Stai cercando una bici da trekking ammortizzata che risponda alle tue esigenze? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale sono state inserite le migliori bici da trekking ammortizzate del 2021, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa di tutte le migliori bici da trekking ammortizzate presenti sul mercato:
Chi predilige vivere all’aria aperta, affrontando itinerari in montagna, in collina o attraverso ampi spazi pianeggianti, di solito è un amante del trekking, un’attività sportiva che prevede lente camminate della durata di uno o più giorni.
Il termine “trekking” deriva dal verbo inglese “to trek”, che significa appunto viaggiare seguendo i ritmi naturali.
In questi casi, l’attenzione dell’escursionista si concentra non soltanto sulla componente paesaggistica ma anche sui benefici psico-fisici della camminata stessa.
Infatti, una simile attività fisica permette di riappropriarsi delle abitudini rilassanti che soltanto un viaggio a piedi o in bicicletta possono offrire.
Dal punto di vista etimologico, l’origine del termine “trekking” si collega alle migrazioni dei coloni olandesi, che gli inizi dell’Ottocento esplorarono il Sudafrica.
Analogamente a esperienze di quel tipo, anche gli escursionisti del nostro tempo spesso si trovano a dover affrontare ostacoli imprevisti e itinerari particolarmente faticosi attraverso zone impervie con pendenze significative.
Proprio per questo motivo, chi decide di intraprendere un trekking in bicicletta dovrebbe attrezzarsi nella maniera più adeguata.
Comunemente il trekking si identifica con una forma di escursionismo da effettuare su percorsi naturali poco agevoli da affrontare a piedi o in bicicletta per la durata di uno o più giorni.
Camminate del genere non richiedono l’ausilio di mezzi meccanici come auto o moto da fuoristrada, che vengono considerati al di fuori del concetto di trekking.
Al contrario, la bicicletta può essere utilizzata frequentemente per facilitare gli spostamenti abbreviando i tempi del percorso e consentendo all’escursionista di esplorare spazi più ampi.
Per un’esperienza di questo genere è importante ricordare che ogni trekker dovrebbe porsi come principale obiettivo la sicurezza, pianificando accuratamente sia l’abbigliamento sia l’attrezzatura necessaria.
Soprattutto per chi ama fare trekking in montagna, l’impiego della bicicletta è consentito soltanto servendosi di modelli particolarmente robusti e dotati di un’adeguata ammortizzazione, dato che gli ostacoli che si possono incontrare lungo la percorrenza sono numerosi e spesso si associano a forti pendenze.
Per non correre nessun rischio, è consigliabile pianificare accuratamente il percorso sia dal punto di vista altimetrico che della natura del suolo, infatti quando sono presenti dislivelli considerevoli la composizione del fondo può incidere notevolmente sulla qualità dello sforzo fisico.
Terreni fangosi, innevati o ancor peggio ghiacciati incidono moltissimo sull’aderenza delle gomme, nonché sulla sicurezza del ciclista.
I sentieri dissestati così come quelli sterrati si caratterizzano per l’insidiosa presenta di sassi, radici affioranti oppure pietre che rendono sdrucciolevole il percorso.
In simili contesti, le bici da trekking migliori sono quelle ammortizzate poiché, grazie a un sistema di forcelle mobili, riescono a minimizzare l’impatto del mezzo con gli ostacoli imprevisti.
Dalla montagna alla costa, i luoghi in cui è possibile praticare trekking in bici sono numerosi poiché questi mezzi consentono di affrontare sempre nuovi orizzonti affrontando in sicurezza contesti naturali anche piuttosto impegnativi.
Poter usufruire di una bicicletta ammortizzata progettata appositamente per viaggiare off road, rappresenta senza dubbio un’alternativa stimolante per chi è alla ricerca di nuove esperienze.
Qualunque sia la motivazione, è indispensabile fare affidamento su un’attrezzatura corretta che non dovrebbe mai essere troppo pesante ma al tempo stesso dovrebbe garantire il supporto necessario per vivere al meglio le escursioni.
