in se stesso è importante analizzare il rapporto qualità/prezzo, che deve essere sempre vantaggioso per l’acquirente.
Non è mai consigliabile acquistare prodotti troppo convenienti poiché si corre il rischio di trovarsi tra le mani un binocolo dalle prestazioni insufficienti e che non consente ingrandimenti sufficienti.
In particolare, si considera di solito che i modelli 10×50 dovrebbero rientrare in una fascia di prezzo che parte da un minimo di 150 euro per arrivare verso valori che raggiungono, e in alcuni casi superano, i 1000 euro.
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