Stai cercando informazioni sull’attrezzatura per arrampicata? Allora sei nel posto giusto!
Di seguito trovi una tabella nella quale è stata inserita la migliore attrezzatura per arrampicata del 2022, le loro principali caratteristiche e il link al sito ufficiale.
Di seguito invece trovi una lista completa della migliore attrezzatura per arrampicata da acquistare online:
L’arrampicata è un’attività sportiva che si effettua su pareti verticali molto ripide in falesia, roccia oppure in palestra, a seconda della disciplina scelta.
Nato ufficialmente nel 2007 in Germania (Francoforte), il climbing precedentemente veniva classificato come “alpinismo estremo”, soprattutto in rapporto alla differente verticalità delle pareti.
Si tratta di uno sport che necessita di una preparazione fisica e psico-emotiva ad ampio raggio, dato che coinvolge l’apparato osteo-articolare, tutti i gruppi muscolari, gli arti superiori e inferiori e l’apparato cardio-respiratorio.
Per affrontare in sicurezza l’arrampicata, è necessario effettuare un allenamento di forza dapprima indoor e soltanto dopo che l’atleta ha sviluppato i pre-requisiti essenziali, può affrontare contesti naturali.
La tecnica più indicata per approcciarsi al climbing prevede dapprima sequenze di esercizi a carico naturale di tipo generico, che progressivamente si specializzano sempre più anche grazie all’ausilio di sovraccarichi.
Nella fase sul campo, è indispensabile potenziare sempre maggiormente l’aspetto psicologico, poiché gli sportivi devono svolgere sforzi spesso estremi trovandosi a molti metri da terra, una condizione che potrebbe innescare veri e propri attacchi di panico.
Bisogna inoltre anche lavorare su esercizi isometrici per sviluppare tutte le potenzialità delle fibre muscolari, tenendo conto che il soggetto si trova spesso a scalare pareti estremamente impegnative e nel più breve tempo possibile.
Essendo una specialità di difficoltà, è opportuno affrontarla in maniera graduale, servendosi di prese progressivamente più complesse entro cui inserire corde graduate.
In alcuni casi il fattore discriminante per il differente impegno è l’altezza della parete, che di solito non supera 5-10 metri.
Nelle gare di velocità la scalata può arrivare fino a quindici metri, presentando tuttavia livelli di difficoltà piuttosto bassi, dato che quest’ultima caratteristica è inversamente proporzionale al tempo.
L’arrampicata sportiva indoor è quella che si svolge in palestra su pareti verticali di differente materiale; lavorando contro la forza di gravità, questo sport coinvolge l’intera muscolatura, sia per quanto riguarda la resistenza che la potenza e la velocità, confermandosi uno sport completo ed estremamente vantaggioso per l’organismo.
I principianti devono avvicinarsi all’arrampicata senza nessuna ambizione agonistica, poiché l’esperienza derivante dalla pratica è un aspetto fondamentale non soltanto per la sicurezza ma anche per il comfort dello sportivo.
Per poter affrontare al meglio il climbing, è indispensabile, oltre alla preparazione psico-fisica, anche l’utilizzo di un’attrezzatura scelta con oculatezza e soprattutto completa.
Allo scopo di svolgere tali attività sono necessari i seguenti strumenti:
Devono essere ultra-leggere e dotate di suole progettate per far sentire una perfetta aderenza con la parete da scalare.
Sul mercato sono disponibili prodotti con nespole morbide, rigide o semi-rigide, che devono sempre garantire un ottimo grip.
Ci sono più di cento tipi di scarpette, dotati di requisiti e funzioni differenti. Per i neofiti è consigliabile orientarsi su modelli non eccessivamente arcuati e piuttosto morbidi, scegliendo numeri comodi per evitare che il piede sia troppo compresso.
Chi preferisce le ballerine, che non hanno una struttura solida, deve invece optare per numeri più piccoli e per modelli ben avvolgenti in grado di aderire completamente al piede senza creare attrito.
Ci sono modelli che si adattano meglio ai piedi affusolati (solitamente femminili) ed altri preferibili per piedi a pianta larga (maschili).
Costituiscono il supporto più importante per consentire al climber di procedere nell’arrampicata e che sono prodotte con fibre di materiali plastici estremamente resistenti, anti-rottura e anti-usura.
Il fattore principale da analizzare nella scelta delle corde è il rapporto tra lunghezza e diametro, che non dovrebbe essere inferiore a 10 millimetri (diametro) e 70 metri (lunghezza). Da questa tipologia di base è poi possibile variare la scelta anche valutando la possibilità di mezze corde.
Comprende un insieme di fasce e bretelle, indispensabili per collegare il corpo dello sportivo alla parete da scalare.
Chi ha intenzione di utilizzare l’imbragatura soltanto per arrampicate sportive, può acquistare modelli leggeri, semplici e senza cosciali regolabili. Per i professionisti invece è meglio utilizzare dispositivi più complessi.
