Stai cercando una bici da trekking con pedalata assistita comoda e tecnologica? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori bici da trekking con pedalata assistita del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori bici da trekking con pedalata assistita presenti sul mercato:
La bici da trekking a pedalata assistita (pedelec), che appartiene al gruppo dei veicoli EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle), si sta diffondendo sempre maggiormente tra chi ama la vita a contatto con la natura, ma non desidera affrontare le escursioni soltanto a piedi.
Questo genere di bicicletta sviluppa la sua funzione propulsiva sia tramite la forza muscolare del ciclista, sia sfruttando le prestazioni di un motore elettrico.
I principali vantaggi offerti da un simile mezzo sono: la silenziosità, la completa assenza di emissioni inquinanti e garantisce la percorrenza di un certo numero di chilometri in autonomia, utilizzando l’assistenza delle batterie al litio, che sono quelle più diffuse.
Simili veicoli sono dotati di un particolare coefficiente di ripartizione del lavoro tra quello prodotto dal conducente e l’altro fornito dalla componente meccanica, variabili che possono essere impostate dallo stesso ciclista.
La struttura di una bici da trekking a pedalata assistita è costituita da:
Si tratta di un vero e proprio mezzo a motore, con l’unica differenza che la componente meccanica non è l’unica responsabile della propulsione, prodotta in parte anche in assenza di energia elettrica.
Secondo le direttive Europee 24/CE/2002, le e-bike a pedalata assistita sono mezzi forniti di un motore elettrico ausiliario, con i seguenti requisiti:
Per veicoli del genere non è necessaria l’omologazione, dato che vengono considerati come biciclette tradizionali.
Veicoli che invece non possiedono tutte queste caratteristiche, devono essere immatricolati come mezzi a motore.
Pertanto prima di acquistare una e-bike da trekking è opportuno analizzare queste variabili, riportate obbligatoriamente nel libretto d’istruzioni allegato.
Chi si orienta per una bicicletta a pedalata assistita da utilizzare per fare trekking deve anche documentarsi sulle sue specifiche tecniche, dato che i percorsi su sterrati, su sentieri ricchi di ostacoli (come sassi, radici affioranti e pietre taglienti) e quasi sempre sdrucciolevoli richiedono prestazioni tecniche di alto livello.
Questi mezzi non sono paragonabili alle city-bike elettriche, che trovano impiego su strade asfaltate, in pianura oppure su pendenze relativamente contenute.
Il presupposto fondamentale per effettuare una scelta consapevole è senza dubbio quello di prendere in esame il tipo di uso della bici, dato che tutta la sua struttura dipende da queste esigenze.
Le caratteristiche funzionali delle bici da trekking dipendono dalle sue componenti strutturali che, a seconda dei modelli, possono presentare alcune differenze, ma che sostanzialmente comprendono i seguenti componenti:
Il motore montato sulle e-bike da trekking sfrutta una corrente continua con tensione compresa tra 12 e 48 volt, che generalmente viene montato sulla ruota posteriore, anche se alcuni modelli lo inseriscono sulla anteriore.
Il motore, che può trovare spazio anche tra i pedali e la catena di trasmissione, può essere di due tipi:
Nel primo caso la loro potenza varia da 200 a 1000 Watt e la sua funzionalità è piuttosto elevata, motivo per cui rimane quello più utilizzato, nonostante abbia un costo leggermente superiore all’altro modello.
Nerl secondo caso la presenza delle spazzole influenza in parte il rendimento, soprattutto quando sono presenti dislivelli significativi.
In entrambi i casi, i motori elettrici progettati per bici da trekking riescono ad erogare potenze di picco, che sono intense ma brevi, tenendo sempre conto che quanto maggiore è la capacità energetica del mezzo, tanto minore è l’intervento umano sulla propulsione.
I differenti sistemi di gestione della pedalata assistita permettono di ottenere diverse prestazioni.
A seconda del collocamento del motore, le tipologie di e-bike si caratterizzano per requisiti prestazionali di vario genere.
Il posizionamento del motore a livello della ruota anteriore possiede il vantaggio di una più rapida implementazione della forza propulsiva e mostra una più equilibrata distribuzione ponderale dato che solitamente la batteria è montata sul portapacchi posteriore.
Di conseguenza il mezzo è perfettamente bilanciato tra motore anteriore e batteria posteriore, con al centro il peso del ciclista.
L’unico svantaggio è relativo a una minore manovrabilità in fase di avvio, quando la bicicletta risulta zavorrata dal peso della componentistica meccanica e quindi fa fatica a partire.