L’equipaggiamento fondamentale per il trekking in bici comprende:
Chi è intenzionato ad affrontare trekking di più giorni deve rifornirsi anche di una tenda che, dovendo essere trasportata in spalla, dovrebbe essere leggera e di dimensioni contenute.
In questi casi l’escursionista deve trasportare anche il sacco a pelo avendo cura di inserirlo internamente allo zaino oppure esternamente mediante apposite cinghie di sostegno.
Chi viaggia in bicicletta è tenuto a limitare al massimo il bagaglio da portarsi dietro, per non sovraccaricare il telaio e le forcelle che devono mantenersi funzionali al massimo per garantire sicurezza e stabilità all’escursionista.
Un problema da valutare con attenzione è infine quello dell’approvvigionamento di cibi e bevande, poiché il trekking non sempre prevede itinerari attraverso centri abitati dove è possibile fare rifornimento.
Pertanto bisogna assicurarsi di disporre di barrette energetiche, frutta secca, gallette e altri alimenti ad alto contenuto calorico in grado di supportare l’organismo sotto sforzo.
È assolutamente indispensabile poi trasportare un adeguato quantitativo di acqua, preferibilmente contenuta all’interno di bottiglie termiche.
Per i trekking più lunghi è opportuno rifornirsi di pastiglie o filtri per la potabilizzazione dell’acqua, che permettono di utilizzare sorgenti naturali, ruscelli o corsi d’acqua sorgiva.
Le biciclette da trekking sono progettate per sopportare intense sollecitazioni esterne causate da fondi dissestati, sdrucciolevoli, bagnati o ghiacciati, soprattutto se caratterizzati da notevoli pendenze.
I requisiti principali di un buon mezzo per affrontare in sicurezza escursioni in bicicletta sono la resistenza del telaio, le dimensioni piuttosto larghe degli pneumatici, la struttura ergonomica della sella, la possibilità di applicare accessori supplementari come borse posteriori senza sbilanciare il mezzo.
Per proteggere le ruote, la maggior parte dei modelli di queste bici prevede parafanghi piuttosto larghi.
Contrariamente a quanto si pensa, la bicicletta da trekking non è una bicicletta per cicloturismo leggermente modificata, ma è un mezzo che viene progettato con la precisa finalità di affrontare terreni difficoltosi, sterrati, fondi ghiaiosi e pendenze di notevole entità.
Viaggi del genere sono nettamente differenti da quelli sull’asfalto, poiché la tenuta delle ruote viene condizionata soprattutto dalla composizione e dall’omogeneità del terreno.
È chiaro che su percorsi off road il fondo è del tutto disomogeneo e può presentare insidie impreviste, anche molto pericolose, come ad esempio buche, massi visibili soltanto all’ultimo momento e radici affioranti.
Le qualità principali richieste a una bici da trekking sono la robustezza e la versatilità, che le consentono di adattarsi a qualsiasi tipologia di terreno; essa inoltre dovrebbe essere anche leggera e scorrevole, per evitare al ciclista di stancarsi dopo aver pedalato per qualche chilometro.
Le caratteristiche principali della bici da trekking ammortizzata si collegano alla presenza di speciali forcelle che rappresentano l’opzione ideale per chi deve affrontare percorsi dissestati.
Si tratta di dispositivi da fuoristrada, che vengono montati su biciclette utilizzate per affrontare sentieri impervi, dirupi, singletrack o trail pieni di massi e dislivelli.
Le tipologie di bici più perfezionate appartengono alla categoria “full suspended“, che monta forcelle ammortizzate sia anteriormente che posteriormente in modo tale da creare un perfetto equilibrio durante qualsiasi tipo di percorrenza.
La presenza di un sistema ammortizzante consente di utilizzare la bicicletta anche in condizioni estreme, poiché un efficace assorbimento degli urti garantisce una maggiore sicurezza in condizioni off road e inoltre alleggerisce braccia e spalle dalle forze tensive provocate dal transito su sconnessioni, buche e dislivelli.
Le bici ammortizzate sono inoltre molto più sicure su fondi infidi, poiché consentono una maggiore aderenza degli pneumatici al suolo durante il transito su suoli ostili aumentando notevolmente il grip.