Sono gli accessori utili per assicurare il moschettone anche grazie a un sistema auto-bloccante che in caso di caduta blocca in maniera automatica la discesa per la sicurezza dello sportivo.
I tipi auto-bloccanti, che sono quelli che trovano maggiore impiego, fermano meccanicamente la corda come conseguenza a un’eccessiva trazione del compagno, mentre quelli non auto-bloccanti presuppongono l’intervento umano per arrestare la caduta del compagno.
Negli ultimi quindici anni i freni auto-bloccanti hanno quasi del tutto soppiantato gli altri, poiché sono più sicuri e versatili.
Servono per collegare la corda alle protezioni fisse e che sono formati da una coppia di moschettoni, il primo con leva dritta e il secondo con leva curva, uniti tra loro mediante una fettuccia.
È preferibile che la fettuccia sia abbastanza larga e che il moschettone sia fornito di appositi gommini, per evitare la rotazione in casi di difficoltà.
Di solito, per arrampicare su falesia è necessario acquistare almeno quattordici rinvii,
É il sacchetto contenente il magnesio, da appendere dietro all’imbragatura in posizione centrale e quindi raggiungibile facilmente con le mani anche durante l’ascesa.
É un accessorio spesso sottovalutato ma in realtà utilissimo per non sporcare la corda durante l’arrampicata, trasportandola facilmente da un punto all’altro senza avvolgerla ogni volta.
Bisogna ricordarsi di ancorare un capo della corda all’apposita asola del sacco mediante un semplice nodo.
Deve essere realizzato in materiale tecnico, dato che le pareti rocciose sono estremamente abrasive e possono provocare lesioni e ferite anche di notevoli dimensioni.
Proprio per questo motivo è sempre preferibile orientarsi verso indumenti che coprono tutto il corpo, sia in inverno che in estate.
Bisogna scegliere capi che garantiscano un’adeguata traspirazione e soprattutto che si asciughino rapidamente, anche perché è preferibile che ricoprano tutto il corpo, limitando al minimo il contatto con la roccia. I tessuti tecnici sono quelli più indicati per affrontare le improvvise variazioni climatiche tipiche della montagna.
Di solito è utile avere a disposizione un guscio traspirante (anti-vento e anti-pioggia), pantaloni lunghi e maglietta dolcevita con maniche lunghe realizzati in nylon rinforzato, un’eventuale maglia in pile per proteggersi dai cali termici e biancheria intima antibatterica, traspirante e leggera.
Le attrezzature da arrampicata comprendono un’ampia gamma di prodotti rispondenti non soltanto a necessità oggettive (tipo di contesto ambientale) ma anche individuali (comfort e sicurezza soggettiva).
Dall’abbigliamento agli zaini, dalle calzature ai caschi, dalle corde ai moschettoni, ramponi, picozze e imbragatura, ogni strumento deve essere dotato delle indispensabili certificazioni CE e dell’omologazione UIAA.
Infatti, la passione che spinge gli sportivi verso un’attività così impegnativa e faticosa, deve necessariamente essere accompagnata da un’adeguata dose di prudenza ed esperienza, che presuppone la scelta di un equipaggiamento tecnico sicuro e funzionale.
Le scarpette da arrampicata indoor mostrano una forma molto particolare perché devono aderire completamente al piede e nello stesso tempo disporre di una suola (generalmente realizzata in fibram) progettata per aumentare al massimo il grip, favorendo una maggiore stabilità anche su appoggi molto lisci.
La parte anteriore e quella del tallone devono essere ricoperte dalla suola poiché queste due regioni del piede sono quelle più utilizzate durante il climbing.
Oltre ad essere super-aderenti per seguire il movimento del piede, le scarpette devono poter supportare notevoli pressioni con estrema precisione: proprio per questo è fondamentale che la loro taglia sia di un numero minore rispetto a quella normale, poiché anche se inizialmente possono sembrare scomode, dando quasi l’impressione di non riuscire a camminare, in realtà esse si comportano come una seconda pelle, assumendo sempre più la forma del piede.
Le suole sono prodotte in gomma mentre la tomaia è realizzata in policotone foderato in canapa, per garantire traspirabilità è comfort al piede.
Un aspetto essenziale è il tipo di chiusura, quasi sempre in velcro, che permette di abbracciare perfettamente il dorso del piede senza costringerlo; i modelli devono essere leggeri, comodi e con la punta sagomata.
Si tratta di strumenti formati da due moschettoni collegati da una fettuccia, che devono essere agganciati da un lato agli anelli metallici che si trovano lungo la parete, e d’altro lato alla corda.
Una volta chiusa la via, il climber può scendere recuperando progressivamente i rinvii che ha montato durante la salita, quando essi rimangono appesi all’imbragatura.
Nella scelta di questi attrezzi è necessario valutare forma, peso e materiale costitutivo, caratteristiche che vanno valutate in base al tipo di arrampicata.