La trazione anteriore può inoltre creare qualche difficoltà in presenza di salite e discese molto ripide, su fondi scivolosi oppure se il terreno è disomogeneo.
I modelli di e-bike con motore anteriore devono per forza essere dotati dfi forcelle ammortizzate, perché il loro ingombro ponderale potrebbe incidere sulle reazioni a sollecitazioni anomale.
Il collocamento del motore sul mozzo della ruota posteriore è in grado di ottimizzare sia la stabilità che la maneggevolezza del mezzo, ma potrebbe creare uno squilibrio ponderale se anche la batteria si trova posteriormente.
Anche in questi modelli la possibilità di affrontare salite o discese particolarmente ripide potrebbe creare qualche problema, per cui è necessario valutare il tipo d’impiego del mezzo prima di acquistarlo.
Quando infine il motore viene posto sull’asse dei pedali ha la possibilità di sfruttare la forza derivante dal cambio di velocità, basandosi sulle sue potenzialità meccaniche.
Simili modelli sono ideali per itinerari con notevoli dislivelli, proprio grazie al collegamento spaziale tra componentistica meccanica e rapporti, che consente di calibrare alla perfezione il rapporto potenza/velocità.
Si tratta di e-bike molto perfezionate e spesso più costose delle altre, ma le cui funzionalità sono eccellenti.
Il prezzo maggiorato dipende dal fatto che esse sono dotate di telai fatti su misura e che pertanto non possono essere realizzati in serie.
Inoltre, trattandosi di un motore collegato direttamente alla catena di trasmissione, tende a usurarsi con maggiore facilità e richiede pertanto un’attenta manutenzione con relativi costi di gestione.
Questi modelli sono perfetti per chi ama scalare forti pendenze, ma non sono adatti per chi utilizza il mezzo su percorrenze in pianura.
Tipici di soluzioni di alta gamma, i motori montati sull’asse dei pedali sono forniti anche di speciali sensori di sforzo sul movimento della pedaliera.
Anche se esistono molti tipi di batterie, le preferite dai costruttori di e-bike rimangono quelle agli ioni di litio, che sono in grado di coniugare ottime prestazioni nello scatto iniziale, mantenendo contenuti i consumi e aumentando quindi l’autonomia.
La loro potenza è compresa tra 24 e 36 volt, valori standard che attualmente vengono considerati i più performanti, anche su percorsi con notevoli pendenze.
Grazie all’innovativa tecnologia applicata nella realizzazione di simili dispositivi, le bici elettriche da trekking possono percorrere in autonomia da 40 a 200 chilometri, a seconda del modello di strumento montato.
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, prestazioni migliori non sono collegate a un maggiore ingombro spaziale e neppure a un peso più elevato, dato che in commercio sono attualmente disponibili modelli ultra compatti e poco pesanti.
Le batterie agli ioni di litio che, essendo sigillati entro appositi contenitori, sono definita anche “alle celle di litio”, hanno sostituito quelle al piombo, molto più ingombranti e pesanti e dotate di minori potenzialità operative.
I sensori sono strumenti indispensabili per le e-bike, di cui rappresentano il nucleo principale che consente il regolare alternarsi tra pedalata e intervento meccanico.
Infatti il sensore per la pedalata assistita deve poter comunicare alla centralina elettrica il momento in cui il motore è chiamato a intervenire, sostituendosi alla forza muscolare del ciclista.
Secondo le normative europee che controllano la gestione delle pedelec, il motore deve incominciare a funzionare soltanto quando la pedalata è ancora in atto, ma sta diminuendo la sua intensità.
Esistono due tipi di sensori, che sono:
Nella maggior parte delle e-bike con motore centrale sono presenti sensori di rotazione, dato che la contiguità spaziale tra i dispositivi li rende praticamente sinergici e quindi rapidamente funzionanti.
Non appena viene attivata la rotazione dei pedali, il motore si attiva, per subentrare nel momento in cui sia necessario e assistere pertanto il ciclista.
Nelle biciclette da trekking con motore posizionato sull’asse dei pedali è preferibile utilizzare sensori da sforzo, che consente l’attivazione del motore già alla minima pressione del piede sul pedale.
In mancanza di pressione, infatti, l’assistenza elettrica si interrompe.
Un sistema del genere permette di modulare la spinta della propulsione per adattarla perfettamente alle singole esigenze del ciclista, garantendo una percorrenza estremamente naturale e sicura.