Pur essendo estremamente vantaggiosa, una forcella ammortizzata carica la bici con un peso maggiore in misura di quasi un chilo, appesantendo il mezzo a livello dell’avantreno.
Di conseguenza la bicicletta da trekking diventa meno reattiva e agile da condurre e richiede una maggiore attenzione da parte del ciclista.
Tuttavia, questo inconveniente viene agevolmente superato nei modelli di ultima generazione poiché la struttura del telaio è realizzata in lega di alluminio e inserti di carbonio, che alleggeriscono di 6-7 etti la struttura globale del mezzo.
Pertanto il carico ponderale suppletivo della forcella risulta equilibrato dalla maggiore leggerezza del telaio, con il risultato di poter disporre di una bicicletta guidabile con facilità e che risponde bene ai comandi.
Per garantire un impiego ottimale del mezzo è necessario effettuare regolarmente un’adeguata manutenzione, che serve per mantenere in piena funzionalità il sistema ammortizzante.
A causa dell’oscillazione provocata dai terreni sconnessi, le bici da trekking ammortizzate assorbono parte dell’energia impressa sui pedali e quindi richiedono una maggiore forza nella pedalata.
I dispositivi tecnicamente più evoluti neutralizzano questo maggiore assorbimento rendendo la percorrenza più agevole.
Nel momento in cui si acquista una bicicletta del genere, è necessario diffidare dalle offerte troppo economiche, poiché il loro equipaggiamento non prevede forcelle ammortizzate di ultima generazione ma dispositivi meno evoluti che non si adattano perfettamente alle oscillazioni e alle vibrazioni del telaio.
I migliori sistemi ammortizzanti devono garantire la massima elasticità e nello stesso tempo scongiurare il rischio di bloccarsi durante le escursioni.
Insieme alle forcelle, le bici da trekking ammortizzate sono fornite di pneumatici con sezione più larga in grado di assorbire gli shock meccanici e le elevate pressioni provenienti dal terreno.
Un altro componente integrativo di simili biciclette è rappresentato dai reggi-sella con tecnologia di affondamento, che dipende da un sistema di molle equilibrate poste sotto alla sella.
Nel momento in cui si verifica un urto con il terreno, il reggi-sella assorbe le tensioni meccaniche evitando lo spostamento della sella e mantenendo quindi la postura del ciclista quasi inalterata.
Anche il manubrio può essere dotato di molle assorbi-colpi, che evitano problemi ai polsi, alle braccia e alle spalle.
Un buon sistema ammortizzante prevede anche telai di tipo soft-tail, che garantiscono un’escursione mobile derivante dall’inserzione dei tubi e degli elastomeri ad essi collegati.
Simili soluzioni, che sono state studiate per incrementare il comfort durante i percorsi, sono considerate integrative ma non sostitutive delle forcelle ammortizzate, sia anteriori che posteriori, che garantiscono una sospensione quasi perfetta della bicicletta.
Mentre le forcelle sono dispositivi elastici attivi poiché collegate alle ruote e quindi a parti in movimento, le sospensioni del manubrio e della sella sono dispositivi elastici passivi poiché si riferiscono al telaio e quindi a una parte non sospesa del mezzo.
Si tratta comunque di soluzioni integrative particolarmente indicate per rendere la bici scorrevole, sicura, comoda, e per non incidere eccessivamente sull’efficienza di marcia.
Le altre caratteristiche delle bici da trekking ammortizzate sono:
I prezzi delle bici da trekking ammortizzate sono leggermente superiori rispetto a quelli delle bici da trekking normali: calcolando che un buon sistema di ammortizzazione incide per circa 100-150 euro, una bicicletta di qualità può costare intorno a 300-350 euro.
Con un esborso di circa 500 euro si hanno migliori garanzie di comfort, sicurezza e stabilità, oltre che di leggerezza e versatilità, pertanto è sempre consigliabile non lasciarsi condizionare dal desiderio di risparmiare eccessivamente poiché una scelta del genere potrebbe rivelarsi controproducente.
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