L’alluminio è il materiale che trova maggiore impiego poiché è una lega leggera ma estremamente resistente, che permette allo sportivo di portare con sé anche molti supporti, senza alcuna fatica.
È costituita da una cintura che si allaccia all’altezza della vita, da cui partono cinghie che la collegano alla porzione in cui si sistemano le cosce.
Nella scelta di simili dispositivi, è fondamentale valutare la taglia, poiché le gambe devono essere sostenute perfettamente con l’eventuale possibilità di stringere o allargare la cintura e di ingressi inferiori.
L’imbrago serve come collegamento tra il corpo e la corda, dato che è sconsigliabile un rapporto diretto; la cintura è quasi sempre fornita di un sistema di fibbie auto-bloccanti, che contribuiscono a sistemare in maniera precisa e comoda le fasce.
Tutte le sue parti devono essere regolabili e riportare un certo numero di anelli ai quali è possibile attaccare il set di rinvii o altri oggetti utili.
Per arrampicare in falesia, oltre all’attrezzatura di base, è fondamentale utilizzare il casco da arrampicata, che si usa prevalentemente per le vie di montagna con elevato rischio di sfaldamento, quando è possibile la caduta di piccoli frammenti di roccia.
Il modello più diffuso è quello che prevede una rotella regolatrice posizionata sopra alla nuca, che permette di adattare perfettamente il supporto alla conformazione del cranio.
Sono presenti anche fori per la ventilazione, progettati per favorire la traspirazione che, come è noto, è molto intensa sul cuoio capelluto.
Di solito questi prodotti sono predisposti per aggiungere una torcia frontale, utilissima per escursioni in notturna.
Anche se il guscio esterno è molto resistente, internamente è presente una struttura morbida che oltre a evitare il rischio di spazi vuoti, migliora il comfort del climber; un buon casco non deve mai pesare più di cinquecento grammi.
Quando si parla di corde da falesia, ci si riferisce a corde intere e dinamiche, capaci cioè di allungarsi per assorbire completamente l’energia cinetica.
Per avere garanzie di sicurezza e di stabilità, è indispensabile orientarsi verso prodotti classificati con la sigla EN892.
Il diametro è uno degli aspetti più importanti poiché incide in maniera determinante non soltanto sulla facilità di impiego ma anche sulla durevolezza.
I prodotti con diametro compreso tra 9,8 e 10,5 centimetri sono molto durevoli ma si maneggiano più difficilmente perché più pesanti.
Quelle sottili, con diametro compreso tra 9 e 9,5 centimetri, sono molto più maneggevoli, facili da utilizzare, ma richiedono più esperienza per evitare il rischio di pericolosi scorrimenti.
Il peso al metro è compreso tra 50 e 70 grammi, valori che dipendono dalla struttura interna (anima) composta da un intreccio di trefoli; a seconda di come viene intrecciata può essere più o meno elastica, infatti i modelli triassiali sono più rigidi mentre quelli cablati sono morbidi ed estensibili.
Il rivestimento esterno (calza) è realizzato con fili di nylon intrecciati, che garantiscono una dinamicità sia statica che dinamica (le prime sono più adatte per i principianti).
Tutte le corde, come anche la maggioranza degli attrezzi per arrampicata in falesia, devono subire un trattamento idro-repellente, finalizzato a minimizzare l’assorbimento dell’acqua e ad evitare rigonfiamenti molto pericolosi.
A seconda della tipologia delle falesie, le corde per arrampicata possono avere una lunghezza di 70 oppure 80 metri, a seconda dell’esperienza del climber, tenendo presente che la forza di arresto è direttamente proporzionale alla lunghezza.
I principianti che si avvicinano a uno sport impegnativo come l’arrampicata, devono scegliere un’attrezzatura capace di associare la massima sicurezza con il migliore comfort, poiché durante le salite devono poter disporre al meglio del loro apparato muscolare.
Per raggiungere un simile obiettivo, è necessario orientarsi verso prodotti omologati e certificati secondo le normative vigenti, avendo cura di optare per attrezzi di buona qualità e soprattutto con un buon rapporto prestazioni/costo.
Bisogna infatti tenere presente che simili dispositivi vengono impiegati costantemente a contatto con l’ambiente esterno e spesso in condizioni climatiche estreme, che potrebbero limitare la durevolezza.
Può essere utile seguire i consigli di persone esperte che hanno già sperimentato non soltanto qualitativamente ma anche quantitativamente i materiali costitutivi dell’attrezzatura.
Un altro suggerimento da tenere presente è quello di provare direttamente sul proprio corpo i vari dispositivi, in particolare le scarpette, l’imbragatura e il casco, che devono rispettare alla perfezione l’anatomia del climber.
Un’ultima raccomandazione si riferisce al tipo di materie prime non soltanto degli attrezzi ma anche degli indumenti, per avere la certezza di affrontare in sicurezza un’impresa impegnativa come l’arrampicata.
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