L’autonomia della batteria di una e-bike da trekking dipende dai seguenti fattori:
Facendo riferimento a veicoli di buona qualità, che pertanto sono dotati di batterie rispondenti a buoni standard, un dispositivo da 300 Watt può assistere la pedalata per circa 55 chilometri, che diventano 35 in presenza di numerose salite e discese oppure che aumentano fino a 75 se il percorso è pianeggiante.
Con il passare del tempo, qualsiasi batteria tende a diminuire la sua autonomia, già a partire dal II anno di utilizzo, a conferma del fatto che i delicati circuiti elettronici sono soggetti a processi di usura.
Ultimamente un sempre maggiore numero di aziende produttrici hanno puntato sulla realizzazione di e-bike da trekking, anche in considerazione del sempre maggiore numero di sportivi che amano praticare questa attività fisica.
L’escursionismo in bicicletta consente infatti di affrontare percorrenze molto più lunghe di quella a piedi, senza affaticare la muscolatura e sfruttando al massimo i numerosi benefici della vita a contatto con la natura.
Per soddisfare le aspettative del pubblico più giovane, questi dispositivi vengono progettati con modelli accattivanti, leggeri e maneggevoli, che non richiedendo alcuna omologazione possono essere acquistati liberamente.
La scelta del tipo di sensore di rilevamento della pedalata dovrebbe sempre rappresentare il criterio discriminante prima di acquistare un’ebike da trekking.
Chi possiede già un minimo di allenamento e quindi è intenzionato a pedalare intensamente sfruttando l’assistenza meccanica soltanto per velocizzare i tempi di percorrenza, dovrebbe orientarsi verso prodotti che montano sensori da sforzo.
Questi accessori infatti, oltre a garantire una pedalata molto naturale, sono estremamente performanti e danno molta soddisfazione al ciclista.
Il prezzo di biciclette di questo genere è maggiorato di circa il 20% rispetto a quelli tradizionali.
Per i principianti, poco allenati e che desiderano unicamente faticare il meno possibile, è preferibile scegliere una bicicletta con sensori di rotazione dei pedali, capaci di far girare la pedaliera senza nessuna fatica.
Se il percorso da affrontare è di meno di 10 km e si svolge prevalentemente sul piano, è consigliabile acquistare un’ebike anche di fascia economica, dato che batterie al litio da 300 watt sono più che sufficienti.
Se invece l’obiettivo da raggiungere è quello di pedalare continuativamente per alcune decine di km, è preferibile acquistare un’ebike con batteria da almeno 500-600 watt, che offre una maggiore autonomia.
Quando i percorsi sono ricchi di dislivelli, l’autonomia si esaurisce più rapidamente e quindi bisogna spendere una cifra più alta.
I modelli che garantiscono pedalate confortevoli, comode e sicure prevedono l’assemblaggio di materiali di alta qualità, la disponibilità di pezzi di ricambio originali e un’ottima assistenza post vendita.
I costi di questi prodotti si aggirano sui 2500-3000 euro, poiché il loro rapporto qualità/prezzo, pur essendo molto vantaggioso, si inserisce in una fascia medio/alta di offerte.
Quando migliorano le prestazioni tecniche, ad esempio per la presenza di sensori da sforzo, batteria al litio con un’autonomia molto elevata e una velocità massima particolarmente soddisfacente, il costo di un simile mezzo può superare i 6mila euro, anche se mediamente si aggira sui 3500-4000 euro.
Non è mai consigliabile optare per e-bike da trekking economiche, poiché il tipo di impiego di questo veicolo è molto impegnativo, sia per la tipologia di fondo da percorrere che per la pendenza dei dislivelli.
In commercio, le e-bike da trekking partono da 750-1000 euro, prodotti che non assicurano garanzie adeguate e soprattutto che non offrono una buona assistenza post vendita.
Chi non ha la disponibilità di spendere cifre del genere, può comunque indirizzarsi verso l’acquisto di una bicicletta a pedalata assistita usata, soltanto a patto di avere adeguate garanzie.
Online è possibile visionare numerosi siti specializzati nel commercio di bici a pedalata assistita per trekking, che spesso sono in vendita con sconti particolarmente interessanti, che consentono di risparmiare fino al 30% sul prezzo di listino.
È sempre necessario rivolgersi a rivenditori affidabili e certificati da un rating positivo dei consumatori, e soprattutto che dispongano di pezzi di ricambio originali e ordinabili in breve tempo.
Questi mezzi sono soggetti a rapida usura e proprio per questo alcuni loro componenti come le forcelle, il sistema di ammortizzazione, i dischi del sistema frenante e i copertoni, devono essere sostituiti con una certa frequenza per non inficiare la sicurezza di guida.
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